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2015

IL PAGELLONE del 2014 di Lazionews24

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Si chiude il 2014 della Lazio, un anno contrassegnato dal finale amaro della scorsa stagione, in cui la Lazio è rimasta fuori dalle coppe dopo diverse stagioni in cui aveva sempre centrato l’obiettivo europeo. Il 2014 è stato l’anno dell’addio di Hernanes, passato all’Inter lo scorso gennaio, e di altri senatori come Biava e Dias, che hanno chiuso la loro esperienza capitolina nel mese di giugno. D’estate la Lazio è stata in buona parte rifondata puntando su giovani come Felipe Anderson, Keita e De Vrij, oltre ai più esperti Basta, Parolo e la scommessa Djordjevic. Il girone d’andata è praticamente agli sgoccioli e vede la Lazio in piena corsa per l’Europa: i rimpianti ci sono, visti gli infortuni (alcuni gravi come quello di Gentiletti) e i punti lasciati per strada in partite sciagurate (Milan, Genoa, Udinese), ma le premesse sono incoraggianti. La squadra ha finalmente un’identità precisa, quella impressa da Stefano Pioli. Al tecnico emiliano spetta ora il compito di insegnare ai suoi ad essere continui. E se il patron Lotito, a gennaio decidesse di aprire il portafogli e completare ulteriormente quella che è già una buona squadra con qualche innesto di rilievo, ambire a traguardi più prestigiosi non sarebbe un’utopia. In attesa di scoprire che Lazio sarà nel 2015 la Redazione di LazioNews24.com vi regala il pagellone del 2014. Ai nostri lettori i migliori auguri per un 2015 prospero e all’insegna della lazialità.

PORTIERI

Federico Marchetti: Inizio da incubo, finale increscendo. È stato un 2014 a corrente alternata quello di Federico Marchetti. Prima il buio, tra assenze dai campi e papere clamorose (con Ludogorets e Parma); poi una lenta rinascita. Adesso i guai fisici sembrano finalmente alle spalle, così come i misteriosi problemi personali. “In estate dissi a Pioli di aspettarmi, lui lo ha fatto e lo ringrazio”, ha dichiarato giorni fa. Il tecnico, così come tutta la Lazio, lo hanno fatto. E adesso l’ex Cagliari si è ripreso il posto tra i pali a ottimi livelli. Non eccezionali come ci aveva abituato a fare, ma diamogli tempo. La rinascita è appena iniziata. Ritrovato. VOTO 6

Etrit Berisha: Il portiere albanese, inizialmente al centro di un contenzioso con il Chievo per il suo tesseramento, alla fine ha evitato qualsiasi provvedimento dalla UEFA ed è rimasto alla Lazio. Fecero discutere le sue parole nel giorno della sua presentazione: “Sono venuto per giocare, la società con me è stata chiara” disse. Dichiarazioni che a detta di alcuni sfioravano la lesa maestà nei confronti di Marchetti, reduce da una buona annata e titolarissimo. Proprio il pessimo stato di forma del portiere veneto, invece, ha finito per spianare la strada a Berisha, portiere molto alto (per certi versi simile al primo Cech) ma dotato di un buon senso della posizione tra i pali. Titolare nell’Albania di Gianni De Biasi, l’ex Kalmar ha chiuso la passata stagione con il ricco bottino di 23 presenze (17 in Serie A, 2 in Coppa Italia e 4 in Europa League) dimostrandosi un portiere affidabile. All’inizio del campionato in corso il titolare era ancora lui, ma pian piano Marchetti ha riguadagnato il posto, e non per demeriti di Etrit. Quando viene chiamato in causa risponde sempre presente: per il futuro la Lazio può dormire sogni tranquilli. VOTO 6,5

