ESCLUSIVA - Damiano “Er Faina”: «Chinaglia il mio mito, quanto avrei voluto intervistarlo! Ripresa? Io dico sì!»
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ESCLUSIVA – Damiano “Er Faina”: «Chinaglia il mio mito, quanto avrei voluto intervistarlo! Ripresa? Io dico sì!»

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ESCLUSIVA – Le parole di Damiano “Er Faina” che oggi ha parlato di Lazio e tanto altro ai nostri microfoni

Lo conoscono tutti, è un grande tifoso biancoceleste e da qualche tempo si diletta sui social ad intervistare calciatori ed ex. Damiano “Er Faina” è intervenuto ai nostri microfoni per raccontarci meglio quello che fa e per parlare ovviamente di Lazio.

Come ti è venuta l’idea di fare queste dirette su Instagram?

«L’idea mi è venuta dieci giorni fa con Vieri, poi in base alle disponibilità dei calciatori che conosco le ho fatte. Sui social ce ne sono tantissime ma sono tutte tra ex calciatori, compagni di squadra, allora mi sono detto che mancava la visione del tifoso. Non mi posso esimere dal dire che quando giocava, (Totti, ndr), lo odiavo ma esternamente passa il messaggio che sono due persone di un opposta fazione che si fanno una chiacchierata. Poi insomma non mancano gli argomenti, dopo 25 anni da avversario. Io voglio far passare il tempo alle persone dentro casa, voglio fare un altro tipo di comunicazione, un modo differente di fare le domande. Nainggolan è come un amico, ti risponde senza problemi, è una persona molto trasparente. Ovviamente con le persone che conosco sono più facili, con Totti è stato più difficile perché l’avevo visto una volta sola. Ciro per me è un amico anche al di fuori del calcio, a lui ho chiesto cose anche extra Lazio».

Chi ti piacerebbe intervistare?

«Farei una chiacchierata con due persone, la prima è con Buffon e la seconda con Antonio Cassano. Purtroppo non posso intervistare Chinaglia che è il mio mito, mi piacerebbe anche Di Canio. Sul podio metto Buffon, Cassano e Di Canio».
Oggi si sarebbe dovuta giocare Juventus – Lazio. Che partita sarebbe stata?
«Difficile rispondere perché quando me lo chiedono mi baso sempre sulla gara precedente però credo che se l’avessimo affrontata dopo il Bologna rischiavamo di vincerla».

Chi toglieresti alla Juve e chi non gli daresti mai?

«Io gli toglierei Douglas Costa, Ronaldo sarebbe troppo facile, perché non abbiamo un mancino forte. Non gli darei mai Milinkovic».
Alla fine si riuscirà a ripartire a portare a termine il campionato?
«Secondo me ripartirà il campionato, ho sempre dichiarato che qualora ci fossero tutte le condizioni è giusto che riparta. Se noi comuni mortali dobbiamo andare a lavorare secondo me si possono creare le condizioni per far ripartire il campionato. Sicuramente sarà bruttino perché vedremo partite a porte chiuse, i tifosi danno il 70% di una partita di calcio. È giusto anche per dare un segnale, il calcio è tanto per molte persone. Magari la tua squadra del cuore vince e dopo una settimana brutta ti scordi di tutto. Per me è un ammortizzatore sociale, in 90 minuti ti scordi anche come ti chiami. Poi ovvio il calcio non risolve i problemi ne sanitari ne economici. Da laziale mi dispiacerebbe tantissimo non concludere questo tipo di stagione».
La gara più bella di questa stagione?
«La più bella come partita ti dico quella con l’Inter anche se il primo tempo non mi ha fatto impazzire. Però non scorderò mai Lazio Atalanta, il veleno che avevamo in corpo. Da lì è cambiata la mentalità ma si sa che un pareggio del genere porta tanto a livello mentale».
Alla ripresa cambieranno le dinamiche della classifica?
«Non ho mai eliminato l’Inter dalla corsa scudetto perché secondo me ha un ottimo team e un allenatore straripante».
In vista della prossima stagione quale profilo acquisteresti per rinforzare la rosa?
«Fosse per me farei tutti colpi alla Klose, Gotze mi piacerebbe moltissimo anche se credo che sia impraticabile. Spero che possa venire perché è un giocatore di caratura internazionale. Io farei tutti colpi con giocatori già pronti di 30/31 anni che possano fare la stagione pronti e via. Non credo sarà cosi ma credo che con la Champions dopo tanti anni qualcosa si possa smuovere. Un attaccante come Giroud mi piacerebbe moltissimo. Prenderei uno per ruolo: difesa, centrocampo e attacco. Romagnoli magari ma secondo me non viene, Bonaventura per me no non ti fa fare il salto di qualità. Avrei sognato una difesa Acerbi De Vrij, parlo solo di qualità calcistiche. Nulla togliendo agli altri. La Lazio di Vieri era forte perché erano tutti forti, non c’era uno che rispetto agli altri magari aveva qualcosa in meno».
La Lazio riuscirà a trattenere tutti i suoi big?
«Prima della quarantena ti avrei detto di no, ad oggi ti dico che secondo me rimarranno tutti. Per me 100 milioni per Milinkovic sono anche pochi, ma comunque credo che non ci sarà un grande mercato visto tutto quello che è successo. Anche se avessimo vinto lo scudetto ti avrei detto che qualcuno sarebbe andato via, ma ad oggi credo che rimarranno tutti».
Inzaghi sarà ancora l’allenatore della Lazio?
«Inzaghi lo vedo più in bilico di qualche giocatore. Lui è molto legato all’ambiente in maniera indissolubile però magari si crea qualcosa nella testa di un allenatore, se bussa il Barcellona, lo United e a quel punto magari sai vacilla. È anche giusto che se si sente di cambiare si deve cambiare».
La tua prima partita allo stadio e il ricordo dello scudetto…
«La mia prima partita allo stadio è stata Lazio Foggia 7-1 nel 1995. Me la ricordo benissimo perché anche se avevo sette anni era qualcosa di unico. Ero in Tevere con mio padre. Mi ricordo Signori capitano, fu davvero bellissimo. Lo scudetto invece ero a casa in punizione e ho sentito la partita in bagno con il mio migliore amico. L’ho sentita alla radio e al fischio finale mi ricordo che uscimmo a festeggiare. Non me lo scorderò mai».

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