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Martusciello a LSC: «Settimana surreale, al nuovo tecnico lascio questo tipo di squadra»

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Giovanni Martusciello, tecnico della Lazio ieri sera a Frosinone, ha parlato della vittoria contro gli uomini di Di Francesco

Intervenuto a Lazio Style Channel, Martusciello ha parlato così dopo la gara tra Frosinone e Lazio:

PAROLE – «Questa vittoria ci lascia un sospiro di sollievo. Vivere momenti così, io ma anche i ragazzi, ritrovarsi in condizioni non comode… Quando succede quello che c’è stato stasera diventa tutto risollevato. Questa è stata una settimana infernale, ma anche tifosi. C’è stata una manchevolezza generale, dovuta alle sconfitte. Indietro non si può tornare. E’ successo tutto a valanga, è precipitato tutto. Quando riescono a riuscire a trovare il bandolo della matassa nella reazione questo voleva Maurizio Sarri, che la squadra ragisse. Il gruppo si era appiattito, ma non per colpe individuali, ma perchè quando perdi, perdi fiducia, precipiti. Dopo la sconfitta in Champions e quella con l’Udinese non si è avuto colpo di fortuna, ma la fortuna si deve cercare e noi non si è cercata. Non è stata una settimana comoda per me. Ma ero talmente concentrato che quesi ragazzi non perdessero il filo, anche perché sono rimasti soli. Ero parte integrante con loro. E’ stata una settimana tremenda. C’è bisogno di faticare, rischiare, mettere il cuore. Questa è stata una partita complicata. Non è stata una partita bella, ma era immaginabile che non fosse bella. La prima mezz’ora è stata terrificante, io mi giravo in panchina e tutti gli sguardi erano come il mio. Non si riusciva a fare cambiare l’inezia del momento. Il Frosinone aggredisce tutti, sono giovani e questa è stata una difficoltà ulteriore. I ragazzi sono stati bravi ad avere una reazione e a mantenerla. Mandas è stato straordinario, dico lui perchè è più giovane. Lui è un ragazzo straniero, er lui è difficile ancora parlare, fargli comprendere, ma sono stati bravi quelli che sono rimasti, come il preparatore atleco, il preparatore portieri, il match analyst. A Sepe ho chiesto di darmi una mano, gli ho detto “O mi metto a vedere la partita o scrivo”. Ovviamente c’è stata disponibilità massima. L’abbraccio è stato verso di loro, non per me. Questa è stata una settimana particolare. Bisognava stare attenti ad avere certi atteggiamenti. Bisognava fare cose normali, senza sprigionare polemiche o condizioni antipatiche. Si veniva da 4 sconfitte, questa è stata una vittoria di liberazione. Questo era quello che voleva far scattare il mister. Il suo è stato un atto forte affinchè la squadra producesse un atto forte. Il senso di appartenenza visto dopo il 3-2 ha creato quello.  Avevano ghigno e rabbia giusti. Quando succedono queste cose si producono determinate altre cose. Sono contento per loro, sono ragazzi a posto. Non c’è direzione per far si che la Lazio viva male. Ora ci sarà un nuovo allenatore e saranno gettate condizioni differenti. Si è lasciato un gruppo disponibile, è la parola giusta».

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