DIFENSORI 

Abdoulay Konko: L’inizio anno è abbastanza positivo, con Reja in panchina ha il posto fisso da titolare sulla corsia difensiva di destra. Le prestazioni del franco-marocchino sono il più delle volte buone, ma è spesso afflitto da problemi muscolari, che non gli permettono di esprimersi con la dovuta continuità. Chiusa la stagione con un deludente nono posto in classifica, la dirigenza biancoceleste si mette alla ricerca di un terzino per rinforzare la fascia e a luglio giunge a Formello Basta. Inevitabilmente, ormai ai margini della squadra, Konko finisce sul mercato. Le offerte che giungono sono poche e non soddisfano il Presidente Lotito, che di svendere non ha proprio intenzione e lo trattiene in rosa. Pronti, via e, alla terza giornata di campionato, l’ex Genoa ha subito la chance di conquistare la fiducia del neo allenatore Pioli. Infatti, proprio nella trasferta contro i rossoblu, Basta accusa un problema al polpaccio e il tecnico gli concede l’esordio stagionale. In quella sfida però, e anche in quella successiva in casa con l’Udinese, Konko commette delle gravi ingenuità e permette a Cavanda di far lievitare le sue quotazioni. Da quel match, l’esterno laziale scompare dai radar e trova posto in campo solo al Quarto Turno di Coppa Italia contro il Varese, a cui riesce comunque a siglare un gol. Il mercato di riparazione è alle porte, solo alla chiusura sapremo se nel 2015 continuerà ad indossare la maglia biancoceleste. VOTO 5

Dusan Basta: Il difensore ex Udinese conclude questo 2014 in modo ottimo. Arrivato attraverso il mercato estivo partita dopo partita è diventato un punto fermo per Pioli. Non facile il passaggio da una piccola realtà come quella di Udine ad una piazza importante e difficile come Roma ma Dusan sembra essersi ambientato al massimo. Rimasto fuori per alcune settimane, causa infortunio, la squadra ha risentito della sua assenza. Punto fermo del mister sicuramente anche in questo nuovo anno. VOTO 6,5

Diego Novaretti: Secondo anno di permanenza in biancoceleste. Sicuramente il difensore argentino ha migliorato le sue prestazioni rispetto al precedente anno anche se in questo 2014 è stato impiegato in rare occasioni. Non si è certamente rivelato il difensore che tutti si aspettavano quando è stato acquistato ma comunque quando è stato chiamato in causa ha cercato di dare il massimo e ha collezionato anche buone prestazioni. Altro tasto dolente sono però gli infortuni, ad oggi infatti il giocatore è out d anche in casi di emergenza in difesa non è potuto quindi scendere in campo. Con molta probabilità approderà a Gennaio al Colo Colo. VOTO 5,5

Giuseppe Biava: E’ stato per due anni uno dei capisaldi della difesa laziale, un giocatore certo d’età ma anche di grande esperienza che nei match importanti risultava spesso fondamentale. A giugno però il difensore ha deciso di abbandonare la Lazio, non certo perché il club non volesse rinnovargli il contratto per un altro anno ma per una scelta chiamiamola “di vita”. Biava infatti ha deciso di voler continuare la sua carriera vicino alla sua famiglia a Bergamo e quindi in estate è diventato un giocatore dell’Atalanta. Negli ultimi sei mesi in cui ha giocato nella Lazio il suo apporto è stato importante, con ottime prestazioni. Sostituirlo non è stato facile. VOTO 6

Santiago Gentiletti: Con le partenze di Biava e Dias a giugno la Lazio aveva bisogno di rifondare la difesa. Uno degli acquisti estivi è stato appunto Gentiletti che si è rivelato una vera e propria sorpresa, in positivo. El Chuecho quando è approdato a Roma era fresco di vittoria della Coppa Libertadores con il San Lorenzo. Non ha impressionato nelle sue prime apparizioni, ma gara dopo gara si sono palesate le sue qualità da ottimo difensore. Un valore aggiunto per Pioli, il quale però ha dovuto rinunciare a lui in occasione della gara contro il Genoa che ha costretto il giocatore ad uno stop di sei mesi. VOTO 6,5

Stefan De Vrij: Il gigante olandese giunge ad agosto alla corte di Pioli, dopo l’esperienza al Mondiale vissuta da protagonista con la Nazionale di Van Gaal. L’esordio in campionato a ‘San Siro’ contro il Milan non è da incorniciare, ma in cinque mesi De Vrij si impadronisce della difesa biancoceleste a suon di ottime prestazioni. Con l’infortunio di Gentiletti diventa il perno del reparto arretrato, leader silenzioso ma di grande affidabilità. Stefan è il classico difensore moderno, forte fisicamente ma dotato al tempo stesso di grande padronanza col pallone. Al classe ’92 non manca di certo la personalità e ampi sono i margini di miglioramento, con l’umiltà che possiede può diventare un gran campione. VOTO 7

