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Dovremmo interessarci di più all’ippica (e al suo indotto economico)

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Nel mondo dei detti e dei proverbi, ce ne è uno abbastanza famoso che veniva spesso utilizzato quando qualcuno dimostrava di non sapere fare una cosa: gli si diceva “Ma datti all’ippica!” come se l’ippica fosse una cosa facile, mentre invece si tratta di uno sport tanto affascinante quanto complesso.

L’ippica, in effetti, è sempre stato uno sport molto amato e negli ultimi tempi la sua fama sta crescendo vertiginosamente, spinta da stagioni fortunate e da un aumentato interesse per il settore, sia da parte del pubblico che da parte degli scommettitori.

Quello tra uomo e cavallo, infatti, è un rapporto molto antico, ma se si ricercano le radici dell’ippica moderna bisogna andare via dall’Italia ed approdare in Inghilterra, in particolare a Newmarket, durante il XVII e XVIII secolo: è in questo periodo storico che vennero elaborate le regole dei diversi tipi di gara ippica come galoppo, trotto e ostacoli.

In Italia, invece, le corse con i cavalli iniziarono a diffondersi in particolar modo a partire da fine ‘800, quando i nobili iniziarono a sfidarsi al galoppo a vicenda, ma senza premi in denaro e rigorosamente nelle campagne o in viali sterrati cittadini, trasformati nei primissimi ippodromi della storia.

Ippica ed equitazione: differenze e punti di forza delle scommesse ippiche

Mentre l’equitazione comprende differenti tipi di esibizione eseguite su terreni differenti, l’ippica presuppone esclusivamente gare di velocità negli ippodromi, gare che ben presto iniziarono a stimolare scommesse ippiche di diverso tipo.

Quella delle scommesse ippiche è senza dubbio una delle tipologie di scommessa tra le più antiche e affonda le sue radici lontano nel tempo: le corse con i cavalli, infatti, dimostrano di avere ancora oggi un grande fascino, tanto che nel corso del tempo i bookmaker si sono concentrati sempre di più su questo settore. Ovviamente, per potersi cimentare, occorre conoscere le quote cavalli oggi, come anche tutta una serie di modalità di gioco quali la Quota fissa, ovvero la quota con la quale giocatore e banco pattuiscono la quota al momento della giocata oppure le varie modalità; il Totalizzatore, una delle modalità più giocate in cui gli importi puntati da tutti gli scommettitori confluiscono in un montante il cui valore, una volta detratto il prelievo di legge, viene diviso tra tutte le scommesse vincenti. Oppure la modalità Nazionale, detta anche Tris, che è associata a specifiche corse e legata ad un concorso nazionale che premia gli scommettitori che pronosticano esattamente i primi tre piazzati in ordine di arrivo.

Insomma, quello delle scommesse ippiche è un mondo tutt’altro che semplice e piuttosto sfaccettato che però sta vivendo un crescente interesse, come dimostrano l’aumentato numero di pubblico, scommettitori e anche sponsor che sostengono le varie corse.

Addirittura, alcune città come Roma, Milano e Napoli sono diventate dei veri e propri punti di riferimento per le scommesse ippiche sia reali che virtuali, tant’ è vero che nei primi 7 mesi dell’anno la spesa per le scommesse in agenzia ha superato gli 850 milioni di euro.

Mondo dell’ippica in fermento: i temi discussi all’Sbc Summit Barcelona

Proprio in virtù dell’interesse crescente per il mondo delle scommesse ippiche, recentemente si è tenuta una tavola rotonda organizzata da GiocoNews all’Sbc summit Barcelona che ha riunito i massimi esperti di scommesse ippiche a livello internazionale, dove si è discusso di alcune modalità per rilanciare l’ippica e dargli maggiore spazio e prestigio anche sui media massimalisti.

Si è dunque parlato dell’importazione ed esportazione delle corse a livello Internazionale; del ruolo centrale delle TV nel dare visibilità allo spettacolo ippico ai fini dell’intrattenimento e del gioco; dell’importanza delle scommesse per la generazione di risorse a favore della filiera ippica; della cooperazione internazionale e delle strategie per promuovere la collaborazione tra i paesi e rafforzare il mercato internazionale delle corse dei cavalli, ma anche di una fondamentale cooperazione internazionale sui temi legati al welfare dell’animale e del trattamento dei cavalli utilizzati nelle corse e nelle scommesse.

Tutto questo in attesa di una riforma del settore ippico richiesta a gran voce dall’intera filiera di settore.

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