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Lazio, De Martino: «La società lavora per il salto di qualità. Milinkovic? Abbiamo già offerte, ma…»

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Stefano De Martino – direttore della comunicazione biancoceleste – è intervenuto a Lazio Style Radio per analizzare il momento della Lazio

Il campionato volge al termine. In casa Lazio è tempo di bilanci: uno sguardo a quello che in questa stagione non ha funzionato col futuro come obiettivo. Stefano De Martino – direttore della comunicazione biancoceleste – è intervenuto a Lazio Style Radio per analizzare la situazione biancoceleste in tutti suoi aspetti. Queste le parole: «La Coppa Italia è un trofeo diverso, per come ci siamo arrivati e per quello che abbiamo vissuto nelle settimane precedenti. Un trofeo che va ad arricchire la bacheca di questa gloriosa società. Questa è stata la Coppa Italia più seguita all’estero: mai come questa volta una finale di Coppa Italia ha fatto il giro del mondo così. Di fronte c’era una squadra in salute e motivata che è scesa in campo per la storia. Detto questo l’immagine dei nostri festeggiamenti ha fatto il giro del mondo: addirittura c’era la tv nazionale indonesiana nel pre e nel post partita. Questo aspetto è importantissimo, non solo per la comunicazione ma per il mondo biancoceleste in generale. Non finisce qui, stiamo chiudendo uno speciale sulla Coppa Italia che farà il giro del mondo. Questa Coppa Italia vale tanto. Ha avuto un effetto particolare su tutta la città, anche dall’altra sponda del Tevere. Facciamola vedere, ma stiamo pensando di farci una foto con tutta la squadra di fronte al murales».

LA STAGIONE – «Dall’inizio della gara si respirava un’aria particolare, tutta Bergamo è venuta allo stadio. La Lazio era un po’ in ritardo in campionato sulla corsa all’Europa, siamo arrivati alla finale con tanta pressione, ma al di là di quella la squadra ha fatto bene. Ci sono stati momenti inspiegabili in alcune gare, penso al Chievo ad esempio, e altri momenti bellissimi come il derby e le vittorie a San Siro. In Coppa Italia abbiamo eliminato Inter e Milan a San Siro, nella scala del calcio, è un aspetto importantissimo questo. Il cammino è stato straordinario».

 CHAMPIONS  – «Nelle mie mani pesa più la Coppa Italia che il quarto posto. Tuttavia è un pensiero personale, anche perché la Champions  ti fa guadagnare 50 milioni solo per la qualificazione. Raggiungere questo obiettivo per 2-3 anni di fila ti permette di fare il salto di qualità. E la società sta lavorando per questo, lo so, lo vedo quotidianamente. Il presidente e il ds pensano ogni giorno a questo aspetto: già dal prossimo anno si ripartirà con l’obiettivo di raggiungere la Champions League. La società è sana, rispettate negli ambiti europei ed è una società che vuole investire, al contrario di quelli che in molti dicono».

PROGETTI – «C’è da costruire la prossima stagione, anche se in realtà ci sono due partite prima della fine di quest’anno. Invito tutti a venire all’Olimpico contro il Bologna per festeggiare insieme: deve essere un altro momento per fare un carosello con questa Coppa Italia. Dalle prossime settimane penseremo al prossimo ritiro: ci saranno delle novità ma ne parleremo più avanti. Tra una settimana uscirà un numero molto bello della rivista Lazio Magazine, con foto inedite, particolari, alcune anche al limite. Per quanto riguarda il canale tv abbiamo avuto delle richieste per la programmazione all’estero, stiamo lavorando anche su questo aspetto».

INZAGHI – «Inzaghi ha un contratto di un altro anno con la Lazio. Riguardo il futuro, lui non ha voluto parlarne perché bisogna sedersi e parlarne con la società. Inzaghi lo sa bene questo perché funziona così da sempre: società e allenatore si riuniranno per fare le valutazioni e per costruire la prossima stagione. Questa è la verità delle cose, tutto il resto ci distrae solo da tutto il resto. Simone Inzaghi è la Lazio. Rappresenta questi colori da vent’anni: ha fatto un lavoro che tutti conosciamo. È stato scelto come allenatore 5-6 anni fa: il presidente gli disse in tempi non sospetti che sarebbe diventato l’allenatore della Lazio. Sarà quindi tra loro due che bisognerà trovare l’intesa, anche perché hanno un rapporto diretto e non hanno bisogno di nessun mediatore. Sicuramente leggerete di tutto e di più sui giornali, ma noi siamo vaccinati a qualsiasi tipo di chiacchiere giornalistiche. La verità è quella che ho detto io».

STADIO – «Lo stadio di proprietà deve essere un progetto per tutti. Siamo indietro vent’anni rispetto a Germania e Francia. Questo ti fa crescere, ti fa raddoppiare il fatturato, ti affilia di più ai tifosi. L’importanza di una cittadella dello sport è fondamentale. Spero che questo aspetto cambi e che il nostro paese si svegli, anche perché le infrastrutture non sono all’altezza in questo momento».

IL RITIRO ESTIVO – «Dovrebbe essere la prima settimana di luglio. Non essendoci turni preliminari, dovremmo vederci per il ritiro intorno al 6 o al 7 luglio. Non l’abbiamo detto, ma la Lazio si giocherà anche la finale di Supercoppa Italiana, e questo è un altro grande momento che ci farà sbarcare in tutto il mondo. Aspettiamo di conoscere la data di quella gara».

MILINKOVIC – «Lotito ha rifiutato lo scorso anno una cifra talmente importante che fa tremare. Io non so se avrei fatto lo stesso, sono sincero. Milinkovic è un giocatore importante, già ci sono offerte ma la società ha l’intenzione di crescere. Poi di questo aspetto ne parlerà prossimamente il presidente stesso».

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