Edson Braafheid: Arrivato alla Lazio con il mercato estivo Braafheid si è distinto sin da subito, velocità, precisione e incisività lo hanno contraddistinto sul campo. Peccato per l’infortunio che ormai lo tiene fuori dal campo già da un mese e per ora non è previsto il suo rientro. Un’arma in più per il 2015. VOTO 6,5 

Michael Ciani: Prima una possibile partenza in estate e poi diverse tribune, viene chiamato in causa per sostituire l’infortunato Gentiletti ma non ha avuto modo di esprimersi al meglio, o per lo meno ha alternato prestazioni buone con altre più che discutibili. Attualmente è fuori per infortunio e il suo rientro è previsto intorno a febbraio. Per lui si prospetta una possibile partenza già nella prossima finestra di mercato. VOTO 5

Andrè Dias: Con l’arrivo di Reja a inizio anno, Dias è ritornato al centro della difesa biancoceleste, che ha guidato con sicurezza per gran parte del girone di ritorno. Un infortunio alla coscia lo ha visto star fuori per oltre due mesi e rientrare solo per le ultime due partite della stagione scorsa. In estate, l’addio alla Lazio da svincolato dopo oltre quattro anni importanti. VOTO 6,5 

Stefan Radu: Anche nel 2014 Radu si è dimostrato più che indispensabile. Punto fermo della difesa biancoceleste ora insieme a De Vrij, dà sempre il meglio di se stesso in campo. Peccato per alcuni infortuni che lo hanno costretto fuori dal campo di gioco. Il suo amore per la Lazio è sempre più forte e consolidato e i tifosi ricambiano. VOTO 6,5

Lorik Cana: Il roccioso albanese, dopo i tanti infortuni che hanno colpito il reparto, è ormai a tutti gli effetti parte del pacchetto di difensori centrali della Lazio. Il suo 2014 è stato di alti (come lo splendido gol in mezza rovesciata alla Fiorentina) e bassi (errori di concentrazione e falli da rigore), un po’ come quello di tutta la Lazio. Di lui i tifosi apprezzano tanto la grinta e il temperamento sanguigno, virtù che a volte lo portano a strafare e a commettere delle ingenuità che finiscono per costare care alla squadra. Nonostante tutto Cana, anche per la sua grande esperienza internazionale, rappresenta pur sempre un valore per la squadra di Pioli e per i più giovani ai quali può trasmettere valori importanti come l’attaccamento alla maglia. VOTO 6

Luis Pedro Cavanda: Non riesce ancora a far capire quanto vale, alterna ottime prestazioni a partite da dimenticare. Non ha mai inciso in match importanti, chiude questo anno con un punto interrogativo. VOTO 5,5

Bruno Pereirinha: Un pre-campionato chiuso con la nomina di capocannoniere, reti ed assist che sembravano una rinascita per il portoghese. Forse avrebbe potuto dare qualcosa di importante a questa Lazio, ma come al solito ha dato lavoro all’infermeria. Chiude la prima metà di campionato con appena 90 minuti giocati e 0 reti. VOTO 5

CENTROCAMPISTI

Antonio Candreva: Il 2014 di Antonio Candreva è stato un anno avaro di successi di squadra ma ricco di soddisfazioni individuali. Il centrocampista originario di Tor de’ Cenci ha concluso la passata stagione da assoluto protagonista in Serie A: pur non essendo un attaccante è stato il miglior marcatore della Lazio mettendo a segno 12 reti. Numeri che gli sono valsi la palma di centrocampista più prolifico della storia del club biancoceleste, un primato che prima apparteneva in coabitazione a Nedved ed Hernanes. Oltre ai gol, anche un discreto bottino di assist. Pur rimanendo fuori dalle coppe al termine della stagione, Candreva ha ottenuto lo stesso una grande soddisfazione, ovvero la chiamata di Cesare Prandelli per il mondiale brasiliano. Purtroppo com’è andata a finire lo sappiamo tutti, e neanche Antonio si è salvato dal naufragio azzurro. L’avvio di stagione nella Lazio, invece, è stato tutto sommato positivo: il numero 87 ha realizzato meno gol rispetto allo scorso campionato (solo 2 i centri finora) ma è il re degli assist con 7 passaggi decisivi. Attualmente è fermo ai box per un guaio muscolare ma Pioli spera di recuperarlo già per la partita con la Samp, il suo rientro tuttavia, è decisivo in ottica derby. VOTO 7,5

