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Condò: «Inzaghi allenatore speciale, ha riavvicinato i tifosi alla squadra»

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Paolo Condò racconta Simone Inzaghi: «Quello che sta facendo è fuori dal comune»

Il giornalista Sky Paolo Condò è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per presentare la puntate di stasera dello speciale “Mister Condò“, che vede protagonista l’allenatore biancoceleste Simone Inzaghi.  «Cosa mi ha attratto di Simone? La rubrica si rivolge agli allenatori che fanno qualcosa di notevole, e quindi era d’obbligo raccontare Simone Inzaghi. Quello che ha fatto lo scorso anno, e quello di quest’anno, è fuori dal comune. Quando un allenatore riesce a disegnare un abito che va bene a tutti, o quasi a tutti i protagonisti, vuol dire che il marchio di qualità è implicito. 

INZAGHI E I GIOVANI – «C’è una cosa che mi ha conquistato nel suo racconto della carriera. E cioè che lui abbia ricevuto fiducia da Materazzi da ragazzino. Noi ci lamentiamo del fatto che i giovani italiani vengano valorizzati poco. Lui invece con Murgia, Palombi e Strakosha, questo coraggio l’ha avuto. Lui racconta che è come un debito salvato. Ha sentito l’obbligo e l’esigenza di fare lo stesso con i suoi giovani».

INZAGHI E LA SUA FAMIGLIA – «La famiglia è importantissima nella storia del calcio italiano. Basti pensare ai fratelli Inzaghi che giocano undici minuti insieme in Nazionale. Una cosa rarissima. Lui era commosso quando me lo ha raccontato. Si capisce l’educazione allo sport che la famiglia ha dato a questi due ragazzi, e che loro hanno riportato in campo».

L’OCCASIONE LAZIO CON IL RIFIUTO DI BIELSA – «Su questo due cose volevo dire. Lui aveva fatto bene al posto di Pioli in quelle 7 partite. Io gli avevo chiesto cosa vedeva nel suo futuro, e lui mi disse che secondo lui si era meritato di essere confermato alla Lazio. In genere in una situazione così, gli allenatori sono prudenti invece lui andò dritto dritto e confermò quello che pensava. Lui infatti aspettò fino all’ultimo momento di firmare per la Salernitana. Tutto quello che ha fatto Simone Inzaghi è stato straordinario. Ha portato un trofeo, la Supercoppa Italiana, è in lotta per la Champions, e per me può arrivare in fondo in Europa League. Tutto questo grazie a Inzaghi. All’inizio si diceva che la rosa della Lazio fosse troppo corta, e lui l’ha allungata inserendo i giovani. Per me comunque, da seguace di Bielsa, aldilà dei problemi che ha avuto al Lille, lui resta un grandissimo allenatore».

SUI TIFOSI – «L’orgoglio di Simone Inzaghi per aver riportato i tifosi allo stadio è legittimo. Con la qualità del gioco e dei risultati, li ha riavvicinati alla squadra. Questa è la cosa più bella per un allenatore».

SULLA LAZIO – “Mi piace la facilità di segnare degli incursori d’attacco. Si sanno buttare in area e approfittare degli spazi che sono aperti. Milinkovic sopra a tutti, ma anche Luis Alberto, Parolo, Lulic e Marusic, che a me piace molto, hanno tutti una certa attinenza al gol». 

INZAGHI E LA LAZIO – «Se tu escludi i brevi periodi in prestito per ritrovarsi alla Sampdoria e all’Atalanta, questa è una storia che dura da vent’anni. Quando parli di un rapporto così, parli di una cosa specialissima. Per forza di cose, Inzaghi è un allenatore giovane che allenerà per tanti anni, è fatale che vada ad allenare un club diverso. Però quando tu chiuderai gli occhi e penserai a Inzaghi, immaginerai per sempre a lui con la maglia della Lazio e sulla panchina della Lazio». 

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