Lotito a tutto tondo: "Presto la deregulation dei procuratori. Stadio? Non ho ancora scelto dove costruirlo..." - Lazio News 24
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2014

Lotito a tutto tondo: “Presto la deregulation dei procuratori. Stadio? Non ho ancora scelto dove costruirlo…”

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Il presidente biancoceleste Claudio Lotito è intervenuto a Mix 24, trasmissione radiofonica in onda su Radio24, condotta da Giovanni Minoli. Tanti i temi abbracciati dal vulcanico patron laziale, dalle sue battaglie, allo stadio della Lazio.

Lotito ha esordito parlando di un provvedimento normativo che presenterà a breve: Porterò in consiglio federale la ‘deregulation’ dei procuratori. L’obiettivo è eliminare l’albo dei procuratori. C’è anche molta ambiguità economica nel passaggio tra i procuratori, e questo è dovuto proprio ad alcune norme che avevamo nel nostro sistema. Nel momento in cui c’è la deregulation, viene meno il diritto prioritario che un calciatore ha nei confronti del suo procuratore. Diciamo che c’è stata in passato una connivenza tra club, procuratori e calciatori. Un pot-pourri che ha determinato una forma di consociativismo, un atteggiamento che a me non piace. Io sono per la condivisione. Oggi i calciatori hanno un procuratore registrato dal quale non si possono muovere. Se i giocatori sono schiavi? Diciamo che sono condizionati. Nel momento in cui tu hai la deregulation, ognuno si prende chi vuole, nel momento che vuole, e se lo vuole, a quel punto viene meno il potere contrattuale del procuratore”.

PROGETTO STADIO – Lotito ha parlato poi di un argomento molto caro ai laziali, la costruzione del nuovo stadio, che è ancora in alto mare, mentre dall’altra parte del Tevere ci si sta muovendo in fretta: Dieci anni fa, sono stato un antesignano e abbozzai un’ipotesi di progetto che mi fu rifiutato su presupposti di alcuni vincoli. Sono curioso di vedere che cosa succederà a quello della Roma che si trova in una condizione forse peggiore del progetto della Lazio. È totalmente infondato che vorrei una legge senza regole per mettere a frutto i miei terreni sulla Tiberina. Innanzitutto non ho scelto ancora la location, ma al di là di questo, penso che uno stadio debba avere un’auto consistenza di carattere economico-finanziario, finalizzata sia alla realizzazione che al mantenimento. Quei terreni erano un’ipotesi di lavoro. E’ un’ipotesi ancora vera, sono 550 ettari, penso la più grande proprietà del comune di Roma. Terreni sono a rischio esondazioni? Se sono a rischio esondazione quei terreni, figuriamoci quelli che stanno sulla sponda del Tevere che è dove verrà realizzato lo stadio della Roma. Sono curioso di vedere che cosa succede, se c’è un pari trattamento”.

THOHIR IS THE WAY – Lotito è stato sentito anche a proposito della recente uscita di Moratti dal cda interista: Moratti ha rappresentato il periodo passato, del grande mecenate, che per passione ha investito tanti soldi. Oggi sicuramente il calcio, col fair play finanziario, necessita di un equilibrio economico finanziario della società. E quindi non consente più di coltivare alcune passioni che possono trovare consenso e viceversa, nella fattispecie trovano dissenso. Thohir rappresenta il nuovo modo di fare calcio. E’ finita l’epoca dei presidenti Mecenati. Thohir è entrato nel sistema calcio con le idee chiare e sta dimostrando di avere capacità gestionali. Se è un bravo presidente? È un presidente che rispecchia la nuova filosofia del fare calcio”. In chiusura una battuta su Adriano Galliani: “Non si misura il potere contrattuale e la credibilità; è l’autorevolezza che uno acquisisce attraverso il consenso dei proprio colleghi. Galliani è il dirigente numero uno del calcio europeo, affettivamente parlando”.

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