Stefano Mauri: Che dire di questo ragazzo, nato nel 1980 e giunto ormai alla sua decima stagione con l’aquila sul petto? Il 2014 per Mauri è stato l’anno della rinascita: costretto a saltare tutto il girone d’andata per via del suo presunto coinvolgimento nel calcioscommesse, il capitano biancoceleste è tornato a disposizione a febbraio in un momento molto delicato per la Lazio. Reja, conoscendolo, gli ha dato carta bianca in attacco, schierandolo nell’inedita posizione di falso nueve. Alla fine ha concluso il campionato con 4 reti in 12 presenze, niente male dopo sei lunghi mesi di inattività. Nella stagione in corso ha già fatto di meglio, segnando 6 gol in 10 presenze, 1 in meno del suo miglior score in Serie A (7 gol, ai tempi del Brescia, stagione 2003-2004). Nonostante i 34 anni di età, Mauri è ancora un elemento cardine del progetto biancoceleste e gode della piena fiducia di Pioli che lo preferisce al giovane Keita. VOTO 7

Joseph Minala: Giunto a Roma nel dicembre 2013 per rinforzare la rosa della Primavera di mister Inzaghi, il centrocampista camerunense finisce presto su molte pagine web che polemizzano sulla sua reale età anagrafica. Il calciatore africano non si demoralizza, anzi risponde alle malelingue direttamente sul campo. Nel girone di ritorno che si apre a gennaio, diventa il leader indiscusso della mediana e, con 8 reti in 14 presenze, conduce la sua squadra alla conquista dei play-off scudetto e alla vittoria della Coppa Italia Primavera, trofeo che mancava alla bacheca biancoceleste dalla stagione 78-79. Le ottime prestazioni di Minala non passano inosservate e Reja lo aggrega alla prima squadra, facendolo esordire in Serie A ad aprile contro la Sampdoria. La società biancoceleste punta molto sul classe ’96 e lo si capisce dal fatto che in estate lo spedisce in ritiro ad Auronzo di Cadore. La rosa a centrocampo però è troppo ampia e, prima della chiusura del calciomercato, viene ceduto in prestito in Serie B, al Bari, con la speranza che torni a Formello già pronto al palcoscenico che conta. VOTO 6

Marco Parolo: Colpo di prestigio del mercato estivo biancoceleste, diviene subito pilastro del centrocampo della squadra di Pioli. Titolare fisso con la Lazio, va a segno tre volte nelle partite vinte contro Bassano, Cesena e Palermo e ottiene sempre la convocazione da parte di Antonio Conte per le qualificazioni agli Europei dell’Italia. VOTO 6,5

Cristian Ledesma: Un anno diviso in due quello dell’argentino. Con Reja, nella stagione scorsa, è titolare fisso e nonostante qualche prestazione insufficiente, si guadagna il posto sul campo risultando in più di un’occasione uomo assist. Con Pioli la situazione cambia: in cabina di regia gli viene preferito Biglia e Ledesma si trova a partire titolare solamente tre volte in campionato più le due di Coppa Italia. Un giocatore esperto e duttile su cui far sempre affidamento, anche se le scelte di Pioli lo hanno visto giocare molto poco. VOTO 6

Alvaro Gonzalez: Un 2014 a due facce per l’ex Boca Juniors, al quale non ha certamente giovato il cambio di allenatore. Edy Reja lo riteneva infatti una pedina fondamentale del centrocampo biancoceleste, in quanto garantiva copertura e non disdegnava affatto gli inserimenti in area di rigore. Con l’arrivo di Pioli invece il Tata non ha trovato molto spazio, avendo collezionato fin qui solamente due presenze da titolare contro Chievo e Atalanta. L’arrivo di Parolo e l’esplosione definitiva di Biglia non hanno certamente aiutato il centrocampista uruguaiano, che in questa sessione di mercato potrebbe lasciare la Lazio, come ammesso da lui stesso. VOTO 5,5

