Tare choc: «Ho rischiato la vita per la Lazio. Io cacciato? Una bugia. Lotito sapeva da un anno che…»
Connettiti con noi

Hanno Detto

Tare choc: «Ho rischiato la vita per la Lazio. Io cacciato? Una bugia. Lotito sapeva da un anno che…»

Pubblicato

su

L’ex direttore sportivo della Lazio Igli Tare ha ripercorso la sua carriera in biancoceleste, svelando aneddoti e retroscena con il club

In una lunga intervista al Corriere dello Sport l’ex direttore sportivo della Lazio Igli Tare ha ripercorso la sua carriera con i biancocelesti, tra successi, trionfi, flop e aneddoti.

SALUTE – «Ho avuto grossi problemi di salute, anni fa. I medici mi suggerirono di allontanarmi, di pensare a me stesso e a salvare la pelle. Non ho mai voluto staccare. Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi, la società mi è stata vicina».

ADDIO LAZIO – «Mia, di Lotito, che importa? Hanno detto che mi aveva mandato via, ma sono bugie. Io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene di cambiare percorso. Un anno fa, a inizio stagione, gli anticipai che a giugno avrei chiuso, che quella appena cominciata sarebbe stata l’ultima. Chiesi solo di uscire con onore e dignità, e così è stato».

INCOMPRENSIONI CON SARRI – «Niente di più falso. Sarri non è mai stato un problema, semmai la soluzione. Il suo carattere, per me, non era una novità. Mi ero informato prima di prenderlo. Prima della penultima partita dello scorso campionato, a Empoli, volle parlarmi. Siamo stati insieme tre, quattro ore. Ha usato parole di miele, di cuore, spero, mi ha riconosciuto un sacco di meriti».

CHIUDERE LA CARRIERA ALLA LAZIO «Ti dico di no. Ma lo spero per la Lazio e Maurizio… Soprattutto per la Lazio».

UN AGGETTIVO PER ALLENATORE  «Ballardini è stato uno dei momenti più duri, eravamo io e il presidente contro tutti. Reja è un vecchio lupo. Petkovic, invece, una persona onesta intellettualmente. Stesso discorso per Pioli. E’ un grande uomo e un grande allenatore. Stefano è sincero. Lui stesso ha ammesso che è stato il dolore professionale più grande lasciare la Lazio».

SIMONE INZAGHI «Mio fratello, quasi vent’anni insieme. Credo che le nostre mogli ci conoscano meno bene. Un rapporto profondo, il nostro. Simone lo trovai nel 2009 al campo, allenava i Giovanissimi nazionali, pensai che avrebbe fatto una splendida carriera e lo dissi anche. È un predestinato».

GIOCATORI CHE HANNO RISPETTATO LE ASPETTATIVE – «Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Lucas Leiva, Klose, Lulic. Ma anche Brocchi, il mio primo acquisto. Sono molto legato a Cristian, da affetto autentico, un uomo onesto».

I FLOP «Si sottovaluta la complessità dell’inserimento di uno straniero in una nuova dimensione di squadra, alcuni faticano più di altri. Spesso è una questione di dettagli. Ma voglio dirti una cosa: Vavro e Muriqi hanno subìto il calcio di Sarri, ma prima di andare via l’hanno voluto salutare e abbracciare. Ricordo che Maurizio mi disse: ‘Sono stato a Napoli, ad alcuni ho dato la vita, mai nessuno mi ha rispettato come questi due ragazzi’».

GIROUD – «Era nostro, solo che all’ultimo il Chelsea si mise di traverso e non lo lasciò partire. Le tentai tutte. Fu solo questo il motivo. Anche Olivier un ragazzo eccezionale. Quell’anno avevamo un grande attacco con Immobile, Correa e Caicedo».

IMMOBILE «Quando stabilì il record di gol, gli dissi ìCiro, ti renderai conto di quello che hai fatto soltanto quando tutto sarà finito’. Lui è il più grande cannoniere della storia della Lazio. La sua umiltà è forza e insieme debolezza. Ha bisogno di sentire quotidianamente la fiducia di chi gli sta intorno. Qualche anno fa visse un periodo simile, io lo caricavo con una battuta, sempre la stessa: ‘chiama Ciro e manda a casa suo cugino’. Il centravanti della Lazio è un ruolo pesante, ma ho una stima illimitata nei suoi confronti, solo la sua onestà gli farà capire quando sarà il momento di chiudere».

FUTURO IN ITALIA «Sono cittadino del mondo, aperto a tutto. L’Italia è casa, a Roma io, la famiglia e i miei figli continueremo a vivere. Il rapporto con l’altra sponda? La Roma ha una storia importante e una tifoseria pazzesca, ma mai bella come quella laziale. La nostra coreografia nell’ultimo derby era emozionante».

Copyright 2024 © riproduzione riservata Lazio News 24 - Registro Stampa Tribunale di Torino n. 46 del 07/09/2021 Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - PI 11028660014 Editore e proprietario: Sport Review s.r.l. Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a S.S. Lazio S.p.A. Il marchio Lazio è di esclusiva proprietà di S.S. Lazio S.p.A.