Coronavirus, Mattarella agli italiani: «Pagina più triste della nostra storia»
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Coronavirus, Mattarella agli italiani: «Pagina più triste della nostra storia»

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Il capo dello Stato ha voluto parlare alla popolazione per parlare della situazione d’emergenza che si sta vivendo nel paese

L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus sta dilagando in tutta Italia e nella giornata di oggi si è registrato il picco di decessi da quando è iniziato il contagio. La situazione nella sanità nazionale è al limite e la solidarietà si sta facendo spazio per contrastare in qualsiasi modo. Alle 19 di oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto parlare agli italiani e fare il punto sul periodo. Ecco cos’ha detto:

«Mi permetto nuovamente, care concittadine e cari concittadini, di rivolgermi a voi, nel corso di questa difficile emergenza, per condividere alcune riflessioni. Ne avverto il dovere. La prima si traduce in un pensiero rivolto alle persone che hanno perso la vita a causa di questa epidemia e ai loro familiari. Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza di non poter essere loro vicini e dalla tristezza dell’impossibilità di celebrare, come dovuto, il commiato dalle comunità di cui erano parte. Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare».

GRAZIE – «Ho parlato, in questi giorni, con tanti amministratori e ho rappresentato loro la vicinanza e la solidarietà di tutti gli italiani. Desidero anche esprimere rinnovata riconoscenza nei confronti di chi, per tutti noi, sta fronteggiando la malattia con instancabile abnegazione. Vorrei inoltre ringraziare tutti voi. I sacrifici di comportamento che le misure indicate dal Governo richiedono a tutti sono accettati con grande senso civico, dimostrato in amplissima misura dalla cittadinanza». 

MISURE DI CONTENIMENTO – “Da alcuni giorni vi sono segnali di un rallentamento nella crescita di nuovi contagi rispetto alle settimane precedenti: non è un dato che possa rallegrarci, si tratta pur sempre di tanti nuovi malati e soprattutto perché accompagnato da tanti nuovi morti. Anche quest’oggi vi è un numero dolorosamente elevato di nuovi morti. Però quel fenomeno fa pensare che le misure di comportamento adottate stanno producendo effetti positivi e, quindi, rafforza la necessità di continuare a osservarle scrupolosamente finché sarà necessario».

SGUARDO ALL’EUROPA – «Molti Capi di Stato, d’Europa e non soltanto, hanno espresso la loro vicinanza all’Italia. Da diversi dei loro Stati sono giunti sostegni concreti. Tutti mi hanno detto che i loro Paesi hanno preso decisioni seguendo le scelte fatte in Italia in questa emergenza. Nell’Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni. Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse».

QUANDO FINIRA’ L’EMERGENZA – «Dobbiamo compiere ogni sforzo per non lasciare indietro nessuno. Ho auspicato che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione. Un’ultima considerazione: mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche, dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza. Alle iniziative e alle modalità per rilanciare, gradualmente, la nostra vita sociale e la nostra economia. Nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé. Le prospettive del futuro sono alla nostra portata. Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente insieme anche questa volta». 

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