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2014

FOCUS – Gentiletti e Braafheid: i due protagonisti a sorpresa dell’esordio all’Olimpico

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Buona, anzi ottima, la prima in casa della Lazio di Stefano Pioli. Un 3-0 al Cesena che non ammette repliche: 90 minuti di dominio assoluto, pressing asfissiante, grinta da vendere. D’accordo, la squadra di Bisoli non è sembrata irresistibile, ma negli anni precedenti era proprio contro le cosiddette ‘piccole’ che i biancocelesti avevano, spesso e volentieri, steccato. Il match di San Siro contro il Milan aveva fatto suonare il campanello d’allarme: la mano di Pioli si era già iniziata a vedere, ma allo stesso tempo sono emersi i limiti sul piano dell’equilibrio. Il tecnico romagnolo ha cambiato tre undicesimi rispetto alla trasferta di 15 giorni fa, schierando tutti e sei i nuovi acquisti dal primo minuto. Della difesa dell’anno scorso, non c’è traccia: De Vrij e Gentiletti al centro, Basta e Braafheid sugli esterni, oltre a Parolo in mezzo al campo e Djordjevic al centro dell’attacco, a discapito del ‘mito’ Klose.

BRAAFHEID – Ma dei ‘nuovi’ hanno impressionato più di tutti Edson Braafheid e Santiago Gentiletti. Il primo è arrivato a Formello, a sorpresa, un pomeriggio di inizio luglio, testato nel ritiro di Auronzo di Cadore e successivamente tesserato per una stagione. E’ la prima alternativa di Radu e, se è quello visto oggi, Pioli da quella parte può dormire sonni tranquilli. L’infortunio muscolare del romeno ha favorito l’esordio dal primo minuto dell’ex Bayern Monaco, Celtic ed Hoffenheim: 90 minuti di grande solidità, tecnica e corsa impreziositi dall’assist al bacio per il vantaggio di Candreva. In difesa rischi zero, un motorino instacabile dell’out sinistro biancoceleste.

GENTILETTI – Ottima, forse anche migliore dell’olandese, la prestazione di Santiago Gentiletti. Rodriguez non era un cliente di quelli impossibili, ma comunque pericoloso, come visto nella prima giornata contro il Parma (sua la rete che ha deciso il match). “Piedi buoni, ottimo colpo di testa, forte nell’anticipo“, lo presentò così il presidente del San Lorenzo Matìas Lemmens ai nostri microfoni. Tre caratteristiche che il 29enne argentino ha messo già in campo alla prima all’Olimpico. Una prestazione impeccabile, con alcune chiusure importanti accolte dal boato di un Olimpico ritrovato. Nel finale anche 5 punti di sutura dovuti ad uno scontro aereo con Djuric: fascia in testa e si torna a lottare. Piace già parecchio, ‘el chueco’.

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