Bonucci: «Simulazione Immobile? Capita, ma Ciro è una grande persona»
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Bonucci: «Simulazione Immobile? Capita, ma Ciro è una grande persona»

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Conferenza stampa Bonucci: le parole del difensore alla vigilia di Italia Spagna, valida per le semifinali di Euro 2020

L’Italia affronta la Spagna domani, nelle semifinali di Euro 2020. Azzurri che hanno staccato il pass per il penultimo atto dopo aver battuto il Belgio, mentre la Nazionale iberica ha superato ai rigori la Svizzera.

Nel giorno di vigilia, lunedì 5 luglio, Leonardo Bonucci è intervenuto in conferenza stampa insieme a Roberto Mancini.

MORATA – «Prima di tutto è un amico. A Torino spesso siamo insieme, mi ha colpito molto quello che ha subito e tutti noi subiamo. Io ci sono passato, so cosa significa vedere e sentire certe cose. Io sono stato vicino a lui, lui è un grande padre. È un attaccante totale: uno dei migliori centravanti del mondo. Domani sera da parte di tutti servirà attenzione a lui e a tutta la squadra».

PIU’ FORTE MORATA O LUKAKU – «Sono due grandissimi attaccanti. In queste competizioni gli attaccanti sono forti: Alvaro ha caratteristiche precise, diverse da Lukaku. Noi dovremo fare attenzione ai dettagli per portare a casa qualcosa di particolare».

VIGILIA – «Ancora non ci siamo pienamente dentro, dobbiamo respirare l’aria che trasmette Wembley. C’è la voglia di viverci questa gara con molto trasporto, passione e umiltà per portare a casa il risultato».

SPAGNA – «Oltre alla storia ha dimostrato che è in continua crescita. Serve rispetto: le due Nazionali hanno un modo particolare di giocare. Dobbiamo fare attenzione ai loro movimenti senza palla».

RICORDI CON LA SPAGNA – «Ho un ricordo amaro nella finale di Kiev, in cui siamo arrivati con le pile scariche e a corto di idee. Nel 2016 eravamo consapevoli che li avremmo messi in difficoltà ed è stata tutta un’altra gara. Domani sarà una partita aperta: dovremo stare attenti alle riconquiste in avanti e alle ripartenza di Morata, Dani Olmo e ai loro giocatori offensivi».

COPPIA CON CHIELLINI – «Nelle ultime due stagioni, un po’ per l’infortunio di Giorgio, un po’ per la pandemia, un po’ per qualche mio acciacco, abbiamo giocato veramente poco insieme. Ci conosciamo a memoria e viene tutto più naturale, quindi molte cose a cui devi pensare, avendo un partner diverso rispetto a lui, vanno via e sei concentrato. Insieme ci dividiamo i compiti, anche come leadership: questo ci permette di dare il massimo in ogni partita».

SIMULAZIONE IMMOBILE – «Sono cose che succedono in campo. Si è sentito toccato e poi la gioia di un gol è talmente grande che ti fa passare ogni dolore. Ciro è una grandissima persona, molto corretta. In campo succedono cose del genere, ci abbiamo riso anche noi, lo abbiamo preso in giro ma è tutto finito lì».

LUIS ENRIQUE – «Credo che oltre al piano di gioco simile, Luis Enrique ha dato idee precise di testa. In questo Europeo la Spagna è stata criticata, lui ha fatto scudo davanti alla squadra unendo ancora di più il gruppo. Sono una Nazionale unita, negli undici e nelle riserve. Questa è la difficoltà maggiore: quando incontri una Nazionale così forte a livello mentale, la gara nasconde insidie. Se siamo l’Italia che siamo stati in queste trenta partite, domani sera ci toglieremo una grande soddisfazione».

SPAGNA – «Non ci sono favoriti: abbiamo fatto un cammino netto e pulito fino ad oggi ma va tutto archiviato anche se la Spagna ha avuto difficoltà. Va messa la testa su quel che bisogna migliorare, per noi deve essere solo uno stimolo giocarci una semifinale qui, contro una squadra così forte».

ITALIA BRUTTA – «Abbiamo, come già detto anche da altri, intrapreso un’idea di gioco precisa. Vogliamo condurre la partita, poi non puoi farlo per 90 minuti, gli altri possono metterti in difficoltà ma la nostra tradizione è saper reagire e mettere in difficoltà gli avversari. Domani sera altrettanto ci sono momenti dove dovremo fare una grossa fase difensiva per non farci mettere in difficoltà dalla Spagna. Però ora vogliamo dare tutto per rendere orgogliosi gli italiani della Nazionale e vogliamo dedicare la finale a Leonardo Spinazzola: perderlo è stato un colpo duro ma anche stamattina ci ha dato forza. Glielo dobbiamo».

 

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