Lavorare nello sport senza essere sportivi: 5 idee per trasformare la passione in carriera - Lazio News 24
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Lavorare nello sport senza essere sportivi: 5 idee per trasformare la passione in carriera

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Lo sport è diventato una vera e propria industria fatta di aziende, fornitori, prodotti. Da una disciplina caratteristica, si articolano i diversi livelli di competizione attorno cui ruotano poi le associazioni e federazioni, ovvero concrete organizzazioni che tutelano gli interessi delle categorie sportive e regolano le diverse discipline.

Non si tratta più, quindi, soltanto di partite di calcio o campionati di tennis ma c’è un vero e proprio mondo dietro. Una delle cose più belle dello sport è che lo si può apprezzare anche senza praticarlo e anche se non tutti possono diventare atleti professionisti o semplicemente sportivi.

Esistono tanti modi per restare attorno al mondo dello sport e persino fare di questo mondo un concreto lavoro. Se si ha la passione per lo sport e per il discuterne, si può avviare una carriera da blogger o da commentatore sportivo online e in piccole realtà mediatiche locali, iniziando a proporsi come scrittore freelance su piattaforme online come il portale Freelancer che, appunto, mette in contatto gli aspiranti commentatori sportivi sui blog con le testate giornalistiche e non che necessitano di chi commenti gli ultimi incontri o narri le vicissitudini del calciomercato in atto. In realtà, come freelancer, è possibile proporsi per moltissime attività, cercando il cliente adatto direttamente su internet, sulle piattaforme adibite a questo ruolo.
Se, invece, si è ancora giovani e si devono intraprendere gli studi, si può optare per corsi universitari che poi diventeranno professioni con le quali si opererà a diretto contatto con gli sportivi professionisti, come tutte quelle figure sanitarie che ruotano attorno allo sport. Se invece si prediligono studi manageriali, anche qui abbondano le figure manageriali sulla gestione delle società sportive, sia piccole che grandi.

Commentatore e blogger sportivo

Non si può non nominare la figura del commentatore o giornalista/blogger sportivo. È decisamente un settore competitivo a cui è difficile accedere, poiché si tratta di figure che molto spesso lavorano in radio, in televisione e su testate giornalistiche nazionali e quindi presentano programmi televisivi, talk show, commentano le partite in diretta o ne scrivono a tempo record.

I blogger sportivi, nello specifico, ricoprono un ruolo rilevante nel settore affine alla comunicazione mediatica che, con l’avvento della tecnologia e del mondo web, viene attuata sempre di più da liberi professionisti attraverso portali specifici online in cui vengono pubblicate news e aggiornamenti sportivi. Il blogger sportivo è una delle professioni digitali emergenti. L’online ha democratizzato la scrittura, ma richiede conoscenze tecniche diverse rispetto alla scrittura sulla carta stampata.

Lo sport blogger scrive online su un proprio sito web, che non presenta l’iscrizione al Tribunale come avviene per le consuete testate giornalistiche, o sulle testate giornalistiche registrate, per le quali, però, occorre spesso essere anche giornalista iscritto all’albo. In entrambi i casi, quando si scrive online, occorrerà avere diverse competenze trasversali e tecniche, poiché scrivere online richiede una conoscenza delle applicazioni e dei tool adeguati per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca. Inoltre, lo sport blogger deve essere abile sia nella stesura dei contenuti che nella promozione degli stessi attraverso i canali social.

Per diventare un blogger o un commentatore sportivo non esistono lauree o specializzazioni universitarie, ma bisogna migliorare le proprie conoscenze attraverso il “learning by doing”: provare e sperimentare senza aver paura di fallire.

Fisioterapista di una squadra

Per un qualsivoglia sportivo, il corpo è il punto di forza principale e per questo va tutelato costantemente stando attenti alla salute, in modo tale da mantenere sempre la condizione fisica ottimale.
Fisioterapisti e massaggiatori occupano, quindi, ruoli fondamentali nella carriera di un’atleta o di un gruppo di essi, quali una squadra. Difatti ogni team ha sempre a disposizione una di queste figure che intervengono in qualsiasi situazione per tutelare la condizione dello sportivo. Per arrivare a praticare questo ruolo, l’università di Siena propone un executive master, ma in generale è possibile specializzarsi tramite una triennale in fisioterapia o seguendo corsi all’interno delle facoltà di medicina fino alla ricerca in istituti riconosciuti, come l’Istituto di Medicina dello Sport di Torino.

Psicologo dello sport

La figura dello psicologo dello sport, sebbene non sia ancora chiara in Italia, è sempre più in ascesa nel mondo sportivo. Infatti, a differenza della psicologia clinica, essa si presuppone come obbiettivo il miglioramento delle prestazioni sportive dell’atleta all’interno di un gruppo, o individualmente. La Psicologia dello sport offre quindi agli atleti alcune tecniche di gestione delle emozioni, di rilassamento e di training mentale per migliorare la performance.

Questa figura permette di acquisire notevoli conoscenze sul funzionamento psicologico dello sportivo durante l’attività sportiva e sulle modalità con cui tale fattore possa influenzare la performance agonistica o amatoriale. Questo lavoro avviene sia attraverso l’analisi degli aspetti di personalità, dei pensieri, delle emozioni e dei vissuti che caratterizzano l’atleta e che potrebbero dimostrarsi di ostacolo all’attività agonistica, sia attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche di allenamento mentale che possono aiutare a migliorare la performance agonistica a lungo termine, rendendo possibile l’ottenimento di uno stato di concentrazione ottimale.
Per diventare psicologo dello sport, occorre conseguire una prima laurea in psicologia per specializzarsi in psicologia dello sport a livello universitario.

Preparatore atletico o coach di una squadra

Dietro i risultati e il miglioramento della performance sportiva di un’atleta, c’è sempre la mente di un ottimo allenatore. Il requisito di un buon trainer è quello di programmare e personalizzare l’allenamento dello sportivo in base alle sue esigenze, obbiettivi e alla condizione di partenza. La capacità di studiare e preparare strategie che portino al raggiungimento di un determinato risultato, nonostante gli imprevisti che potrebbero intralciare il percorso, è ciò che differenzia un buon trainer atletico dagli altri. Ha un ruolo determinante sia nel lavoro individuale, sia all’interno di un gruppo, in quanto nel secondo caso deve attuare strategie che permettano l’aumento dell’intesa tra i membri del gruppo e favorire la collaborazione, al fine del raggiungimento del risultato prefissato.

Il ruolo del coach può essere raggiunto tramite l’iscrizione a dei corsi specifici in base alla disciplina in cui si vuole operare ed alle richieste della federazione coniugata, o mediante la laurea in scienze motorie o corsi che rilasciano attestati riconosciuti dal CONI, principale ente italiano che promuove e gestisce lo sport nazionale.

 Manager dello sport

La figura del Manager dello sport vanta di competenze nel marketing sportivo, nella produzione, commercializzazione e distribuzione di prodotti sportivi nonché nella gestione delle strutture. Nell’ambito sportivo risulta sempre più in aumento la richiesta di profili specializzati in management, questo poiché risultano molteplici le competenze richieste, come una buona comunicazione, il possedimento di buone capacità di problem-solving e la gestione dell’aspetto social e giuridico del team per cui vengono gestiti gli affari.

Chiunque volesse intraprendere la carriera per diventare Manager dello sport, deve acquisire specifiche nozioni e qualità manageriali. Al riguardo, alcuni Atenei hanno introdotto uno specifico corso di laurea in Management dello sport, una mini-laurea triennale per acquisire la qualifica di questa figura professionale.

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