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Tare: «Squalifica? Non m’importa, volevo difendere la Lazio!». E sul colloquio con Massa…

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Il ds Igli Tare risponde alla decisione del giudice sportivo di infliggergli un’ammenda e l’inibizione dopo la reazione contro l’arbitro Massa

Il giudice sportivo non ha perdonato la reazione di Tare. Al triplice fischio di Lazio-Fiorentina, infatti, il ds si è diretto verso Massa per chiedere spiegazioni circa il rigore assegnato ai viola allo scadere. Un’ammenda e l’inibizione è quanto inflittogli. La reazione è arrivata tramite i microfoni de Il Messaggero: «Non m’importa, in quel momento ho solo pensato a difendere la Lazio. Vogliamo essere padroni del nostro destino. Volevo avere un chiarimento. Perché ha fischiato quel rigore e quello su Parolo no? Non riuscivo a capire e non lo capisco nemmeno adesso cosa abbia fischiato. Cosa ha visto per decidere di assegnare il rigore». A difesa della Lazio e di quella classifica, la presa di posizione del ds è piaciuta ai tifosi, stanchi di subire torti arbitrali: «Mi fa piacere e sono felice di questo».

SPIEGAZIONI «L’arbitro è rimasto in silenzio ed è andato negli spogliatoi. Non aveva nulla da rispondere. Ho visto l’immagine da diverse angolazioni e si vede benissimo che Caicedo calcia il pallone e non c’è fallo su Pezzella. La sua rovesciata poco dopo? Se Caicedo lo avesse colpito sul polpaccio sarebbe rimasto a terra e non avrebbe avuto modo di fare quel gesto tecnico poco dopo. Non ho avuto modo di parlare con Fabbri. Massa aveva valutato che non ci fosse fallo. Se si riguardano le immagini l’arbitro era in ottima posizione e non poteva non vedere bene. E’ tornato indietro su una sua decisione giusta».

VAR – «Io sono favorevole all’uso della tecnologia ma non va bene l’interpretazione. O si usa sempre o non si usa mai. Così non c’è uniformità nell’utilizzo. Nel primo tempo c’è un rigore solare su Parolo e lì Massa non ha nemmeno considerato l’utilizzo delle immagini. Perché? Eppure il contatto c’è. Anche nel derby Rocchi ha dato rigore su Kolarov senza guardare il Var e non c’è contatto con Bastos. Se avanzeremo proteste? E che protesta possiamo fare? Il regolamento della Var è preciso: deve intervenire in situazioni di chiaro errore. Nell’occasione del rigore della Fiorentina non c’è nulla di chiaro. Vogliamo essere noi padroni del nostro destino. La tecnologia deve essere un aiuto e gli arbitri non possono tornare ad essere ‘protagonisti’».

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