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2014

FOCUS – Gioco, continuità e il ritorno dei tifosi all’Olimpico: è la rinascita della Lazio

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Gol, vittorie, continuità, tifosi. Sta vivendo un momento magico la Lazio, che dopo quattro vittorie consecutive si trova ad un solo punto dal terzo posto in classifica. La scorsa stagione si era conclusa come peggio non si poteva: niente Europa, niente tifosi allo stadio e soprattutto con diversi giocatori che avevano chiesto la cessione. In cinque mesi sembra esser cambiato tutto.

COME CAMBIANO LE COSE – Prima di tutto non c’è più lo stesso allenatore: Reja non se l’è sentita di restare un altro anno al timone e la scelta di Lotito è ricaduta sul promettente Pioli, nonostante l’ultima insufficiente parentesi al Bologna. È cambiata, poi, la squadra. Sono arrivati Basta, De Vrij, Gentiletti, Braafheid, Parolo e Djordjevic, è stato riscattato e confermato Candreva, sono rimasti gli ‘ambiti’ Marchetti, Radu, Biglia e Lulic. È ritornato l’Olimpico dei tempi migliori. Il deserto di qualche mese fa sembra solo un brutto ricordo (ma attenzione, non per questo va dimenticato). La Curva Nord è tornata a casa sua, con sciarpe, bandiere e tanta, tantissima voce. È tornata la voglia di soffrire, di combattere, di vincere. È arrivato il gioco, è tornata la continuità. Quattro vittorie di fila che non si registravano dal 2012 con Petkovic al timone. Una rosa che nell’era Lotito non era mai stata così importante. Qualità e quantità al servizio di Pioli, che la Lazio sembra avercela dentro già dal ritiro estivo svolto in Germania, quando radunò in cerchio i suoi ragazzi intonando le note dell’inno biancoceleste. Lo ha ripetuto giorni fa a Formello, ha conquistato la fiducia della squadra, della società e ora anche dei tifosi.

RINASCITA – Pian piano si sta ritrovando Marchetti, dopo l’ultima annata travagliata. È sempre più padrone dell’area De Vrij, così come lo era Gentiletti prima dell’infortunio. Biglia è il maestro del centrocampo: contro Fiorentina e soprattutto Torino è salito in cattedra, detta i tempi del centrocampo biancoceleste con classe e disinvoltura. Parolo e Lulic garantiscono corsa e polmoni, Candreva è l’uomo ovunque, Djordjevic il bomber a sorpresa. Cavanda e Ciani i giocatori rinati. Ed è arrivato anche il graffio del campione del mondo, Miro Klose. Insomma, Pioli può solo sorridere. Dopo un inizio complicato (ma solo per quanto riguarda i risultati) la sua Lazio ha reagito alla grande. A breve ci saranno altri due esami: Hellas Verona e Cagliari. Due partite per capire il reale valore di questa Lazio. In attesa, magari, di un regalino dal mercato di gennaio…

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