Klose: «Porterò con me gli anni trascorsi in Italia» - Lazio News 24
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Klose: «Porterò con me gli anni trascorsi in Italia»

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L’ex attaccante della Lazio e della Nazionale Tedesca ha rilasciato un’intervista dove ha raccontato dei suoi anni trascorsi in Italia

Miroslav Klose qualche giorno fa è stato nominato ‘Ambasciatore del Calcio Tedesco’. Un gran riconoscimento per l’ex attaccante della Lazio e miglior goleador della storia dei Mondiali. Il panzer ha espresso la sua gioia ai microfoni di dw.com, dove ha raccontato anche dei meravigliosi anni trascorsi nella Capitale d’Italia. Ecco una parte del dialogo.

Complimenti per il tuo nuovo ruolo di ambasciatore. Che significato ha per te?
«E’ davvero un emozione, sono agevolato dall’esperienza di cinque anni in Italia, ma anche dai tanti viaggi nei paesi in cui sono stato. Ho imparato a conoscere gente e culture diverse».

Molti tifosi in Italia ricorderanno quando hai detto all’arbitro di non aggiudicare un gol che hai segnato colpendo la sfera di mano. Come hanno reagito i tuoi compagni?
«Sapevo subito di aver colpito la palla di mano. In un primo momento era un po’ difficile arrivare all’arbitro, perchè i miei compagni di squadra stavano esultando, mentre gli avversari sono andati subito a protestare. Mi ci è voluto qualche secondo prima di arrivare all’arbitro, ma avevo in mente dal primo istante di andare da lui e dirgli che avevo colpito accidentalmente la palla in modo scorretto. Ecco perché ho rifiutato il gol. E’ questo il modo in cui sono fatto».

I tifosi a Roma ti hanno amato. Quale il modo per ambientarsi in una nazione come l’Italia?
«Il primo passo è imparare la lingua, prima lo fai e prima può iniziare a interagire con la gente. Si imparano anche tanti valori. Ho trascorso cinque anni in Italia e lì c’è uno stile di vita completamente diverso. Tutto è più lento, più sereno, ti senti più rilassato perchè non c’è la precisione e la puntualità che sono caratteristiche tipicamente dei tedeschi. Solo una volta in 17 anni sono arrivato tardi all’allenamento. Ho cercato di portare in Italia un po’ di precisione, ma non è servito a nulla. Anzi sono diventato più morbido e rilassato anche io (ride, ndr). Porterò con me i ricordi di quegli anni».

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