Gascoigne e la Lazio: Un Amore Eterno, Tra Genialità e Trasgressioni
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Gascoigne e la Lazio: Un Amore Eterno, Tra Genialità e Trasgressioni

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Le condizioni critiche di Gascoigne negli ultimi giorni ha riavvicinato i tifosi della Lazio all’inglese: un amore tra genialità e trasgressioni

Nonostante le sue fragilità, un “amore eterno” ha legato e lega ancora Paul Gascoigne ai tifosi della Lazio, che lo accolsero nel 2012, poco prima della sfida contro il Tottenham, come un vero e proprio re. Si erano innamorati di uno dei personaggi forse più simili a Giorgio Chinaglia, icona del bene e del male, già da quando si ruppe il ginocchio a Wembley, nella finale di FA Cup tra Tottenham e Nottingham Forest. In tribuna, il presidente Calleri e il ds Regalia erano “in lacrime”: stavano per concludere “l’affare della vita”, ma tutto venne rinviato all’anno successivo. Il crack ai legamenti era datato maggio 1991, e i tifosi laziali aspettarono il suo arrivo la stagione successiva come fosse “quella del riscatto sociale e sportivo”. E in realtà, dallo sbarco di Gascoigne al passaggio della Lazio alla famiglia Cragnotti, il passo fu rapidissimo.

E come avrebbe potuto diventare un “idolo eterno” se non segnando un gol decisivo nel derby? Lo realizzò di testa, a pochi attimi dalla fine, correndo sotto la Curva Nord e piangendo “come un vitello”, proprio come aveva fatto ai Mondiali del ’90, quando fu ammonito in semifinale: se l’Inghilterra fosse arrivata a Roma, lui non avrebbe giocato per squalifica, “pensate che strazio”. Tre anni, solo 43 partite e 6 gol, l’intesa con Zoff, le continue trasgressioni e l’amicizia “nefasta” con Jimmy Cinquepance: Gascoigne è stato l’uomo che “ha annusato le ascelle di un arbitro” e ha risposto alla domanda di un giornalista con un rutto. “Gazza è quello che si addormentava nella sua villa nel cuore del Parco di Veio stordito da patatine, ketchup e Red Bull e non riusciva ad allenarsi”. Paul è stato l’uomo che si è presentato nudo davanti a SuperDino Zoff, dicendo: «Mi hanno detto che avevi fretta e non volevo ritardare». Ancora oggi, l’amore per lui si tramanda di padre in figlio.

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