Eddy Onazi: Non molto spazio in questo inizio di campionato per il 22enne di Lagos. La concorrenza a centrocampo è aumentata, e le prestazioni del giovane nigeriano non in linea con ciò che il numero 23 biancoceleste aveva fatto vedere agli ordini di Reja hanno costretto Pioli ad utilizzarlo a sprazzi in questo avvio di stagione. Le voci di un suo possibile addio alla Lazio sono sempre più insistenti, soprattutto quelle che provengono dall’Inghilterra, e poichè la società biancoceleste ha bisogno di sfoltire la propria rosa e di fare cassa, non è da escludere una sua cessione a gennaio o a giugno. VOTO 5,5 

Lucas Biglia: E’ sicuramente una delle note più positive di questo avvio di stagione in casa Lazio. Se Reja non lo schierava con continuità, alternandolo a Ledesma, mister Pioli invece quando lo ha avuto a disposizione lo ha sempre inserito nell’undici di partenza, a testimonianza del fatto che il tecnico emiliano non rinuncia mai alla preziosa qualità dell’argentino in cabina di regia. Titolare inamovibile dell’Albiceleste, la finale raggiunta al mondiale brasiliano ha coronato un 2014 fantastico per il centrocampista laziale, il quale è diventato oggetto dei desideri di numerosi club europei, Psg in primis. VOTO 7,5 

Felipe Anderson: Primi sei mesi da incubo, poi un dicembre da incorniciare. Ma l’ascesa di Felipe Anderson è iniziata a luglio, con l’arrivo di Pioli. Il tipo di calcio che si gioca in Italia non è più un problema, a testa bassa il brasiliano ha acquisito sicurezza dei propri mezzi. Lavoro, lavoro, lavoro. Sta ripagando i frutti di un anno e mezzo di tante ombre e poche luci, Felipe. Inizia tutto in una partita ‘banale’, quella con il Varese in Coppa Italia: un gol magico dai 25 metri e inizia la scalata. Poi la rete decisiva a Parma, e poi i due assist (e tanto altro) con l’Atalanta. Infine lo show, nella scala del calcio, a San Siro, contro l’Inter. Una doppietta da fuoriclasse assoluto, da predestinato: stop a seguire e sinistro secco prima, galoppata di sessanta metri (e due interisti saltati come birilli) e tocco di destro come se fosse una partita di calcetto con gli amici. Che sia l’inizio di un grande carriera. Habemus Felipe, finalmente. “S’è svejato”. VOTO 7

Danilo Cataldi: Una grande stagione in Serie B con la maglia del Crotone. Una seconda parte del 2014 da dimenticare con diversi infortuni, per lui solo qualche presenza nel precampionato. Un’ottima pedina che farà comodo alla Lazio nel 2015. VOTO S.V.

Senad Lulic: E’ il classico giocatore di cui non puoi fare a meno. Reja lo ha utilizzato in tutti i ruoli: terzino sinistro, mezzala, esterno nel tridente d’attacco, il bosniaco è bravo sia con il piede mancino che con il destro, intelligente negli inserimenti e ottimo nei cross. Insomma Lulic è il calciatore più duttile della rosa biancoceleste, in grado di garantire in tutto l’arco della gara corsa, qualità e quantità. Sebbene il suo contributo si faccia sentire, i risultati raggiunti dalla Lazio nella prima metà dell’anno sono deludenti. Diverso destino per quanto riguarda i risultati personali, infatti il c.t. Susic lo inserisce tra i 23 uomini che rappresentano la Bosnia ed Erzegovina al Mondiale in Brasile, nella prima storica qualificazione alla competizione per la Nazionale balcanica. Le doti tattiche di Senad attirano l’attenzione dei grandi club, Juventus in testa, tanto che il rientro ad agosto in squadra, dopo l’esperienza sudamericana, sembrava solo una pura formalità. E invece, il desiderio del calciatore di continuare l’avventura sulle sponde del Tevere e le ambizioni europee della società capitolina permettono al matrimonio di continuare. Lo spartito non cambia nemmeno con Pioli, Lulic resta una pedina imprescindibile del centrocampo e viene utilizzato in tutte le partite del campionato in corso, ad eccezion fatta della trasferta contro il Chievo, in cui era assente per squalifica. Il suo 2014 non è stato eccezionale ma comunque abbastanza positivo, d’altronde è grazie a “Mister coppa n’faccia” se ogni laziale si mostra fiero di amare i colori della prima squadra della Capitale. VOTO 6,5

