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Il giusto premio per una carriera da sottovalutato. La notte indimenticabile dell’instancabile Marco…

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Sempre uno dei migliori Marco Parolo che ieri sera ha fatto impazzire i propri tifosi con un colpo di tacco chirurgico. Il giusto riconoscimento per un calciatore sempre troppo sottovalutato

Guardi davanti e c’è lui, ti volti indietro e c’è sempre lui. Un esempio per i più piccoli e anche per i più grandi: «Non è detto che uno di 22 anni debba correre più di uno di 33» – ha dichiarato a fine partita. Verità sacrosanta vedendo lui poi… E’ entrato nella storia per aver segnato il gol numero 300 della Lazio nelle competizioni europee. Marco Parolo è l’emblema del calciatore operaio, di chi ha conosciuto la luce dei riflettori dopo aver faticato sui campi di provincia. Anzi, quelle luci su di lui non si accendono mai. E’ un lavoro sporco il suo, oscuro, ma allo stesso tempo efficace. In pochi lo notano, la sua importanza la si percepisce più quando non c’è che quando c’è. Unico nel suo essere, Inzaghi non lo toglie mai dal campo. E il motivo adesso è sotto gli occhi di tutti.

STACANOVISTA – Dici ‘Parolo‘ e pensi alla corsa, al sacrifico, al non fermarsi mai. Più gioca, più entra in condizione. Più invecchia, più migliora. Prezioso tatticamente, insostituibile in un centrocampo di sostanza e tecnica. La sua maglia è sempre la più sudata, ma alla ribalta ci sono sempre i soliti nomi. Non si prende mai meriti, pur avendone tanti. Non reclama mai visibilità anche se gli spetterebbe. E’ un leader atipico, un capitano che ti dà un consiglio sorridendo e che sa sempre mettere la battuta giusta al momento giusto. Sempre positivo, mai fuori dagli schemi. Con il suo carisma si è guadagnato la stima dello spogliatoio e oggi è uno dei tre capitani insieme a Lulic e Immobile. Con Radu e Lucas Leiva sono i più esperti di una Lazio sfrontata che sa divertire divertendosi. Tante corse fatte e tante da fare. Però quella di ieri sotto la Curva Nord, occuperà sempre un posto speciale nel cuore di Marco. Dopo un tacco, un colpo poco comune nel suo repertorio. E forse è più bello proprio per quello. Oramai sente questa maglia come una seconda pelle. Chiuderà la sua carriera a Roma, dove ha messo le radici. Un faticatore che si diverte a essere raffinato. Con una particolarità sempre costante: un sorriso che lo rende unico. Positivo,allegro, LAZIALE.

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