Roma-Lazio, derby al sicuro. Manifestazione del P.D. posticipata
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Roma-Lazio, derby al sicuro. Manifestazione del P.D. posticipata: il comunicato

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Spostata la manifestazione del P.D., programmata inizialmente sabato 29 settembre in contemporanea con il derby di Roma

La città di Roma era attesa da due grandi eventi nella giornata di sabato 29 settembre: il derby e la manifestazione del P.D. a Piazza del Popolo (qui i dettagli). Le forze dell’ordine si sarebbero dovute dividere per due eventi che avrebbero richiesto la massima attenzione, ma la manifestazione è stata posticipata di un giorno, come comunicato dallo stesso partito in una nota diramata sul proprio sito.

COMUNICATO – «Scendiamo in piazza per costruire un’alternativa alla politica dell’odio, del declino, dell’isolamento e della paura. Scendiamo in piazza perché tante persone vogliono un Paese diverso: più giusto, più forte, più solidale, aperto al mondo e al futuro. Le paure e le preoccupazioni che hanno i cittadini vanno riconosciute e possono essere superate soltanto insieme; soltanto unendo le forze perché nessuno si senta solo. Scendiamo in piazza perché costruire questa alternativa democratica è il nostro impegno. Vogliamo riorganizzare il campo delle forze progressiste, un progetto ampio, aperto a tutti i cittadini, le organizzazioni, le realtà sociali che credono nei valori dell’uguaglianza, della solidarietà, della multiculturalità, della scienza e di una crescita più giusta in coerenza con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Per questo dobbiamo ricostruire un progetto capace di animare le intelligenze, i sogni, le passioni, la fiducia nel futuro soprattutto dei giovani, delle ragazze e dei ragazzi che devono essere i protagonisti dei prossimi anni. Ogni giorno che passa diventano sempre più evidenti i pericoli del governo giallo-verde, alla cui inaffidabilità gli italiani rischiano di pagare un prezzo molto alto. Un “prezzo” economico perché le fatiche e i sacrifici di cittadini, famiglie e imprese sono messi a rischio dall’irresponsabilità di un esecutivo ideologico, nemico degli investimenti e dello sviluppo, piegato agli interessi di chi vuole un paese più debole ed esposto all’instabilità finanziaria.
 Un “prezzo” sociale e culturale perché le politiche di questo Governo rischiano di alimentare divisioni e rancore nelle nostre comunità, a partire da chi è in difficoltà. Dietro la propaganda e il clamore sui social, oltre lo sdoganamento del razzismo, le scelte di fondo di questo Governo portano a un impoverimento dei ceti medi e a un arricchimento di chi ha già di più, come accadrà con la flat tax. La scuola ricomincia nel caos “vaccini” creando inquietudine nelle famiglie, in particolare quelle con bambini immunodepressi: siamo al fianco delle famiglie, degli insegnanti, dei presidi, dei medici e ribadiamo che sulla salute dei più piccoli non si scherza. Noi crediamo nella scienza e nel lavoro di medici e ricercatori, mentre il Governo asseconda fanatismi medioevali. Nello stesso tempo, ribadiamo l’urgenza di un rinnovato impegno educativo contro l’intolleranza proprio a partire dalle scuole. In politica estera questo Governo simpatizza con Orban, Putin, Trump e con i nazionalisti di ogni provenienza e sceglie apertamente la linea della distruzione dell’Unione europea. Una scelta che rischia di indebolire drammaticamente il nostro paese perché gli interessi di tutti gli italiani, oggi e in futuro, si possono proteggere e promuovere soltanto dentro il progetto comunitario. Lavoriamo per un’Europa che assicuri diritti comuni inviolabili: diritto al lavoro e a un reddito che consenta di vivere, diritto all’assistenza sanitaria, diritto all’istruzione e alla formazione, diritto alla sicurezza, diritto a respirare un’aria più pulita e mangiare un cibo più sano. Oltre l’ideologia dell’austerità che tanto male ha fatto in questi anni.
Noi non dimentichiamo che proprio l’Europa è nata per garantire pace e giustizia e fino a qui ha consentito a milioni di persone di vivere senza guerre e conflitti. Lo dobbiamo ricordare a maggior ragione ora, guardando anche ai conflitti aperti nel Mediterraneo a cominciare dalla preoccupante situazione in Libia. L’Italia deve guidare il cambiamento europeo al pari degli altri grandi paesi fondatori, non può ridursi ad essere il teatro delle scorribande di altre potenze globali che hanno interesse a indebolire l’Europa. L’Italia deve costruire una prospettiva di equità, di giustizia e di solidarietà, oltre le paure e il rancore.
Per queste ragioni diamo appuntamento a tutti coloro che credono in un Paese diverso per Domenica 30 settembre alle ore 14 a Roma a Piazza del Popolo. Sarà il primo passo di una stagione di partecipazione e d’impegno. Con il PD e tanti altri. Per l’Italia, per il nostro futuro».

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