Rossi: «Il derby a Roma è una partita particolare, ma la Lazio è favorita» - Lazio News 24
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Rossi: «Il derby a Roma è una partita particolare, ma la Lazio è favorita»

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Delio Rossi ha parlato del momento attuale della Lazio, spiegando il significato del derby e ricordando il suo tuffo nel fontanone

Il tuffo nel fontanone del Gianicolo dopo il derby vinto per 3-0, la Champions League, la Coppa Italia vinta. Quanti ricordi per Delio Rossi che riavvolge il nastro ai microfoni di PassioneDelCalcio.it: «Il derby a Roma è qualcosa di particolare, non è una partita che dura la settimana prima e la settimana dopo così come avviene in altre piazze, dura tutto l’anno e anche i derby di Coppa Italia sono molto sentiti. Mi aspetto una partita molto tesa, particolare, dove le due squadre si giocano tanto, ma visto il risultato dell’andata credo sia favorita la Lazio». Sul tuffo nel fontanone: «Secondo me hanno voluto dare un risvolto che non è quello originale, visto che non si trattava di un fatto goliardico o di voler festeggiare il derby. Tutto nasce da un voto che feci con un’ecclesiastica, lei disse se che se la Lazio avesse vinto il derby avrebbe fatto il bagno nella fontana ed io scherzando le risposi che lo avrei fatto anch’io. Poi lei andò lì e mi disse che stava facendo il bagno “accusandomi” di non essere stato corretto. Quindi lo feci, anche se lei onestamente non c’era e non si è mai buttata in quella fontana».

INZAGHI E L’EUROPA – Rossi continua: «Simone lo seguo con affetto e sta facendo qualcosa che va oltre le più rosee previsioni, ma è difficile ipotizzare queste cose quando li alleni. Un predestinato in tal senso era Breda, era un allenatore in campo per il modo di porsi, e per il modo di essere all’interno dello spogliatoio. Quasi tutti gli altri nel momento in cui sono calciatori pensano solo a se stessi, mentre fare l’allenatore è un mestiere completamente diverso, devi pensare a tutti tranne che a te stesso. Volata europea? Molto dipende dalla classifica, chi a fine marzo è avanti ha maggiori possibilità di giocarsi le proprie carte fino alla fine, per questo dico Lazio, Inter e Atalanta. Ritengo difficile che la Fiorentina possa rientrare in questo discorso». Infine un ritorno a quella Champions 2007-2008: «In questo mestiere non si può vivere di rammarichi, sicuramente col senno del poi c’è un po’ di rimpianto per la partita in casa con l’Olympiacos, con un risultato a mio parere ingiusto per ciò che aveva espresso la squadra, ma purtroppo è andata così».

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