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2013

Brocchi ha le idee chiare: “Il mio sogno è quello di allenare la Lazio”

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Gli scarpini sono appesi al chiodo ma la voglia di calcio è sempre quella. Adesso nel presente (e nel futuro) di Cristian Brocchi c’è il ruolo d’allenatore, una veste che incarna la passione di un uomo forte con un cuore grande. Lo stesso ex centrocampista è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio.

Come procede con gli Allievi del Milan?
“Sono contento, tutto bene. I ragazzi stanno giocando bene, mi stanno seguendo, abbiamo vinto il derby e al momento sono molto contento. I progressi sono molti e i ragazzi stanno giocando sempre meglio, è una soddisfazione per me”

Sul momento della Lazio…
“La squadra ha sempre dimostrato nelle grandi partite di sapersi esaltare, mi preoccupano meno quelle di cartello, a livello inconscio si riesce a tirare fuori qualcosa in più. Non ho dubbi sul fatto che la Lazio potrà giocare con il Napoli una grande partita, i dubbi ci sono nelle altre partite dove si dovrebbe tirare fuori qualcosa che in realtà non si riesce a tirare fuori”

E’ una questione di mentalità?
“Assolutamente sì, quello che ci ha fatto raggiungere gli obiettivi in altre competizioni è stata la voglia che si metteva in campo che è almeno uguale all’altra squadra e allora escono fuori i valori tecnici che sono superiori, così si riesce a vincere una partita. Quando non si mette la voglia di vincere, si pensa di essere più forti a prescindere e non ci si mette a disposizione dei compagni, arrivano i risultati negativi. All’interno della squadra devono esserci delle persone che devono tenere alti questi valori. Non tutti ce li hanno, da parte di quei giocatori che hanno più abitudine a dare l’esempio e a suonare la carica, ci vuole qualcosa in più. Se entrano in campo giocatori che hanno tanta esperienza in più ma poi non ci mettono la grinta, allora è difficile”

Domanda da un tifoso: tornerai in campo?
“La voglia non manca, ma è il mio piede che non tiene, purtroppo. Per il resto ai miei ragazzi non chiedo subito il gioco spettacolare, chiedo di mettere in campo il valore che trovi dentro di te, poi di conseguenza si segue un movimento di squadra e la prestazione del singolo in questo modo viene amplificata. Questo vale anche per i top player. Nonostante le eccellenze personali, ci deve essere anche la squadra di calcio, che viene sempre prima del singolo: quando entri in campo, entri in campo per la squadra e non per te stesso”

Domenica la Lazio non è riuscita a vincere nonostante la superiorità numerica…
“Puoi essere anche in inferiorità numerica, ma se ogni singolo giocatore non dà qualcosa in più e la squadra avversaria anche in dieci tira fuori qualcosa in più, allora quella squadra ottiene risultati migliori dei tuoi”

Sulle parole simpatiche di Mauri qualche settimana fa…
“Quando ho fatto le telecronache della Lazio, la squadra ha sempre vinto. Dal punta di vista tattico, negli anni ci sono state tante diatribe tra di noi, si parlava molto tra di noi. Le partite le preparavamo anche dal punto di vista tattico e lui si è sempre pontificato per questo, si definisce un tattico per eccellenza e qui devo spezzare una lancia in suo favore, perché quando lui non è in campo, la Lazio fatica tatticamente”

Un saluto ai tifosi…
“Ringrazio tutti per i grandi complimenti che ricevo, sono qui al Milan e sto cercando di migliorarmi nella mia carriera. Spero di avere nella mia vita un’opportunità e spero che questa sia la Lazio. E’ un sogno che è molto più grande di quanto non lo fosse qualche mese fa”.

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