Varsavia, rinviate a lunedì le ultime tre istanze. Ognuno dei dieci condannati si affida ad un proprio avvocato - Lazio News 24
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2013

Varsavia, rinviate a lunedì le ultime tre istanze. Ognuno dei dieci condannati si affida ad un proprio avvocato

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AGGIORNAMENTO 11/12 ORE 14,55 – Le ultime tre istanze di scarcerazione sono state rinviate a lunedì prossimo. Probabilmente, il rinvio è legato al controllo delle carte che attestano le residenze dei tre ragazzi a Varsavia. Ognuno dei dieci tifosi già condannati per direttissima si è affidato ad un proprio avvocato.

AGGIORNAMENTO 11/12 ORE 10 – Continua a tenere banco il caso dei tifosi della Lazio in carcere a Varsavia. Dopo le sette istanze di scarcerazione respinte lunedì, ieri la stessa sorte sarebbe dovuta toccare ad altri tre ragazzi del gruppo dei condannati ma le famiglie con i propri avvocati si sono date da fare per risolvere il problema della non residenza dei tre a Varsavia, il principale motivo per cui non è possibile commutare la pena in una sanzione pecuniaria. Oggi però questi tre ragazzi si presenteranno davanti ad un giudice e avranno in più rispetto agli altri giorni un foglio firmato dall’ambasciatore italiano che certifica la loro residenza a Varsavia. Intanto come scrivono i media italiani c’è un preoccupante silenzio da parte delle autorità del nostro Paese, mentre in plonia rrivano anche titoli di scherno da parte dei giornali locali come il «Pensavano forse di dover mangiare la pizza?» del warsawa.gazeta.pl.

AGGIORNAMENTO 10/12 ORE 21.35 – Non sono ancora arrivate le sentenze per gli ultimi tre ragazzi già condannati per direttissima, i processi slittano quindi a domani.

AGGIORNAMENTO 10/12 ORE 20.27 – Ai microfoni de lalaziosiamonoi.it ha parlato la madre di uno dei ragazzi arrestati a Varsavia e ancora nel carcere di Bialoleka: “Sono state respinte anche le istanze di scarcerazione degli altri tre ragazzi. Sono considerati come un blocco, quindi se hanno respinto quelle di ieri era scontato che anche quelle di oggi non venissero accolte. Domani partirà una nuova richiesta di scarcerazione e dovremo aspettare tre giorni. Tra venerdì e sabato dovremo riuscire a capire qualcosa di più. L’Ambasciatore ha firmato questo foglio che attesta che i ragazzi hanno un domicilio a Varsavia, ma non è una garanzia”.

AGGIORNAMENTO 10/12 ORE 13,56 – Per quanto riguarda i tifosi ancora in attesa di giudizio, 4 ragazzi potrebbero andare davanti al giudice già questo giovedì, altri 4 venerdì e gli ultimi 4 martedì. Per loro, filtra maggiore positività per quanto riguarda la scarcerazione.

AGGIORNAMENTO 10/12 ORE 13.00 – Del caso Varsavia ha parlato anche Stefano De Martino, responsabile per le comunicazione dei biancocelesti:L’ unica cosa a cui adesso pensiamo è la partita con il Trabzonspor e i tifosi rimasti a Varsavia. Non possiamo muoverci formalmente, per questo stiamo agendo in modo informale”

AGGIORNAMENTO ORE 21.00 – Ai microfoni di RadioSei è intervenuto Alessandro Coresi, portavoce dei genitori dei ragazzi arrestati a Varsavia:La situazione è questa: abbiamo presentato una istanza di scarcerazione e il giudice non l’ha accettata, e noi faremo ricorso contro questa decisione. Oggi è stata respinta per tutti e sei gli imputati, il giudice aveva paura che i ragazzi non si ripresentassero per il processo, temeva ci potesse essere un pericolo di fuga. Ma io mi domando, a prescindere dal pericolo di fuga, questi ragazzi che cosa hanno fatto? In questi giorni abbiamo parlato con i commercianti di Varsavia e nessuno di loro si è accorto di nulla, non c’erano vetrine rotte o danni a persone e/o cose. In questo momento è in corso una riunione presso lo studio dell’avvocato, c’è tanta amarezza, valuteremo insieme e decideremo il da farsi”.

AGGIORNAMENTO ORE 20.17 – E’ In corso una riunione tra gli avvocati e le famiglie dei ragazzi detenuti per pianificare gli appelli di giovedì.

AGGIORNAMENTO ORE 17,49 – Altra notizia negativa da Varsavia: il processo per i 12 tifosi ancora in attesa di giudizio potrebbe slittare a martedì 17 dicembre, anzichè aver luogo giovedì o venerdì come preventivato.

AGGIORNAMENTO ORE 16,53 – Stando ad informazioni raccolte dal sito lazialità.com, le scarcerazioni negate sarebbero 7 e non 6; il giudice, spiegavano da Varsavia, ha respinto le richieste di scarcerazione perché i richiedenti non erano domiciliati in Polonia. Eppure, stando alle informazioni filtrate, uno dei sette ragazzi risulta domiciliato in Polonia. Ma anche nel suo caso, la risposta del giudice è stata negativa.

AGGIORNAMENTO ORE 15,14 – Non concesse dal giudice già sei scarcerazioni su dieci; i condannati dal processo per direttissima, speravano di essere rilasciati su cauzione. Questa la spiegazione del giudice: “Non sono residenti a Varsavia, non tornerebbero di fronte a questo tribunale“. Domani ci saranno le altre quattro udienze. L’Ambasciata italiana, avrebbe in mente di di ottenere già giovedì un nuovo appello durante il quale ottenere la scarcerazione dei 10 ragazzi che erano già stati condannati. L’Ambasciata vorrebbe convincere i giudici a concedere l’uscita dal carcere di Bialoleka trasferendo i ragazzi in un hotel di Varsavia.

AGGIORNAMENTO ORE 13.20 – Parla Patrizia, la mamma di uno dei ragazzi detenuti dopo la notizia delle prime scarcerazioni negate: “I giudici stanno esaminando delle carte per valutare se accettare di tramutare la detenzione in uscita su cauzione e commutare questo carcere preventivo in pena pecuniaria. Purtroppo, però, il giudice sta rifiutando praticamente tutte le richieste con la motivazione che i ragazzi non sono residenti a Varsavia. Ora, pare si possa fare un altro appello ma i tempi non sono chiari e nel frattempo i ragazzi rimarrano a Bialoleka (il carcere nel quale sono detenuti, ndr). Poi c’è il gruppo dei 12 rinviati a giudizio che deve sottoporsi all’incontro con il giudice per il patteggiamento, sembrava una formalità ma ora non abbiamo più certezze”.

AGGIORNAMENTO ORE 13:00 – Ai microfoni di Radiosei parla il papà di Lorenzo, uno dei ragazzi condannati provando a spiegare perchè è stata negata la scarcerazione: “La negata scarcerazione dipende dal fatto che i ragazzi non risiedono in Polonia. Ho provato in prima persona a prestarmi come garanzia giurando che avrei riportato mio figlio per il proseguio del processo, supplicandoli di lasciarlo andare, ma temono che i ragazzi non si ripresentino”.

Brutte notizie da Varsavia: stando alle notizie che giungono dalla Polonia sarebbero state negate le scarcerazioni di 3 tifosi laziali. Per altri tre di loro il processo è ancora in corso. La motivazione della mancata scarcerazione è che il giudice teme il mancato rientro dei ragazzi in Polonia per il prosieguo del processo, in quanto residenti al di fuori del territorio polacco.

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