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Berrettoni: «Europa League alla portata della Lazio. Napoli? Non ho visto…»

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L’opinione di Emanuele Berrettoni, ex attaccante della Lazio, sulla squadra di Inzaghi e sul percorso stagionale dei biancocelesti

Una carriera in giro per l’Italia, con la Lazio però sempre nel cuore. Emanuele Berrettoni, cresciuto nelle giovanili della squadra biancoceleste, è oggi attaccante del Pordenone. Attualmente milita in Lega Pro, ma in passato grazie a Sven Goran Eriksson ha avuto modo di esordire in Serie A e in Champions League con la maglia dei capitolini. Il classe ’81 è intervenuto sulle frequenze di Elle Radio, nella trasmissione Laziali On Air, per fare il punto sulla squadra allenata da Simone Inzaghi dopo l’esaltante doppio derby di Coppa Italia e la sconfitta in campionato contro il Napoli:

Su Lazio-Napoli…
«Non c’è un divario di tre gol, la Lazio sta facendo un campionato stratosferico, molto al di sopra delle aspettative iniziali. Sappiamo quante energie mentali porta via una partita con il derby, subito dopo si è ritrovata di fronte i partenopei che al momento giocano il miglior calcio in Italia, ma la Lazio ha dimostrato quest’anno di potersela davvero giocare con tutti».

L’accesso in Europa League è ancora alla portata per i biancazzurri?
«Visto il campionato che sta facendo la Lazio non credo ci siano problemi per l’accesso in Europa league. Per la Champions le prime tre della classe hanno dimostrato di avere qualcosa di più rispetto alle altre, ma la Lazio ha intrapreso un percorso che credo possa farla crescere esponenzialmente, partendo proprio dall’accesso in Europa in questa stagione».

Su Immobile…
«Mi aspettavo che potesse tornare subito a fare grandi cose, ci ho giocato contro quando militava nel Pescara ed era un giocatore già importantissimo. Il campionato italiano è la sua dimensione ideale, ha gli atteggiamenti giusti che oltre ai tifosi trascinano i compagni di squadra. I risultati poi sono questi, essendo un attaccante che vede la porta come pochi».

Quanto è importante il settore giovanile?
«I ragazzi cresciuti nel club devono essere la base per costruire il futuro. Tutte le volte che sono stati chiamati in causa hanno sempre fatto bene e hanno saputo dare il loro contributo. C’è un valore aggiunto da parte dell’allenatore, che li conosceva da quando facevano parte del settore giovanile e questo li ha aiutati ad inserirsi al meglio nel contesto della prima squadra».

Su Genoa-Lazio…
«E’ la squadra peggiore da affrontare in questo momento per i biancazzurri: bisogna sempre mettere in preventivo che la Lazio è più forte, ma il ritorno di Juric in panchina riporterà motivazioni in un gruppo che deve dare una scossa dopo tanti risultati negativi. Storicamente la Marassi rossoblu è ostile alla Lazio, ma in generale anche per i tifosi il Genoa dovrà dare a tutti i costi una risposta e dimostrare di poter chiudere dignitosamente il campionato».

Keita merita una chance dall’inizio?
«Io farei giocare sempre i calciatori della qualità di Keita, ma bisogna considerare l’equilibrio di squadra e il fatto che il senegalese può essere l’unico giocatore nella Lazio che partendo dalla panchina può cambiare il volto di una partita».

In caso di sconfitta nel prossimo derby milanese, l’Inter rischia di restare fuori dall’Europa?
«L’Inter può fare tutto, è una squadra che poteva vincere il campionato o restare fuori dalle competizioni europee, a causa del suo comportamento imprevedibile. La sconfitta di Crotone ne è la prova, a livello di organico è una squadra eccezionale ma non è riuscita a trovare una compattezza. Non mi meraviglierei se a restare fuori dall’Europa League fosse proprio l’Inter».

Per l’Atalanta invece la qualificazione continentale avrebbe il valore di uno Scudetto?
«Secondo me l’Atalanta il suo Scudetto l’ha già vinto con un grandissimo campionato, la qualificazione in Europa varrebbe come una Champions League. E’ una squadra che ha messo in luce tanti giovani di grande valore, un lavoro che sottolinea i meriti del tecnico Gasperini».

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