Eriksson: «Lo scudetto con la Lazio lo porterò dentro tutta la vita. Derby? Partita strana e sentita» - Lazio News 24
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Eriksson: «Lo scudetto con la Lazio lo porterò dentro tutta la vita. Derby? Partita strana e sentita»

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Le dichiarazioni dell’ex allenatore della Lazio Eriksson

Sven Goran Eriksson ha vissuto a Roma gli anni più vincenti e più belli della sua carriera. Questa mattina si è raccontato ai microfoni di Radio Sei: «Ho tanti bei ricordi del mio periodo a Roma, gli anni alla Lazio sono stati fantastici. È stato il percorso migliore della mia carriera perché in pochi anni abbiamo vinto tanto. Eravamo una grande squadra che giocava un bellissimo calcio. La vittoria in Supercoppa Europea contro il Manchester United la ricordo benissimo, 1-0 con gol di Salas, ed è stato un trionfo importantissimo contro un top club come i Red Devils. Dopo quella partita ho incontrato più volte Ferguson quando sono andato ad allenare in Inghilterra e ne abbiamo parlato». 

«Vincere lo scudetto è una cosa che mi porterò dentro per tutta la vita. Volevamo e dovevamo vincerlo anche uno/due anni prima. Ma il modo in cui abbiamo alzato il tricolore è unico. Io ero negli spogliatoi con quasi tutti i giocatori, una giornata bellissima. Tutti siamo rimasti lì sperando di festeggiare. L’eliminazione ai quarti di finale di Champions League contro il Valencia è il grande rimpianto. Si può criticare quello che è stato fatto, magari si poteva fare di più, ma abbiamo vinto 7 titoli in 3 anni. Non era facile».

LA SQUADRA DEL 2000 OGGI: «Che Mancini sarebbe diventato allenatore me lo sarei aspettato, lui faceva il giocatore-allenatore fin dai tempi della Sampdoria. Anche alla Lazio era sempre curioso di sapere come si gestivano gli allenamenti. Inzaghi è stata più una sorpresa, sono contento che sia diventato tecnico e che sia rimasto in biancoceleste. Sta facendo benissimo adesso come ai tempi da calciatore, era un vero professionista. È un grande piacere vedere che quasi tutti i grandi campioni di quella squadra abbiano continuato a lavorare nel calcio diventando grandi allenatori e dirigenti».

DERBY: «Il derby comincia settimane prima della partita, se ne parla troppo secondo me, ma lo capisco perché è un match importante. Chi è favorito normalmente non vince. È una partita strana e molto sentita, da società, allenatore e giocatori. È impossibile affrontare la Roma come una squadra qualsiasi. Questo derby sarà molto aperto. La Lazio ha cominciato benissimo ma siamo solo alla seconda giornata. Spero che sia una bella partita e che alla fine vinca il migliore, quindi i biancocelesti».

PASSATO E PRESENTE: «I grandi giocatori della Lazio di adesso, come Milikovic, avrebbero comunque fatto fatica a trovare un posto da titolare nella squadra del 2000. C’erano troppi campioni. Dopo aver vinto lo scudetto era lecito pensare che sarebbe stato difficile ripetersi, forse avremmo dovuto rifondare la squadra. Nella mia carriera non ho più trovato un presidente come Cragnotti. Era il massimo, mi sono trovato molto bene con lui perché mi ascoltava e cercava di accontentarmi a tutti i costi. Fantastico, non solo come presidente della Lazio ma anche come amico».

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