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Ledesma: «Spero che i big restino». E sulla fascia di capitano…

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Cristian Ledesma è tornato a parlare della Lazio: dal calciomercato alla fascia di capitano, tutti i temi trattati dall’argentino durante la conversazione

Un stagione da affrontare, una rosa ancora tutta da programmare. Il calciomercato della Lazio è stato rallenatato dalla mancate (per il momento) cessioni di Keita Baldé Diao, Lucas Biglia e Stefan de Vrij. Un aspetto che a Formello non avevano calcolato, visto che al mister Simone Inzaghi era stata fatta la promessa di arrivare ad Auronzo di Cadore con la rosa quasi al completo. Per fare il punto della situazione, Cristian Ledesma si è concesso ad un’intervista per le colonne de La Gazzetta dello Sport: «Mi auguro che la società riesca a tenere i suoi tre big, perché sono troppo importanti per questa squadra». Quando invece parla di Luca Germoni e Simone Palombi, con i quali ha giocato a Terni, lo fa da fratello maggiore. Per questo gli vogliono bene tutti. «Dovranno prendere una scelta delicata e decidere se restare alla Lazio o andarsene ancora in prestito. Ma, in un senso o nell’altro, la società deve aiutarli a prendere la decisione».

In che modo?
«Bisogna essere chiari: se faranno parte del progetto e avranno modo di giocare con continuità è giusto puntare su di loro. Se invece dovessero giocare 10 minuti una volta ogni tanto allora è meglio prestarli ad altri club».

Loro sarebbero pronti per la Lazio?
«Sono ragazzi molto carichi. Palombi lo conoscevo prima dell’esperienza a Terni perché quando c’era Pioli si allenava con noi. È un ragazzo serio e per bene, e al giorno d’oggi non sono qualità diffuse. Il prestito gli è servito. Inizialmente  ha faticato un po’, ma poi, specie con Liverani, è stato messo nelle condizioni giuste e ha dimostrato di valere».

E Germoni?
«Lui è molto forte fisicamente. È un giocatore di gamba. Ogni tanto si arrabbia un po’ troppo facilmente, ma credo che il suo nervosismo fosse dovuto alla situazione che stavamo vivendo a Terni. A entrambi sta molto a cuore la Lazio. Il giorno della semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Roma noi avevamo appena finito di giocare col Benevento e, rientrati nello spogliatoio, ci siamo subito informati sul risultato del derby…».

Capitolo mercato: la preoccupano i casi Biglia, Keita e De Vrij?
«Da tifoso spero restino tutti, anche se non sarà semplice. Però non sono d’accordo con chi dice che la situazione è irrecuperabile. Facciamo l’esempio di Biglia: nonostante le dichiarazioni del suo procuratore dubito che in caso di permanenza avrebbe difficoltà all’interno dello spogliatoio».

Cosa fare con la fascia di capitano?
«Se Biglia dovesse partire società e allenatore dovrebbero decidere cosa fare: si può lasciare carta bianca al gruppo e lasciare che scelgano loro oppure si può andare per anzianità. Ma queste sono decisioni sulle quali da esterno è sbagliato metter bocca».

Eventualmente chi sarebbe il sostituto ideale di Biglia?
«Dipende da Inzaghi. Può servire un giocatore che abbia le stesse caratteristiche di Lucas oppure uno che dia più corsa. Dipende dall’assetto che sceglie il tecnico. Io però più che su queste problematiche mi concentrerei su altro…».

Per esempio?
«Le cose positive che ha raggiunto la squadra. L’entusiasmo che c’era specie nella seconda metà di stagione. La Lazio giocava a memoria, e questo è un ottimo punto di partenza. Bisogna essere ottimisti e concentrarsi sulle cose positive. Perché ci sono».

Quali sono i suoi piani per il futuro?
«Devo ragionarci su, parlarne con la mia famiglia. Prenderò la decisione migliore per tutti noi, non solo per me. Potrei anche decidere di fare il corso da allenatore. Mi piacerebbe lavorare con i bambini».

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