ATTACCANTI

Sergio Floccari: L’unica presenza dell’anno con la maglia biancoceleste è datata 19 gennaio, Udinese – Lazio 2-3. Il veterano Klose e la promessa Perea rubano spazio e minuti all’attaccante di Nicotera, che inizia a vedere il campo soltanto con il contagocce. Cosi, proprio negli ultimi giorni di mercato invernale, viene ceduto a titolo definitivo al neo promosso Sassuolo del patron Giorgio Squinzi, leader del colosso Mapei e presidente di Confindustria. VOTO S.V.

Helder Postiga: Arrivato alla Lazio con il mercato di gennaio, per Postiga non è stato un periodo positivo nella capitale. Appena arrivato a Formello si è fermato in infermeria per due mesi a causa di un brutto stiramento al polpaccio. Fa il suo esordio con la maglia biancoceleste il 26 marzo in occasione della sconfitta contro il Genoa per 2-0. Nel mercato estivo, dopo una serie di infortuni, la Lazio decide di non riscattare il suo cartellino facendo cessare così l’esperienza del portoghese con appena 5 presenze. Nessun rimpianto. VOTO 4

Baldè Diao Keita: Ottima la sua prima metà del 2014, in cui si afferma con Reja imponendosi al grande calcio. Va a segno in cinque occasioni e nella parte finale della stagione scorsa ottiene più volte il posto da titolare. Fa da contraltare la sua stagione attuale; utilizzato a intermittenza da Pioli, realizza le uniche due reti stagionali nel terzo turno di Coppa Italia di agosto contro il Bassano; in autunno se la deve anche vedere con un infortunio alla coscia che lo influenza negativamente. VOTO 6,5

Mamadou Tounkara: Il 2014 del giovane attaccante spagnolo si apre con una doppietta contro la Juve Stabia Primavera. Nella sfida successiva di Coppa Italia è costretto a lasciare il campo anzitempo per una distorsione al ginocchio, che lo tiene lontano dai campi di gioco per circa due mesi. Recupera giusto in tempo per disputare, e vincere, insieme ai suoi compagni la finale della stessa competizione. La delusione della sconfitta nella semifinale play off Scudetto contro il Torino è compensata dall’esordio in serie A con la prima squadra, concesso da mister Reja all’ultima giornata di campionato contro il Bologna. Tounkara è uno dei giovani su cui la società biancoceleste punta maggiormente e a luglio parte con il nuovo allenatore Pioli per il ritiro estivo. Il classe 94′ resta comunque un punto fermo del reparto offensivo della squadra di Inzaghi e nella nuova stagione, oltre la conquista della Super Coppa Primavera, totalizza 15 presenze condite da 7 reti. VOTO 6

Filip Djordjevic: L’arrivo a parametro zero, un grave infortunio al ginocchio, qualche screzio con la dirigenza del Nantes. Diciamolo: le premesse non erano delle migliori. Si può tranquillamente dire a distanza di cinque mesi però, che l’acquisto di Filip Djordjevic sia stato una manna dal cielo per la Lazio. Qualità tecniche e fisiche, grinta, voglia di combattere e di lottare per la maglia: caratteristiche che sono immediatamente entrate nel cuore dei tifosi biancocelesti. Un profilo che ha scalzato Miroslav Klose nelle gerarchie di Pioli, un campione del mondo con 300 gol segnati sulla carta d’Identità. Non uno qualunque. E quella tripletta al ‘Barbera’ di Palermo è una gioia per gli occhi, oltre che la conferma di aver trovato un attaccante vero. Bomber. VOTO 7

