Proto: «Preferisco Inzaghi a Sarri. Stagione 2019/2020? Senza il Covid...»
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Proto: «Preferisco Inzaghi a Sarri. Stagione 2019/2020? Senza il Covid…»

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Silvio Proto è tornato ad analizzare la sua avventura alla Lazio, toccando svariati temi. Queste le sue parole

Silvio Proto è tornato ad analizzare la sua avventura alla Lazio, toccando svariati temi. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni de Ilposticipo.it.

INZAGHI – «Alla Lazio Inzaghi mi ha impressionato per come riesce a far sentire tutti importanti, compreso chi gioca poco o niente. Lui è un allenatore che trasmette amore a tutti Tutti giocavano gli uni per gli altri. Ha un grande staff che sa come costruire un grande gruppo».

TIFOSI – «Ricordo il grande calore dei tifosi dell’Olympiakos. Alla Lazio manca un po’ tutto ciò, ma perché bisognerebbe avere i tifosi più vicini al campo per pressare gli avversari. La pista d’atletica all’Olimpico rovina tutto».

COPPA ITALIA – «Il mio giorno più bello? Quando abbiamo vinto la Coppa Italia 2018-19 contro l’Atalanta. Un anno dopo purtroppo è scoppiata la pandemia. Ricordo che abbiamo avuto due giorni di ferie e io ne ho approfittato per riportare la famiglia in Belgio. Poi non sono riuscito a rientrare a Roma. Quando dovevo ripartire con l’aereo ho saputo che in Italia era stato chiuso tutto».

SCUDETTO – «Avremmo vinto il titolo senza Covid? Secondo me sì. Eravamo forti e giocavamo un calcio pazzesco. Juve-Inter ha cambiato tutto. Con quel 2-0 i bianconeri ci hanno sorpassato in classifica per un punto. Loro erano stanchi e hanno approfittato della pausa per ricaricare le batterie. Quando il campionato è stato interrotto eravamo al top fisicamente, mentre dopo la ripartenza le nostre gambe non andavano forte come prima.C’è tanto rammarico per questo. Purtroppo è successo qualcosa nella squadra che ha rovinato tutto. Con il Covid non potevamo nemmeno allenarci».

SARRI VS INZAGHI – «Ho seguito la Lazio, ma io preferivo lo stile Inzaghi per come sapeva fare gruppo e per il gioco che esprimeva. Con lui l’Inter ha scelto il top dopo la partenza di Conte. Simone è giovane e può ancora imparare tanto. Al primo anno ha alzato Supercoppa e Coppa Italia, poi ha sfiorato lo scudetto. Per me il Milan non ha vinto con merito».

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