Le ambizioni di Felipe Anderson: "Lavoro per arrivare al livello di CR7. Sogno la nazionale brasiliana, ma adesso penso solo alla Lazio!" - Lazio News 24
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2015

Le ambizioni di Felipe Anderson: “Lavoro per arrivare al livello di CR7. Sogno la nazionale brasiliana, ma adesso penso solo alla Lazio!”

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Ho realizzato quattro gol nelle ultime quattro partite, spero di mantenere questa media. Sarebbe quasi come quella di Cristiano Ronaldo“, se la ride così, Felipe Anderson. Il centrocampista della Lazio sta vivendo un momento magico dopo un’annata buia e alla vigilia del derby con la Roma, si è concesso ad un’intervista ai microfoni di ‘Correio‘. Di seguito le sue parole.
 
L’allenatore della Sampdoria Sinisa Mihajlovic ti ha paragonato a Cristiano Ronaldo dopo che hai segnato un gol e fornito due assist. La Gazzetta dello Sport ti ha definito ‘fenomeno’. Che momento stai vivendo?
“E’ un paragone che mi rende felice, sopratutto perchè arriva da un avversario. Non capita tutti i giorni di essere paragonato ad uno dei migliori del mondo. Il mio lavoro è stato riconosciuto, ho fatto cinque partite di fila ottime. Sto lavorando per arrivare al suo livello”.
 
Indossi la maglia numero 7 e giochi sulla sinistra come CR7…
“Sono libero di giocare sia a destra che a sinistra, questo ha aiutato il mio gioco. Mi muovo molto, non dò riferimenti all’avversario. Di Cristiano mi basterebbe avere la gamba destra, così posso tagliare verso la porta (ride, ndr)”.
 
Hai fatto bene qui a Brasilia (luogo nel quale l’emittente brasiliana ha realizzato l’intervista, ndr), speri di tornarci un giorno?
“Ci ho giocato con il Santos nel 2013 contro il Flamengo nella partita dei saluti a Neymar, è stata una buona esperienza. Spero di tornarci con la maglia della nazionale brasiliana!”.
 
Parlando proprio della nazionale, il tuo allenatore alla Lazio Stefano Pioli, ha giocato con Dunga nella Fiorentina. Speri che questo possa influire in vista di una convocazione?
“Non lo sapevo. Parlerò con lui. Sarebbe un sogno avere una sua raccomandazione per Dunga, ma ora voglio rimanere concentrato sulla Lazio segnando gol, regalando assist e giocando bene. Se farò bene il resto verrà da sè”.
 
I tifosi della Lazio ti volevano con il numero 10, ma lo aveva già Ederson…
“Sì, i tifosi volevano questo, ma Ederson aveva già la maglia numero 10 e l’aveva indossata sempre nella sua carriera. Io invece nel Santos talvolta ho usato la 7”.
 
Stai facendo dimenticare Hernanes ai tifosi?
“Lui è molto amato qui, ha lasciato un ricordo indimenticabile nella Lazio. Ha vinto titoli importanti ed è un idolo dei tifosi. Hernanes è uno dei miei punti di riferimento, parliamo sempre ed è molto contento dei miei progressi. Voglio seguire le sue orme”.
 
Klose fu la causa dell’1-7 (Brasile-Germania, ndr)?
“Miro è un uomo eccezionale. Ho scherzato con lui il giorno della partita. Gli ho scritto per messaggio che non avrebbe segnato, ma lui ha disobbedito e la Germania ha dilagato (ride, ndr).
 
Com’è la città di Roma?
“Sono molto felice qui. La città è meravigliosa. La gente sembra brasiliana, è calda. Il cibo è una tentazione: mangio la pasta tutti i giorni. Mi piaceva già prima, immaginate ora. Pizza, pasta: è tutto delizioso”.
 
Lazio-Roma è alle porte: chi vincerà? Qual è il tuo obiettivo?
“E’ un sogno. Qui tutti vivono intensamente per questa partita, si arrabbiano per il derby. Si tratta di un campionato a parte. Per darvi un’idea, quando sono ho lasciato il tavolo di un ristorante, il cameriere mi ha detto: l’11 gennaio c’è una partita che dobbiamo vincere. Io spero di fare del mio meglio. Se riuscirò a contribuire alla vittoria sarò molto contento”.

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