Pagelle Lazio-Frosinone 3-1: Castellanos risorge e fa sognare Sarri, ottimo Zaccagni, Isaksen...- VOTI
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Pagelle Lazio-Frosinone 3-1: Castellanos risorge e fa sognare Sarri, ottimo Zaccagni, Isaksen…- VOTI

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Pagelle Lazio-Frosinone: i voti ai protagonisti del match valido per la diciottesima giornata del campionato di Serie A

Provedel 6.5: Il rigore realizzato da un Soulè glaciale gli costa l’ennesimo clean sheet in stagione. Spettatore non pagante per gran parte del match ci mette la voce (e i guanti) quando è chiamato in causa, penalty escluso. 

Marusic 6.5: La corsa a recupero inoltrato del montenegrino gli fa strappare un applauso convinto dall’Olimpico. Una boccata di ossigeno per lui che dopo l’errore con l’Inter non sbaglia più nulla e agli avversari regala poco o nulla.

Gila 6.5: Si inserisce metaforicamente nelle tasche Kajo Jorge e l’attacco del Frosinone. Ottimo in tackle, partita precisa e senza sbavature per lui. 

Patric 7: Neanche il tempo di segnare che è già sotto la curva a gustarsi l’applauso dei compagni. Per il resto pefrormance fotocopia di quella del prima citato omologo e connazionale Gila.

Pellegrini 7: Ottima prestazione del terzino, decisamente il migliore dei suoi nel reparto. Tanta azione di spinta sulla fascia ed un missile terra area che non trova il gol per un soffio a inizio secondo tempo. Esce per un problema muscolare e la Lazio cala.
(dal 54’ Hysaj 6: Niente di nuovo sul fronte occidentale. L’albanese entra a freddo al posto dello sfortunato Pellegrini e confeziona una manche accorta prodigandosi come meglio può per non commettere errori). 

Guendouzi 5.5: Meno lucido del solito, l’ex Marsigia è una delle poche note dolenti dei biancocelesti della serata. Il tocco di mano in area regala il rigore del vantaggio, per fortuna che il suo attacco rimedia ad un errore che poteva costargli caro. 

Rovella 7: Ma quanti palloni ha recuperato? Il giovane mediano dirige il possesso palla della Lazio con maestria, assumendo le vesti dell’assente Luis Alberto, ma non solo. Non si contano sulle dita di due mani le sfere recuperate dall’ex Monza, vitale il suo lavoro per i compagni
(dall’85’ Cataldi: S.V Entra a partita virtualmente conclusa, quando la Lazio è in vantaggio di 2 gol, troppo poco il minutaggio concesso per una valutazione completa).

Kamada 5.5: Qualche buona occasione a inizio gara e nulla più. Il vero talento del nipponico si vede solo a sprazzi in una serata che certamente non gli sorride. Tante verticalizzazioni a servire Zaccagni e qualche tentativo da fuori, ma scompare paurosamente nel secondo tempo. Esce tra i fischi.
(dal 65’ Vecino 6.5: Solidita e concretezza per il centrocampista ex Inter che entra nel momento peggiore della Lazio e riesce nei suoi intenti proprio dove aveva fallito il predecessore).

Felipe Anderson 6: Partita anomala per lui. L’esterno diventa un catalizzatore di palloni per i compagni, che lo servono per sfruttare la sua velocità contro gli uomini di Di Francesco. Lui ringrazia e ci mette del suo, senza però mai rendersi realmente pericoloso.
(dal 45’ Isaksen 7.5: Il motorino norvegese ci mette un po’ a carburare, ma quando entra in funzione non si ferma più. Partita da incorniciare per lui che prima fornisce l’assist al bacio per Castellanos, poi il Taty ricambia ed è lui ad angolare in rete). 

Castellanos 7: 120 secondi di calcio sontuoso gli bastano per ribaltare il risultato e allontanare qualche spettro da Formello. Il Taty non colleziona una gara superlativa ma quando l’occasione lo premia lui fa la scelta giusta: prima infila di testa per il pareggio, poi serve sapientemente Isaksen per il raddoppio.  

Zaccagni 7.5: Di gran lunga il migliore dei suoi. L’esterno ex Hellas Verona è una riserva di energia indispensabile per la Lazio, mettendo seriamente in difficoltà lo scacchiere di Di Francesco per tutta la gara a lui disposizione. Quando parte fermarlo è pressochè impossibile, gli manca solo il gol.
(dall’85’ Pedro S.V: Medesima valutazione del collega Cataldi).

Sarri: 6.5 Dunque, qual è la sua Lazio? I capitolini scesi in campo nella seconda metà di ripresa sembrano solo parenti lontani da quelli del primo tempo (e della stragrande maggioranza della stagione). Il fulminante 1-2, che poi si conclude col terzo gol fa sparire le nuvole (e qualche mugugno) dall’Olimpico, oltre che ben sperare per il futuro. Ora l’obiettivo è ripetersi su questi ritmi e proseguire così la scalata verso l’Olimpo della classifica. 

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