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Immobile: «Lazio, sei l’occasione che non voglio perdere». E sull’Europa…

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E’ il suo momento. Ciro Immobile è inarrestabile. Il pubblico lo venera e lui si esalta

Si potrebbe dire tanto di lui, ma tutte le parole sono già state usate. Allora basta fermarsi un attimo e ripercorrere il cammino di Immobile alla Lazio, riguardare in silenzio le sue reti ed apprezzare il suo temperamento di leader silenzioso. A Uefa.com, si racconta così: «Mi piace dire che sono una persona umile, simpatica, molto socievole, cerco di parlare con tutti anche se non è possibile anche perché ci sono tante persone che mi fermano per strada e vorrebbero scambiare due chiacchiere soprattutto i ‘vecchietti’, che si ricordano i tempi della vecchia Lazio e vogliono capire le differenze. Immobile calciatore cerca di dare sempre tutto in campo, il massimo, e di portare la squadra al massimo risultato. Non mi piace perdere, si vede anche da fuori, è una cosa che mi porto dentro da quando ero piccolo».

LAZIO E GRUPPO – «E’ stata un’occasione molto importante di potermi rilanciare dopo due annate non andate proprio alla grande, poterlo fare in una società così importante è come se mi fosse stata data una seconda opportunità che non volevo e non voglio assolutamente fallire. Ho cercato di dare il massimo dall’inizio e sicuramente ho ricevuto tanto affetto da quando sono arrivato fino a questo momento. Quest’anno abbiamo fatto dell’unione di squadra una nostra forza, perché passiamo moltissimo tempo insieme tra ritiri e varie cose: trascorriamo più tempo qui che a casa, dunque è normale creare un’amalgama e un gruppo che può stare bene insieme. Quest’anno, qui alla Lazio, si è creato davvero un bel gruppo e i tifosi l’hanno capito».

GERMANIA E SPAGNA – «Il 90% dei giocatori ha bisogno della fiducia di tutti, dell’ambiente, dei compagni, dello staff. In Germania sono partito bene, iniziavo a giocare e segnare. A un certo punto la squadra è andata male e io purtroppo ho avuto una fase di calo e il mister ha preferito far giocare i giocatori che conosceva di più. Sono voluto andare via e c’era il Siviglia come opportunità: rispetto al Dortmund, lì all’inizio non ho mai avuto nessuna chance, nessuna possibilità di mettermi in mostra: quando l’avevo, facevo bene ma dopo venivo sempre fatto fuori. Non è colpa di nessuno, ci sono da fare delle scelte: come noi le facciamo nella nostra vita, gli allenatori le fanno per fare la formazione. Non ho mai protestato o detto niente, ho solo chiesto alla società di poter andare via e potermi ritrovare. E’ capitata l’occasione Lazio ed è stata una scelta importante».

FUTURO – «E’ una squadra che può dire la sua, può sicuramente andare avanti nella competizione se resta unita e fa quello che sta facendo adesso. Sicuramente dalla UEFA Champions League scenderà qualche squadra importante, penso dal girone del Real una tra Tottenham e Borussia Dortmund sarà sicuramente tra le favorite; quanto a quelle che già ci sono, penso all’Arsenal o squadre comunque importanti che possono arrivare fino in fondo. La Lazio dovrà fare sicuramente un cammino bello e difficile come quello che sta già facendo».

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