Miroslav Klose: Come si può criticare un calciatore che a luglio ha vinto un Mondiale ed è diventato il cannoniere più prolifico della storia della Coppa del Mondo? Eppure l’annata di Miro Klose nella Lazio è stata decisamente sotto-tono. Due reti da gennaio a maggio, tre (più una in Tim Cup con il Bassano Virtus) con Pioli in panchina. Decisamente troppo poco per un campione del genere. L’età avanza per tutti, eppure il numero 11 biancoceleste pretende più spazio: Djordjevic lo ha superato nelle gerarchie, Miro in patria si è lamentato del poco minutaggio. Ma le sue occasioni le ha avute: a volte sono state sfruttate bene, altre male, big match in particolare. La società ha fatto sapere che non ci saranno movimenti di alcun tipo nel mercato di gennaio. La speranza è che Klose possa fare qualcosa in più, magari con qualche chiacchiera in meno. Voglio ma non posso. VOTO 6

SOCIETA’ 

Lotito Claudio: Una prima parte del 2014 sicuramente da dimenticare per il patron biancoceleste. La contestazione dei tifosi, l’Olimpico deserto e qualche scelta sbagliata nella scorsa stagione non possono passare inosservati. In estate ha provato a ricucire il rapporto con i tifosi con una serie di comunicati stampa a raffica ma soprattutto con un mercato – finalmente – all’altezza della Lazio. In parte ci è riuscito, riportando il popolo biancoceleste allo stadio e ridando entusiasmo a una piazza che doveva digerire una stagione quasi disastrosa. Ora però tutti si aspettano solo passi in avanti e l’occasione è troppo ghiotta per non sfruttarla: Lazio al terzo posto in classifica e la qualificazione in Champions League, a differenza di altri anni, non è solo un miraggio. Adesso ha riconquistato la fiducia di un popolo, perderla per l’ennesima volta sarebbe una sconfitta per tutti. VOTO 6

Igli Tare: Un 2014 positivo anche per il diesse biancoceleste. In estate ha raggiunto tutti gli obiettivi di mercato che si era prefissato: ha portato nella Capitale il difensore più forte del mondiale con una trattativa lampo e bruciando la folta concorrenza. Ha creduto fin dall’inizio all’ingaggio di Djordjevic e anche in questo caso ha battuto in volata l’Inter. Buoni anche gli acquisti di Gentiletti, che nei prossimi mesi dimostrerà il suo reale valore, e Parolo. Adesso è già a lavoro per regalare un nuovo difensore a Pioli (e che difensore). Ha sempre creduto in Felipe Anderson (si è opposto a una sua cessione in estate) e anche quando le cose non sono andate per il verso giusto ci ha sempre messo la faccia con i tifosi (vedi il caso Astori). C’è anche il suo zampino nei rinnovi di Candreva, Keita e Onazi. L’unico errore commesso dal dirigente albanese in questo 2014 sono le poche operazioni in uscita della scorsa estate che hanno costretto Pioli a lavorare con una rosa extralarge e con diversi malumori da gestire. Adesso però c’è una finestra di mercato in arrivo e si può riparare. VOTO 7

Stefano Pioli: E’ arrivato a Roma con un solo obiettivo: riportare in alto una squadra dopo il tracollo della scorsa stagione. Un’avventura sicuramente difficile per un allenatore che nella sua carriera aveva avuto poche possibilità per mettersi in mostra. Ha saputo reggere in questi primi mesi alle pressioni di una piazza difficile come Roma, mai una caduta di stile, mai una parola sbagliata. Crede nella sua squadra, crede nel suo staff. Adesso però arriva il difficile, un 2015 per confermare le buone cose viste nel 2014, ma soprattutto non ripetere quegli errori visti in alcuni frangenti. Ha bisogno della fiducia di tutto il popolo biancoceleste, ma con lui in panchina questa Lazio può arrivare lontano. VOTO 6,5

Edy Reja-Alberto Bollini: E’ la sua specialità, quella di entrare a ‘partita iniziata’ e rialzare una squadra in difficoltà. Ci riuscì nel 2010, ci è riuscito a gennaio. Lazio fuori dalle sabbie mobili, ma niente qualificazione in Europa League. L’obiettivo dichiarato ma non centrato. Colpa anche della società, che nel mercato invernale mandò via Hernanes rimpiazzandolo con i discutibili Kakuta e Postiga. Sarebbe rimasto, forse, con l’Europa in tasca. Ma lo zio Edy ha deciso di lasciare, ancora una volta. Siamo sicuri, però, che i tifosi laziali non lo potranno dimenticare con facilità. Salvatore della patria. VOTO 7

 

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