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Sanderra: «E’ stata una partita con il Bologna complicata, vincere due match…»

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Sanderra, il tecnico biancoceleste esulta per la preziosa vittoria ottenuta con il Bologna e rilascia a riguardo queste parole

Al termine della roboante vittoria con il Bologna per 3-0, il tecnico della Lazio Sanderra festeggia cosi il successo rilasciando queste parole

BOLOGNA – È stata una partita difficile, poi vincere due gare consecutive in casa è sempre complicato. Oggi dobbiamo dire che forse il risultato è troppo largo perché il Bologna ci ha messo più volte in difficoltà e poteva fare gol in diverse occasioni. Ha dimostrato di non meritare questa classifica, mi è piaciuto molto il Bologna. Vincere una gara del genere è motivo di soddisfazione. Sbloccarla subito? Abbiamo sfruttato un errore loro e siamo stati bravi, poi abbiamo subito ma nel secondo tempo siamo entrati bene facendo 15/20 minuti di alto livello, sfiorando ripetutamente il raddoppio. Nel complesso devo dire che potevamo però difendere meglio. Cosa non mi è piaciuto? Beh sono arrivati tante volte in porta ma devo dire che il portiere, la linea difensiva e anche Nazzaro davanti alla difesa hanno fatto un’ottima partita.

Centrocampo e attacco si poteva fare meglio, Sardo e Sanà devono partecipare di più alla fase difensiva, devono essere più concreti. Sanà? Ha dei margini di miglioramento incredibili però ci deve mettere la volontà perché oggi non mi è piaciuto. Forse si parla troppo di lui e meno di altri che fanno grandi fatti. Lui ha queste folate, ma se alle folate non aggiungi il lavoro collettivo, che sa fare, è inutile. Da questo punto di vista è troppo discontinuo. La difesa oggi molto molto bene, Bordon sta facendo bene ma non dimenticherei un profilo come quello di Zazza. Ha una pulizia tecnica che forse nessuno ha in questa squadra. Milani e Bedini stanno facendo continuamente bene ma devo dire che anche Nazzaro oggi ha fatto un’ottima partita, di cervello, di collocazione tattica eccezionale.

Soddisfatto del momento della squadra? Noi allenatori non siamo mai soddisfatti, come è giusto che sia perché vogliamo far migliorare i ragazzi al di la dei risultati che sono comunque straordinari. Non bisogna diminuire la mentalità feroce e poi il miglioramento individuale che va a giovare al collettivo. Il segreto della classifica? Abbiamo un’impronta difensiva su cui tutti lavorano. Oggi si esalta più la fase di attacco ma anche chi difende deve essere esaltato. La classifica mi mette un pochino paura perché non vorrei che i ragazzo perdano l’umiltà o quella concentrazione feroce che ci ha permesso di arrivare fino a qui. Ai ragazzi dico sempre di non tradire i nostri valori. C’è tanto da lavorare.

La legge dello sport è nota: se abbassi l’attenzione arrivano gli altri. I ragazzi sono contenti, c’è energia positiva tra i ragazzi ma come detto non devono tradire i nostri ideali. I ragazzi quando vanno in prima squadra si arricchiscono di tante cose: di tattica, di tecnica, ma anche di uno spogliatoio di una grande società. Li ritrovo più motivati quando tornano? I ragazzi sanno distinguere bene: sanno andare sopra, sanno scendere. Sanno benissimo che la loro realtà oggi è quella della Primavera e che andare ad allenarsi in prima squadra è un premio per imparare qualcosa di nuovo. Adesso un pensierino a entrare nelle prime sei e fare qualcosa di grande lo si fa, i ragazzi lo sognano e ce le stanno mettendo tutta. Ci proveremo ma la cosa importante è il miglioramento, soprattutto nei settori giovanili

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