Lazio Women, parla Colombo: «La nostra è una stagione di riscatto rispetto a quanto accaduto in passato»
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Lazio Women, parla Colombo: «La nostra è una stagione di riscatto rispetto a quanto accaduto in passato»

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Lazio Women, la calciatrice biancoceleste analizza la stagione della formazione di Grassadonia e rilascia queste parole

Domenica arriva la partita con il Chievo, ma è il momento di fare il punto della situazione della Lazio Women di Grassadonia e a farlo ci pensa Sofia Colombo

PAROLE – È una stagione di rivalsa sullo scorso anno, sul campionato che è stato e su quello che è successo. La società stata chiara sin da subito, infatti ha sempre detto di avere un obiettivo chiaro e la squadra è stata fatta per il raggiungimento di questo. In squadra c’è una sana competizione, gli allenamenti sono intesi. Questo ci piace e ci permette di arrivare la domenica consapevoli di quello che sappiamo fare. La nostra forza è il gruppo, abbiamo più di 11 giocatrici. Le vittorie arrivano anche da chi subentra e dal gruppo

Se me l’aspettavo così? Sono piacevolmente sorpresa da questa Serie B, si vede che ha fatto un passo avanti. Quello che più mi sorprende è la voglia di piccole squadre di far vedere che non sono seconde a nessuno. Il Cesena è una di queste. Quest’anno la Serie B è un campionato di alto livello

Io penso che al di là del calcio, chi voglia crescere debba viaggiare e provare posti nuovi. Aprire la mente, vivere una nuova cultura fa la differenza. Ti dà quel qualcosa in più. Allo stesso modo la determinazione e la voglia di arrivare fa pesare meno la distanza dalla famiglia o finire la scuola in un altro paese. Io le superiori le ho iniziate a Bergamo, ma le ho finite altrove. Mi è dispiaciuto, ma sapevo perché lo stavo facendo

Essere un modello per le calciatrici future? Penso che ogni calciatrice abbia avuto una generazione da seguire. Ogni generazione porta valori che possono essere diversi, cambia il mondo e cambiano le esigenze. L’importante è essere sinceri con se stessi, far vedere chi si è con i propri limiti e paure. Bisogna rendere umano chi non lo è, anche i giocatori di Serie A hanno quelle paure come noi, ma magari non tutti lo fanno vedere

Come si concilia la carriera accademica con quella sportiva? Si può fare, bisogna organizzarsi e incastrare tutti gli impegni possibili. Se vuoi puoi raggiungere qualsiasi obiettivo, è difficile perché ci vuole impegno. Ogni tanto no va come si vuole, ma ci si arriva piano piano. Ho capito che bisogna godersi il viaggio, qualsiasi cosa succeda bisogna godersi il percorso

In ogni squadra avevo quella giocatrice più grande da cui prendere spunto, chiedere aiuto o un consiglio. Per quanto riguarda i giocatori il più forte rimane De Bruyne, vede quei passaggi che gli altri non vedono. Tra le mie compagne? Nel mio esordio mi ha aiutato Scarpellini e Stracchi, lei è molto dura ma solo adesso capisco che era fatto di proposito. Io mi ricordo quando le mie compagne tornavano da lavoro e ci allenavamo, nonostante i sacrifici erano sempre lì al campo. Devo ringraziare anche Ardito che è stato il primo a credere in me e a farmi debuttare

Il giorno della partita sono molto tranquilla, si prepara in settimana il tutto e lì magari sono più agitata e competitiva. Il sabato c’è un momento in cui non mi ricordo più niente, poi in campo torna tutto normale. Di scaramanzie non ne ho, ma prima della partita mi tocco sempre il petto dalla parte sinistra e penso alla parola scritta sui parastinchi

Nel tempo libero mi piace passeggiare, mi tengo sempre molto impegnata. Mi piace leggere, aggiornarmi su cose nuove di nutrizione. Guardo anche le partite. Come è nata l’idea di studiare scienze della nutrizione? È una cosa che ho sempre avuto in mente, mi piaceva tanto la nutrizione. Sono sempre stata convinta di fare la nutrizionista e poi andando avanti ho capito che mi piaceva quella legata più allo sport

Come sono nello spogliatoio? Dipende dalle situazioni, in alcuni sono leggera in altre pesante. Generalmente penso di essere nel mezzo. Chi è quella che spezza la tensione? Elena Proietti, anche nei momenti meno opportuni è in grado di far ridere la squadra e smorzare la tensione. Quella più rigida? Il capitano, Castiello, è sempre pronta a darci una multa per una battuta strana o per il ritardo. Ogni cosa che facciamo cerchiamo di nasconderci da lei. Devo menzionare anche Giulia Ferrandi, grande giocatrice quando si tratta di scherzare e ridere. Quando siamo fuori dal campo o andiamo a cena fuori o al ‘Posto carino’ o in salata giochi. Organizziamo qualcosa ogni tanto e ci divertiamo

Chievo, cosa ci aspettiamo? È una partita decisiva, come dice il mister, è un crocevia per il campionato. Stiamo guardando i video, ma devo dire che si scontra con una squadra che ha voglia di vincere e che vuole il primo posto. Sarà difficile, ma interessante da vedere

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