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Lotito: «La Lazio è un punto di riferimento in Italia»

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Intervista de “Il Messaggero” a Claudio Lotito in vista dell’elezione del presidente della FIGC prevista per il 22 ottobre

A poche ore di distanza da Udinese-Lazio, il presidente Claudio Lotito lavora anche per la riforma del sistema calcio vista anche l’elezione del numero uno della FIGC in programma il 22 ottobre. Queste le sue parole rilasciate in un’intervista a Il Messaggero: «La Lazio ha raggiunto determinati obiettivi che in passato erano insperati. Rispetto a come è stata presa innanzitutto oggi ha una certezza di futuro legata all’autoconsistenza del club stesso, ha una proiezione legata alla crescita del settore giovanile dove ha il ranking più alto in Italia, ha intrapreso un percorso di gestione virtuoso dal punto di vista gestionale ma anche di valorizzazione dei giocatori. Quest’anno abbiamo portato in prima squadra 5 giocatori del settore giovanile, siamo gli unici che hanno puntato sui giovani e da qui a poco tempo avrà una proiezione autarchica che consentirà non solo di confrontarsi alla pari con tutti ma di avere le basi solide per proiettarsi su uno scenario internazionale. Questo consente al club di essere un punto di riferimento. Campionato? Dobbiamo di ottenere un risultato soddisfacente per i propri tifosi e che sia in linea con le risorse che ha a disposizione. I tifosi sono l’essenza del sistema, senza di loro il calcio non esisterebbe. È vero pure che i tifosi devono sostenere la propria squadra del cuore nel rispetto delle regole, non sostituendosi al ruolo gestionale, altrimenti ci sarebbe una confusione dei ruoli e devono criticare in modo costruttivo laddove ci fossero situazioni non condivise su basi obiettive e non solo in base al risultato, che dipende anche da tanti fattori imponderabili. Noi abbiamo messo in campo una serie di azioni volte a creare le condizioni immediate e proiettate nel futuro di un club che rappresenterà un modello di gestione e di risultato in base alle risorse. Il calcio oggi non è più legato alla figura del patron, ma alla capacità di creare condizioni di ricavo e di gestione compatibili con il progetto messo in campo».

LEGA SERIE A – «Con il sistema calcio su alcune tematiche siamo in dirittura di arrivo, su altre dobbiamo intraprendere un percorso che richiederà un po’ più di tempo. Mi auguro che venga condiviso il programma da quelle componenti tecniche che al momento non sono indirizzate sulle nostre posizioni. L’interesse di tutti è quello di rendere il sistema efficiente e competitivo, mentre c’è divergenza su come arrivare a ciò. Mi auguro che tutti convergano su un programma che ponga al primo punto un interesse collettivo anche a discapito di quello comparativo».

RIFORME – «Abbiamo tante criticità. Innanzitutto le risorse non sono compatibili per l’autoconsistenza del sistema stesso, quindi vanno rivisti i campionati: si deve intervenire con una riduzione delle squadre, una scossa sostanziale e significativa delle infrastrutture come gli stadi che sono fondamentali per ricreare anche un’alternativa valida alla televisione con appeal diverso per i tifosi. Infine deve cambiare l’assetto normativo in funzione di un calcio auto-consistente in termini economici e finanziari con regole che premino la qualità, il risultato sportivo e la trasparenza di gestione. Un calcio basato soltanto sull’elemento economico è destinato a morire».

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