Addio alla tessera del tifoso, Malagò e Tavecchio: «Serve un'educazione civica-sportiva» - Lazio News 24
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Addio alla tessera del tifoso, Malagò e Tavecchio: «Serve un’educazione civica-sportiva»

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La decisione è stata presa, seppur in 3 anni, verrà tolta la tessera del tifoso

Ha avuto un viaggio breve la tessera del tifoso, nell’arco di 3 anni potrà essere rimossa. Come riportato da Repubblica, è stato firmato in Figc il protocollo d’intesa ‘Il rilancio della gestione, tra partecipazione e semplificazione’ da Figc, Coni, Ministro dell’Interno, Ministro per lo Sport, Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, Lnd, Aic, Aiac e Aia. Adesso il compito spetta ai club che dovranno creare una fidelity card a pagamento e controllare che i loro tifosi rispettino il codice etico. La volontà è quella di riportare persone allo stadio, famiglie e bambini che possano vivere momenti speciali assieme alla loro squadra.

ADDIO ALLA TESSERA –  La dottoressa Daniela Stradiotto, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ha elencato le novità che verranno apportate con l’introduzione della nuova Fidelity Card: «Semplificazione e partecipazione. La tessera del tifoso evolve, non si chiamerà più così e in tre anni sarà solo strumento di marketing per le società, una carta di fidelizzazione. Per le partite a rischio alto può essere richiesta dalle società stesse per far accedere solo i fidelizzati. L’abbonamento è svincolato dalla tessera del tifoso, non sarà più necessaria, fatte salve le campagne di marketing. Tamburi e megafoni saranno ammessi. La biglietteria sarà aperta nel giorno della gara, tranne per il settore ospiti. I biglietti saranno nominativi e il titolo sarà incedibile per le partite a rischio. Verranno abolite le campagne ‘Porta un amico o due amici’ allo stadio, ma fin della prossima prima partita di campionato con il rischio minimo si può andare in trasferta senza tessera del tifoso».

TAVECCHIO – Grande soddisfazione per il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio: «Una giornata come oggi è un fiore all’occhiello. Lo stadio deve essere un ritrovo, non un posto di paura per i giovani, che vanno educati. Va cancellata la paura dello stadio. Serve un’educazione civica-sportiva».

MALAGÒ – Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, contento di questa decisione: «Bella giornata per il calcio e per lo sport. Era un problema e lo è stato per molti anni. Abbiamo vissuto stagioni difficili con problematiche che hanno portato a questi provvedimenti. Grazie e complimenti al Ministro dell’Interno, alle forze dell’ordine, all’Osservatorio e al Ministro per lo Sport. C’è un cambiamento culturale: per qualche anno si è voluto rendere complicato l’accesso agli stadi, dovuto a una serie di accadimenti, ora si passa ad aspetti di inclusione. Sono stati persi degli spettatori. Da oggi si ricomincia a risalire la china. Tutti i provvedimenti presi sono di buon senso, ora spetta alle società. Manca ancora l’ammodernamento dell’impiantistica sportiva delle società professionistiche. Tutti i Paesi che hanno avuto opportunità di avere impianti, li hanno fatti e sono sorti in concomitanza di grandi eventi».

LOTTI E MINNITI – Il Ministro della Sport, Luca Lotti, ha rilasciato queste dichiarazioni: «Mi piace definirlo un ulteriore passo in avanti verso un direzione diversa per offrire una nuova immagine del calcio. La strada è ancora lunga e tanto abbiamo fatto. Siamo convinti che questo passo aiuti, insieme alle altre novità normative, le persone a tornare allo stadio e le famiglie, vivendo il calcio come un gioco. Sì ai tamburi e megafoni allo stadio». Il Ministro dell’intero, Marco Minniti, ha proseguito dicendo: «Oggi è una giornata importante. Il risultato è frutto di lavoro comune. Investimento di fiducia. Abbiamo un’idea della sicurezza che sia tranquilla. Gli stadi non c’entrano nulla con la paura e noi vogliamo togliere questo sentimento. Allo stadio ci sono eventi di gioia e festa, anche durante la competizione all’insegna dei valori del calcio. Il limite invalicabile è quello della violenza. Partecipazione più serena e tranquilla possibile, tenendo fuori la violenza. Questo deve essere obiettivo comune. E’ un percorso che oggi cominciano e che siamo convinti porterà a risultati obiettivi. Punto di conclusione è l’ammodernamento delle strutture degli stadi. Stadi moderni e adeguati sono importanti per sicurezza e risultato sportivo».

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