Lazio, dall'Inferno al Paradiso in tre giorni: perché a volte è tutta questione di abbracci!
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Lazio, dall’Inferno al Paradiso in tre giorni: perché a volte è tutta questione di abbracci!

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La Lazio vince contro il Milan conquistandosi la finale di Coppa Italia. L’armata di Inzaghi torna a sorridere dopo le delusioni in campionato

Un abbraccio può curare, è un ‘tranquillo, va tutto bene’ sussurrato nell’orecchio di un amico. Un abbraccio fa sentire meno soli, soprattutto quando il mondo sembra crollare sotto i piedi. E la Lazio, ieri sera, è proprio di un abbraccio che aveva bisogno. Una squadra delusa, criticata, attaccata da tutte le parti. Un gruppo che pareva si fosse arreso dopo aver gettato alle ortiche le occasioni per diventare grande. La storia insegna: più l’obiettivo è a portata di mano, più è probabile che ‘sfugga’ dagli artigli dell’aquila in volo. E da lì si dovrebbe scendere a terra, ma non è escluso si torni in alto. Serve tanto cuore, un bel po’ di carattere, e poi, forse, un abbraccio.

ABBRACCI – Dopo le delusioni arrivate contro Spal, Sassuolo e Chievo, la Lazio ha la grande opportunità di tornare a volare a San Siro. Davanti all’armata di Inzaghi, oltre al Milan, ci sono tante polemiche, prime pagine dei quotidiani e titoli d’apertura dei telegiornali. Giocatori ed allenatore vogliono rispondere sul campo, e ci riescono, con una prestazione da vera squadra, con il gol di Correa che disintegra i commenti di tutti coloro che, per giorni, hanno dato la Lazio per finita, hanno parlato di stagione fallimentare, hanno fatto cadere la croce su un allenatore che, seppur protagonista di decisioni non sempre condivisibili, ha il merito di aver creato un gruppo compatto, una famiglia con la ‘f’ maiuscola.

MILAN-LAZIO – Quella contro il Milan è una partita a senso unico. La Lazio giganteggia in ogni parte del campo, non lasciando scampo all’armata di Gattuso che, seppur reduce da sfide avare di soddisfazioni, è stata da sempre più blasonata. Inzaghi corre e abbraccia tutti. Milinkovic s’infortuna, piange in panchina, urla a squarciagola ed esulta al vantaggio come i tifosi arrivati a Milano. Quei tifosi troppo spesso attaccati per colpa di persone che con la passione per la Lazio non c’entrano proprio nulla. Quegli stessi tifosi che i giocatori hanno abbracciato a fine gara, ringraziandoli per i cori, il sostegno, l’amore. Perché, a volte, è tutta questione di un abbraccio.

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