Lazio, De Martino: «Siamo una società modello. Dimostriamo di essere compatti!» - Lazio News 24
Connettiti con noi

News

Lazio, De Martino: «Siamo una società modello. Dimostriamo di essere compatti!»

Pubblicato

su

Stefano De Martino – direttore della comunicazione della Lazio – ha rilasciato importanti dichiarazioni sulle frequenze della radio ufficiale

Stefano De Martino, direttore della comunicazione della Lazio, è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio: «Nel derby la Lazio ha dimostrato una superiorità assoluta in campo, sono mancati solo i tre punti. Però io volevo una risposta così dalla squadra. Il derby è sempre un terno al lotto, chi è indietro e più debole può ribaltare i pronostici. È una partita in cui può succedere di tutto, e domenica la Lazio ha dimostrato di essere più forte della Roma sul campo: nel gioco e nei singoli. Sarebbe dovuta finire 3-1, loro oltre ai legni non hanno creato granché, non ricordo parate importanti di Strakosha. Siamo stati sfortunati e anche poco cattivi, sicuramente. Simone era deluso perché i ragazzi hanno tirato 21 volte in porta e non hanno vinto. Ma la squadra ha le idee chiare, è stata migliorata nei settori dove dovevamo e volevamo migliorare. Quindi il risultato del derby ci dà forza. Andiamo a Ferrara per vincere, la Spal è in crisi e ferita, farà la partita della vita. Siamo abbonati a queste cose, come contro il Crotone di Zenga due anni fa. Se non vinci, però, è perché hai sbagliato la partita, al di là del campo che è sempre ostico. Comunque domenica ci siamo divertiti, la Lazio ha messo all’angolo la Roma per 90 minuti, questa volta abbiamo pareggiato ma giocando così i risultati arriveranno. Archiviamo il derby con nella mente una bella Lazio».

COMUNICAZIONE – «Non ho più parole. Sono stanco di sentire nelle altre radio i commentatori e addetti ai lavori locali parlare in un certo modo della società. Persino su Sky hanno ammesso che la Lazio è una squadra importante che lotterà per la Champions League. Onore a questo perché gli altri anni non era così, le ore passate al telefono sono servite. A Roma invece si trova il solito problema. La gente ascolta questi commenti nelle altre radio e pensa che siano corretti e che abbiano ragione. Non me la prendo con quelle persone perché sono irrecuperabili, hanno dei problemi personali che esulano dal risultato sportivo, esulano dal commentare la Lazio. I nostri tifosi devono capire che i pozzi sono stati avvelenati anni fa per una serie di motivi. Questa società concorre in Italia e in Europa con un fatturato di 100 milioni contro chi ne ha 4-500, ha il centro sportivo più grande d’Europa, siamo gli unici in Italia ad avere una comunicazione che va dalla carta stampata alla radio e televisione. Abbiamo l’app, la rivista ufficiale. Qualcuno riteneva fosse inutile, ma la società è una e deve avere i suoi strumenti ufficiali. Siamo stati il primo club di Serie A ad aprire una radio in Italia. Gestire queste cose comporta un costo enorme, ma il presidente Lotito vuole sempre il meglio per la Lazio. Poi dobbiamo ancora sentire le persone che danno retta a chi critica».

SOCIETà «Hai vinto una Coppa Italia contro l’Atalanta, la squadra celebrata nel mondo per aver giocato il calcio migliore in Italia insieme alla Juventus, come noi all’epoca di Pioli. Ma della coppa se ne parla come se fosse una cosa normale, solo perché ne abbiamo già tante. Vogliamo prendere coscienza che certe persone sono irrecuperabili? Non so più cosa dire. Avete tutti gli strumenti per seguire la Lazio 150 ore al giorno. La Primavera sta acquistando molta importanza e per questo garantiremo una diffusione delle partite e delle immagini di grande livello, con 3 telecamere e diverse angolazioni. Oggi tutte le società, tra cui noi, hanno capito che la Primavera è importantissima. Vi invito a vedere la prima partita. Siamo partiti con 4 punti in campionato, la squadra è forte, il mercato è quello che la Lazio voleva fare. Ci sono giocatori che sono arrivati e sono stati bocciati all’aeroporto. Giocatori che oggi non potremmo nemmeno vendere, come Correa. Correa era un acquisto non soddisfacente, non faceva il pari con Felipe Anderson. Se oggi il presidente dicesse “A gennaio do via Correa per 50 milioni” succederebbe il putiferio, come quando abbiamo venduto Hernanes, che nessuno per quello che ha fatto dopo la Lazio se lo ricorda più».

