Lazio, Petrucci: «Non si possono giudicare i nuovi dopo soli due mesi. Correa? Critiche ingiuste» - Lazio News 24
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Lazio, Petrucci: «Non si possono giudicare i nuovi dopo soli due mesi. Correa? Critiche ingiuste»

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L’analisi del giornalista di Sky Matteo Petrucci che parla dell’inizio del campionato della Lazio di Inzaghi

Matteo Petrucci, giornalista di Sky, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per parlare del momento della Lazio: «L’Atalanta ormai non è più una sorpresa, è una realtà consolidata, nel 2019 è la squadra che ha fatto più punti. In Champions peccherà d’esperienza e uscirà al girone, e questo in ottica campionato sarà un problema per le pretendenti al 4° posto come la Lazio. Forse il fatto che 3 giorni dopo la partita dell’Olimpico sfideranno il City in Champions è positivo».

CORREA – «È vero che l’episodio del rigore ha inciso sulla partita, ma sono esagerate e gratuite le critiche nei suoi confronti in questo inizio di stagione. Poi è legittimo aspettarsi più gol da lui, che gioca come seconda punta. Deve migliorare e deve crescere. Tolto il rigore la prestazione di Correa non mi era dispiaciuta a Bologna, così come a Milano. In carriera non ha mai superato la doppia cifra, ma la stagione è ancora lunga».

IMMOBILE – «Immobile sta facendo molto bene, è la sua seconda miglior partenza in carriera e la Lazio forse potrebbe avere il rimpianto di non aver sfruttato a pieno questo suo momento di forma. Non ha brillato solo per 2-3 mesi nello scorso campionato, altrimenti ha sempre viaggiato su numeri incredibili qui a Roma».

DIFESA – «Trovo ingenerose anche le critiche a Luiz Felipe. Credo che lui, insieme ad Acerbi, Radu e Bastos, stia dando grandi garanzie. La difesa sta facendo bene e i numeri lo confermano. Inzaghi dovrà essere bravo a inserire Vavro in questo equilibrio, ovviamente se il giocatore lo meriterà. Lo slovacco dovrà farsi trovare pronto, fino a questo momento gli altri difensori hanno fatto meglio di lui».

CENTROCAMPO – «Due anni fa c’erano Leiva e Parolo a schermare la difesa. Adesso con Milinkovic e Luis Alberto interni è ancora più difficile fare da muro per il brasiliano. La squadra ha maggiori qualità in fase offensiva, ma se Leiva non è al 100%, e non sempre può esserlo, poi rischi di andare in affanno. Sergej e Luis devono migliorare in fase di non possesso, ma i numeri sono positivi. La Lazio difende meglio rispetto agli ultimi anni, forse il lavoro di Leiva è sottovalutato. Non si può pensare sollo all’episodio del rosso preso a Bologna per giudicare il suo inizio di campionato».

CAMBIO TATTICO – «Una mossa intelligente può essere quella di variare la posizione dei 3 centrali, come accaduto contro il Rennes. Può essere una variante tattica, tutti e 3 i difensori possono giocare indistintamente in ogni posizione difensiva. Quando ci sono problemi, come abbiamo visto a Bologna, questa variabile può risultare importante».

NAZIONALI – «Sono tutte convocazioni importanti, soprattutto quella di Berisha che ha tanto bisogno di giocare. Con la Lazio ha giocato molto poco in campionato, ma è difficile trovare spazio quando Luis Alberto è il titolare. Bene anche la convocazione di Vavro. Poi credo che, per il momento che sta attraversando, sia un bene che Correa rimanga a Formello. Così come Jony che non è nel giro della nazionale ma deve crescere tanto. Quindi è fondamentale continuare a lavorarci, l’unico momento propizio è questo della pausa».

NUOVI ACQUISTI – «Non è ancora la Lazio dei nuovi. Ho parlato di Jony, ma anche Lazzari deve essere più intraprendente. È un aspetto che migliorerà col tempo, e non è necessariamente un male che si sia creata questa concorrenza con Marusic. Vavro va rivisto, deve ambientarsi. È vero che i nuovi non hanno ancora cambiato il volto alla squadra, ma c’è tempo. È comunque importante che i nuovi maturino in fretta, ma ci sono tanti acquisti che in passato ci hanno messo tanto a carburare ma che quando si sono sbloccati poi si sono rivelati importanti, come Milinkovic o Caicedo. Mi auguro che non ci mettano un anno, ma i giocatori non si possono nemmeno giudicare dopo soli 2 mesi».

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