ESCLUSIVA - Gielle: «Ho iniziato da zero e mi sono fatto strada. A 6 mesi mio padre mi portò per la prima in Nord»
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ESCLUSIVA – Gielle: «Ho iniziato da zero e mi sono fatto strada. A 6 mesi mio padre mi portò in Curva Nord»

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ESCLUSIVA – Gianmarco Liberati, meglio conosciuto come Gielle, ha raccontato ai nostri microfoni cosa c’è dietro al suo lavoro

I suoi video sono un’emozione unica e non c’è tifoso, o giocatore, della Lazio che non abbia visto i suoi capolavori. Ai nostri microfoni oggi è intervenuto Gianmarco Liberati, alias Gielle, e ci ha parlato di come è nato questi suo lavoro a tinte biancocelesti.

Chi ti ha trasmesso l’amore per la Lazio?
«Sono laziale grazie a mio padre, lui è tifosissimo e da giovane frequentava ogni domenica la curva. Quando avevo solo 6 mesi mi portò per la prima volta allo stadio, in Nord, con la gente che lo prese per un pazzo incosciente!».Com’è nata l’idea di creare il tuo “marchio” e come sei riuscito a farti spazio nel mondo Lazio?

«Da piccolo mi divertivo col computer a montare dei video post gite o campo scuola, così qualche anno dopo ho provato ad unire questa passione con quella per la Lazio ed è nato “Gielle”. Sono partito da zero, senza l’aiuto di nessuno, e mi sono fatto strada pian piano, migliorando poco a poco. E mi piacerebbe farlo ancora».
Quando monti un video parti dalle immagini oppure dalla parte sonora?
«Sono sempre le immagini a seguire la musica e mai il contrario, quindi per prima cosa bisogna individuare la colonna sonora e lavorare su quella. Per quanto riguarda poi il montaggio, la parte legata all’individuazione delle immagini è sicuramente la più lunga e impegnativa ma forse anche la più importante. È fondamentale essere precisi e avere idee chiare».
Hai collaborato con la curva contribuendo alla realizzazione dei video trasmessi per i 120 anni della Lazio. Che esperienza è stata?
«È stata un’esperienza bellissima. Tre o quattro giorni prima di Lazio-Napoli ho ricevuto una chiamata di un amico il quale mi ha riferito che mi stesse cercando la curva. Così mi sono messo in contatto con loro, ci siamo incontrati e siamo riusciti a finire tutto in tempo. Ovviamente la coreografia era già pronta, io mi sono occupato della parte video, quella andata sui maxi schermi. Inutile dire che è stata una soddisfazione enorme che ricorderò sempre. Non sono uno che si emoziona facilmente e allo stadio, quella sera, c’è mancato davvero poco».
In futuro ti piacerebbe collaborare in modo continuativo con la Lazio?
«Sarebbe la ciliegina sulla torta. Se succederà vorrà dire che me lo sarò meritato davvero».Sei molto seguito anche dai calciatori biancocelesti, ti dà soddisfazione che il tuo lavoro sia apprezzato anche da loro?

«Ovviamente sì, è un qualcosa in più che mi gratifica. Grazie a Gielle ho potuto conoscere diversi calciatori e con alcuni di loro ho stretto anche una collaborazione. Ne vado davvero fiero».

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