CRITICHE«Non faccio di tutta l’erba un fascio, c’è chi ha saputo analizzare momenti positivi e negativi con obiettività, criticando quando serviva ed elogiando quando le cose andavano bene. Ma ancora oggi il tifoso biancococeleste si fa condizionare da sedicenti telecronisti, giornalisti carta stampata, conduttori radiofonici che, negli anni, hanno sempre criticato anche dopo una vittoria. Ancora mi chiamate per dirmi “Perché quello ha detto così” – “Perché non difendi la Lazio?”. Noi non possiamo farci niente se loro sono prevenuti con la società. Noi possiamo solo rafforzare il nostro comparto, migliorare l’immagine della Lazio e dei suoi tifosi. In Italia siamo considerati come la società da seguire per modello amministrativo, dirigenziale, di comunicazione. Siamo copiati e non rincorriamo mai nessuno. Cos’altro devo fare? Dopo 11 anni che sono qui dico: tagliamo una linea dicendo che “Bene, ho la Lazio che mi dà tutto, biglietti per lo stadio economici, televisione da seguire, radio da ascoltare, rivista da comprare, social nell’immediato da seguire, app dove leggere della Lazio”, se poi voi scegliete altre canali non chiamateci per lamentarvi di quello che dicono gli altri giornalisti».

POSSIBILITà «Partiamo a inizio campionato con le campane a morto, ma vogliamo dare una spinta positiva? Se la società avrà fatto bene o male lo vedremo alla fine. L’anno scorso abbiamo alzato una Coppa Italia davanti al mondo, è stata la partita più seguita, ha battuto la finale di Champions League. Quell’immagine, i tifosi inquadrati, la coreografia, sono andati in 150 paesi nel mondo. Ci siamo andati noi, non Napoli, Torino, Roma. Mi auguro di alzarla tutti gli anni. Adesso passa l’idea che non conta niente, perché non siamo andati in Champions. Per me l’unico interlocutore è il tifoso che ha il diritto di urlare anche il proprio dissenso. Ma gli dico “Seguici, stai con noi, abbonati al canale”. Oggi prima di poter dire le cose partecipiamo a quella che è la vita della Lazio. E non lo dico per me, io faccio sempre il mio lavoro al massimo a prescindere dal numero di abbonati. Ma se la gente ci segue, poi ci può criticare e dire dove possiamo migliorare. Così uno farebbe di tutto per migliorarsi. Adesso invece ci svegliamo la mattina che manca un attaccante secondo tanti tifosi. Questo atteggiamento porterà talmente tanta sfiga che si faranno male entrambi (Immobile e Caicedo ndr). Dovevamo trovare una punta da mettere dietro a Immobile e Caicedo, che non giocasse mai e accettasse la panchina. Da tifoso anche io vorrei Messi in panchina, ma poi Messi in panchina ci va? Serve equilibrio. La Lazio oggi fa quello che è nelle proprie possibilità, e lo fa bene. Milinkovic comprato 4 anni fa a 10 milioni, oggi vale 100. Poi se il ragazzo vuole andare al Real il presidente è stato chiaro, nessuno lo ferma. Ma solo se arriva l’offerta congrua con il suo valore. Il presidente deve pensare anche alla sua società, non può svendere. L’anno scorso sono stati rifiutati 120 milioni, quest’anno non sono stati offerti e quindi Milinkovic resta un giocatore della Lazio».

ATTEGGIAMENTO – «Le persone sentono le altre radio che parlano male del mercato, parlano di sogni, quindi se si lamentano non è colpa loro. Questo meccanismo va avanti da anni e crea un condizionamento nei tifosi. Quindi dico di rompere questa magia. Venite qui e parlatene in radio, siete liberi di chiamare, con educazione. Non è uno sfogatoio, ma penso sia naturale. Noi accettiamo tutte le opinioni, poi dalla nostra parte spieghiamo che serve equilibrio in ogni cosa, Stiamo costruendo un percorso che ogni anno mette un segno più, e non meno. Siamo stati sfortunati con l’Inter due anni fa, nelle altre stagioni con l’Udinese per differenza reti. La Lazio è sempre stata lì a lottare, e quando è arrivata settima o ottava ha vinto un trofeo. Non sviliamo la Coppa Italia come se non fosse niente. Non è così, non so chi ve lo racconta. Dalle altre parti ci sono delle problematiche che sono personali e non cambieranno mai. Ci chiamate per dirci che dalle altre parti dicono peste e corna, ma io mi preoccuperei se dicessero il contrario. Dimostriamo all’esterno che siamo un muro, compatti. Poi ci saranno le problematiche, la Lazio farà bene o male. Ma non partiamo prevenuti, c’è chi si augura che la Lazio perda a Ferrara. Sbaglieremo tutti, De Martino, Tare, Peruzzi, Inzaghi, anche se ci auguriamo che questo non succeda perché lavoriamo senza sosta per cercare di fare bene. Ci sono tutte le condizioni per fare bene. Dall’altra parte c’è sempre la solita litania sui problemi della Lazio. Non va bene così. Molto spesso i tifosi sono anche più competenti di noi, molti suggerimenti li accogliamo, cerchiamo di capirli. Ma manteniamo un atteggiamento positivo, a maggio poi tireremo le somme capendo se sono state fatte cose buone e meno buone. Discutiamone fino a maggio, ma con un atteggiamento positivo».

Copyright 2024 © riproduzione riservata Lazio News 24 - Registro Stampa Tribunale di Torino n. 46 del 07/09/2021 Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - PI 11028660014 Editore e proprietario: Sport Review s.r.l. Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a S.S. Lazio S.p.A. Il marchio Lazio è di esclusiva proprietà di S.S. Lazio S.p.A.