Casiraghi: «Ho cancellato la finale di Parigi. La Lazio mi diverte»
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Casiraghi: «Ho cancellato la finale di Parigi. La Lazio mi diverte»

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L’ex attaccante della Lazio ha raccontato com’era la sua squadra e che impressione gli ha fatto la rosa di Inzaghi

Gigi Casiraghi ha segnato gli anni ’90 della Lazio a suon di gol. L’ex attaccante biancoceleste è intervenuto questa sera a Teleroma parlando della sua squadra e di quella di Inzaghi:

TYSON E LA LAZIO – «La mia Lazio era un grande gruppo, abbiamo fatto anche vittorie importanti, preludio poi a quelle dello Scudetto. Zeman? Con lui c’era un rapporto di odio e amore. Da una parte si lavorava tantissimo e arrivavi al venerdì pensando ‘ma perché fare il doppio allenamento se dobbiamo giocare domenica?’. Dall’altra parte per quanto mi riguarda dal punto di vista tattico e fisico mi adattavo benissimo a quello che chiedeva. Avevo benefici dal punto di vista fisico e il suo calcio offensivo mi facilitava. Il ritorno di Zoff? Zeman andrò via perché era un allenatore che pretendeva tantissimo. Per questo dopo 2-3-4 anni o cambi tutti i giocatori o cambi allenatore. Questione naturale. Alla fine un ciclo di lavoro vede il suo termine e bisogna cambiare. Zoff lo abbiamo avuto anche come presidente. Persona con cui è difficile non andare d’accordo. Per quanto riguarda Eriksson, all’inizio bene. Era un allenatore di esperienza internazionale, aveva un ottimo curriculum. Il discorso poi per gli allenatori vale anche per i giocatori. Il ciclo finisce e devi cambiare aria».

LA FINALE CONTRO L’INTER – «La finale di Parigi? L’ho cancellata dalla mente. Forse la delusione più grande della carriera, più dei mondiali ai rigori. A Parigi abbiamo proprio perso male, non ai rigori come contro il Brasile. Siamo arrivati con partite brutte fatte in campionato di fila. La condizione fisica e mentale non era al top e non era il modo migliore per arrivare a una finale. Un grande dispiacere perché era la Coppa Uefa che è tutt’ora una coppa importante e a quel tempo lo era di più».

LA SQUADRA DI INZAGHI – «Sarà un caso, io non guardo più tantissime partite, perché alcune mi annoiano. Poche squadre mi divertono e le guardo. Manchester City, Barcellona, qualche volta il Chelsea, e in Italia guardo la Juventus che ha grandi campioni e la Lazio che mi diverte. Devo dire che i biancocelesti hanno dei grandi campioni. Uno come Luis Alberto è fenomenale. Giocatore che crea calcio. Ce ne sono veramente pochi come lui. Lo scelgo perchè è geniale. Immobile è quello che era per noi Signori, quello che la butta dentro. Si può paragonare a lui in questo senso. Inzaghi? Onestamente non mi aspettavo crescesse cosi in fretta e si adeguasse a una squadra e un ambiente non facile. A Roma bisogna essere bravi. Insieme a Tare e Lotito ha creato una squadra equilibrata, forte difensivamente. Sembra sorniona ma quando entrano  quei 3-4 giocatori come Correa, Immobile, Luis Alberto e Milinkovic fa male. Peccato essersi fermati».

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