Serie A, Avv. Rigitano: «Serve buonsenso nei rapporti tra club e calciatori»
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Serie A, Avv. Rigitano: «Serve buonsenso nei rapporti tra club e calciatori»

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L’avvocato dell’Assoagenti ha spiegato come i calciatori siano consapevoli degli ormai quasi certi tagli agli stipendi

In questo momento di grande crisi per il calcio italiano, soprattutto dal punto di vista economico, tutti dovranno compiere dei sacrifici per far sì che la stagione si possa concludere in modo consono. I calciatori sono chiamati a ridursi gli stipendi.

La Gazzetta dello Sport ha intervistato l’avvocato Rigitano, consulente legale dell’Assoagenti, che rispetto a ciò ha detto: «I calciatori sono consapevoli che, come tutti gli italiani, dovranno fare dei sacrifici economici e per questo la categoria non si tira indietro. È altresì utile sottolineare come, qualora la stagione sportiva fosse definitivamente conclusa, i calciatori, nel cui stipendio beneficiano anche di voci legate alle prestazioni e agli obiettivi sportivi, perderebbero le parti variabili, non di poco conto, previste nel contratto. L’autorevole e significativo intervento del prof. Treu ha dato molti spunti di riflessione, gran parte dei quali condivisibili. Il professore ha ricordato la situazione di emergenza in cui vive il mondo intero e nello specifico il sistema calcio ma ha invocato anche il buonsenso nei rapporti tra club e calciatori. Soprattutto l’ex ministro ha ricordato a tutti noi come i calciatori siano lavoratori subordinati. Quali lavoratori subordinati tutti i calciatori, si ribadisce, nel rispetto dei contratti sottoscritti e degli accordi collettivi, hanno espletato la propria prestazione, senza alcun dubbio, nello scorso mese di marzo, ricordiamo che l’ultima giornata del campionato si è giocata l’8 mentre l’Atalanta ha giocato in Champions l’11. Inoltre nei rimanenti giorni gli atleti sono stati invitati da gran parte dei club a non allontanarsi dalle abitazioni ed eseguire gli allenamenti ordinati dai preparatori atletici ovvero allenatori. Qualora si dovesse riprendere a giocare i calciatori potrebbero concludere i propri impegni anche nel mese di luglio, per cui avrebbero diritto agli emolumenti di cui all’intero contratto».

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