Eriksson: «Derby? Sono un po' romanista e molto laziale, ok il pareggio»
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Eriksson: «Derby? Mi sento un po’ romanista e molto laziale, ok il pareggio»

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Mancano ormai poco più di 24 ore al derby della Capitale, Eriksson – da doppio ex – ha raccontato le emozioni della stracittadina

Tre anni alla Roma e quattro alla Lazio: nessuno, meglio di Eriksson, può sapere cosa sia veramente un derby. L’allenatore è intervenuto sulle frequenze di New Sound Level, durante la trasmissione “Il Diabolico e il Divino”, per raccontare proprio le emozioni della stracittadina:

DERBY – «Immobile potrebbe essere l’uomo derby. È molto speciale, io ho fatto derby in tanti stati europei ma questo derby di Roma è incredibile, è sentito tantissimo tra i tifosi, mi ricordo che qualcuno diceva che se perdeva il derby non andava a lavorare. È impossibile dire chi vincerà perché non conta nulla la classifica, è una festa di calcio fantastica. Immobile può essere l’uomo-derby, sicuramente è un giocatore sempre pericoloso e ma nel derby qualunque giocatore potrebbe essere decisivo e per questo guarderò il derby. Per me andrebbe benissimo un pareggio perché mi sento un po’ romanista ma molto laziale perché in quegli anni abbiamo vinto tanto».

ROMA DI ERIKSSON – «Anche nella Roma poteva essere così se Falcao non si fosse rotto il ginocchio, quello fu un dramma per la Roma. Falcao era un grande grande grande campione, fantastico come giocatore e come uomo».

MOURINHO – «Pensavo che la Roma avrebbe lottato per lo scudetto quest’anno, ero sorpreso dal suo arrivo a Roma. Prima di tutto Mourinho lo conosco abbastanza bene, perché quando lui era al Chelsea io ero CT dell’Inghilterra. Lo considero una brava persona e un grandissimo allenatore, ma devo ammettere che sono rimasto sorpreso del suo arrivo alla Roma. La Roma secondo me avrebbe potuto fare tante cose, credevo potesse lottare per lo scudetto ma non è stato così. Impossibile dire come preparerà la partita domenica».

SARRI – «Ma io non conosco lui di persona, ho visto il lavoro che ha fatto in Inghilterra e in Italia, è un allenatore molto serio che vuole giocare un gran bel calcio, chiaramente non è facile perchè Milan e inter stanno andando forte, Juventus e Napoli anche e la concorrenza è molto grande».

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