Angelilli (vicepresidente Parlamento europeo): "Chiederemo i danni alla Polonia. Calpestato il diritto di libertà" - Lazio News 24
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2013

Angelilli (vicepresidente Parlamento europeo): “Chiederemo i danni alla Polonia. Calpestato il diritto di libertà”

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Il vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, é intervenuta ai microfoni di RadioSei per parlare dei fatti da poco accaduti a Varsavia. Di seguito le sue parole.
 
Il ministro degli interni polacco ha definito i ragazzi arrestati come dei banditi. Vuole rispondere?
“E’ una cosa deprecabile, un inedito assoluto. Non succede mai che un politico usi toni così offensivi, ha offeso tutti gli italiani. E’ evidente che se ci sono persone che hanno delle responsabilità individuali dovranno rispondere delle loro azioni. Ma quello che è accaduto è pazzesco, sono state sequestrate più di 150 persone. Cittadini italiani, europei, non tifosi. Un evento del genere non è mai avvenuto. Questa non è una questione calcistica, questa è una vicenda che tocca i diritti individuali di cittadini europei. Credo che anche le autorità europee debbano far luce su queste vicende”.
 
La Federsupporter sta predisponendo una azione collettiva nei confronti dello Stato polacco dinnanzi agli organi di giustizia europei per accertare le eventuali violazioni subite dai cittadini arrestati. Cosa ne pensa?
“C’è e ci deve essere la possibilità di chiedere i danni allo Stato polacco. Al netto di eventuali responsabilità personali, tutti gli altri individui che sono stati sequestrati e hanno subito una violazione delle libertà individuali potranno ricorrere nelle sedi competenti. Sono stati calpestati il diritto e la libertà di circolazione. Io non mi ricordo che sia mai successo un evento analogo”.
 
Sappiamo che è stato fatto firmare ai ragazzi processati un foglio che si è poi capito fosse una assunzione di responsabilità?
“Bisogna fare piena luce su questa vicenda, bisogna vedere se a queste persone sono stati garantiti i diritti di difesa, io non so se i fogli firmati erano scritti in italiano, in inglese o in polacco… Ma a prescindere da questo, anche il diritto di difesa fa acqua da tutte le parti. Ciascun cittadino ha diritto a essere assistito in queste circostanze, deve avere la consapevolezza di cosa sta succedendo. E’ evidente che ci siano stati degli abusi. Ma soprattutto dovrebbero poter tornare in Italia. La Polonia fa parte dell’ UE e deve permettere ai ragazzi di fare rientro a casa”.
 
Pensa che le autorità italiane potessero fare di più?
“Non me la sento di fare polemica contro il nostro Paese, dobbiamo fare polemica contro lo Stato polacco, hanno avuto dei comportamenti anormali. L’ambasciata italiana si è mossa immediatamente ma ha trovato un muro di fronte a sé”.
 
Ha delle notizie fresche su questi ragazzi?
“Dieci sono stati processati per direttissima, con capi di imputazione non così gravi da giustificare ciò che è accaduto. Tutti erano molto prudenti nei primi giorni perché normalmente un evento così duro deve essere giustificato da fatti molto gravi. Quando mano mano abbiamo capito che non era successo nulla di così grave, non ci spiegavamo in che modo fosse possibile mettere in pratica questo atto di sequestro. Non si può fare un sequestro collettivo. L’Italia ha fatto ciò che poteva, è la Polonia che non si è comportata in modo trasparente”.
 
Le prime notizie parlavano di incidenti, c’è stata un po’ di superficialità nel riportare la notizia?
“Anche io sul momento sono stata molto cauta, nonostante avessi ricevuto chiamate di genitori molto preoccupati perché non avevano notizie dei propri familiari. Mi sono chiesta perché avessero subito queste limitazioni così assurde. Siamo rimasti basiti quando le notizie che uscivano confermavano che queste persone non avevano fatto assolutamente nulla. E’ stato un affronto allo Stato italiano”.
 
Come pensa che finirà questa vicenda a livello legale-politico?
“La Polonia ha mancato di rispetto agli italiani, non è una questione tra tifoserie, questa è una mancanza di rispetto nei confronti di cittadini italiani, sequestrati nel vero senso della parola. Chi ha testimonianze, video, foto o materiale di ogni tipo, è utile perché andrà utilizzato in tutte le sedi. Anche coloro che non hanno avuto problemi, devono raccontare questa storia, la limitazione della libertà personale. Se ci è stata una ingiustizia tale ingiustizia va sottoposta anche alle autorità europee. La mia mail è pubblica, chiunque abbia delle informazioni io sono a disposizione per aiutarli, vorrei che si procedesse verso la verità. Se c’è stata una ingiustizia la Polonia se ne deve assumere la responsabilità. E’ stata violata la Direttiva 38/2004 relativa al diritto dei cittadini dell’Unione di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri”.

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