Coronavirus, Nicchi: «Servono garanzie anche per gli arbitri»
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Coronavirus, Nicchi: «Servono garanzie anche per gli arbitri»

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Il presidente dell’AIA Nicchi in mattinata ha fermamente espresso che per ricominciare i campionati serviranno forti garanzie

In questi giorni di grande caos per il paese intero, anche il calcio italiano non ha notizie certe su cui basare poi un eventuale calendario per la ripartenza.

Il presidente dell’AIA Nicchi ha espresso il suo parere deciso ai microfoni di Radio Sportiva: «Io credo che prima di parlare di sensazioni e prospettive a breve lungo termine bisogna guardare al presente e alla battaglia che stiamo combattendo contro il Coronavirus. Gli arbitri sono persone di regole, come sempre rispetteremo le disposizioni governative e della Federazione. Nella drammaticità del momento continuiamo a lavorare sulla ripartenza, ma il quando non dipende da noi. Noi siamo pronti a riaccendere il motore ma certo non possiamo mandare arbitri allo sbaraglio a rischiare la vita. Servono garanzie per tutti, anche per noi. Taglio degli stipendi per gli arbitri? Parleremo di tutto al momento opportuno, al momento queste sono cose futili. Se il campionato riparte ci saranno delle cose da fare, se non riparte serviranno altre misure. Noi faremo la nostra parte. Se verrà chiesto un sacrificio agli arbitri di vertice sotto contratto, sicuramente ne parleremo con la Federazione. Siamo professionisti sotto ogni punto di vista, non lesiniamo sulla settimana o sul mese. Come arbitri ci stiamo muovendo anche sotto il profilo delle beneficenza ma lo stiamo facendo in grande silenzio».

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