Bergodi: «Zeman? Da lui ho imparato...»
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Bergodi: «Zeman? Da lui ho imparato…»

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Bergodi: «Zeman? Da lui ho imparato…». Ecco le parole dell’ex Lazio che ha ripercorso alcune tappe della sua carriera

Cristiano Bergodi ex Lazio, ai microfoni di ProSport, si è raccontato ripercorrendo alcune tappe fondamentali della sua carriera. Le sue parole:

PAROLE– «Posso dire che ho avuto molti bravi allenatori e ognuno di loro ha avuto un ruolo importante nella mia carriera. Galeone, ma anche Zoff, Zeman o Materazzi sono stati allenatori che hanno contribuito molto alla mia formazione. Zoff era una grande persona, un uomo buono. Parlava poco, ma gestiva molto bene lo spogliatoio, quando in squadra c’erano molti giocatori con personalità. Si arrabbiava raramente, ma poi le pareti dello spogliatoio tremavano. È una leggenda »

SU ZEMAN– «Cosa ho imparato da lui? Ho imparato molto da lui, ma prima di tutto ho imparato la fase offensiva, cioè il coinvolgimento di tutti i giocatori nel gioco offensivo. Erano rimasti solo due terzini e un centrale, ma quest’ultimo era anche un giocatore che doveva creare il triangolo, farsi vedere sempre dietro. Tutti gli altri giocavano in attacco. È stato incredibile come abbiamo giocato con Zeman. È stato uno degli allenatori più duri. Era un integralista, giocava sempre col 4-3-3. È tornato a Pescara e ora fa lo stesso di 30 anni fa. Posso dire che è un maestro. Gli allenamenti erano pazzeschi. Si correva molto e su lunghe distanze. In certi principi di gioco, era già 20 anni avanti rispetto agli allenatori di allora »

GASCOIGNE– «Gazza era uno spettacolo. Era una persona generosa, ma era sempre coinvolto negli scherzi. Una volta è venuto all’allenamento con una parrucca dai capelli lunghi, è entrato nello spogliatoio di Zoff e gli ha chiesto se gli andava bene. Faceva un sacco di cose folli, ma in campo era un talento straordinario. Era molto serio in allenamento, si allenava molto bene. Posso dire di essere stato suo amico. Quando mio fratello aprì un bar a Bracciano nel 1994, venne anche lui all’inaugurazione. Stiamo parlando di un piccolo paese, sono tutti tifosi della Lazio e quando hanno saputo che sarebbe arrivato Gascoigne, la piazza centrale si è riempita di gente »

SIGNORI– «ll più talentuoso è stato Signori. Era un vero attaccante, un grande giocatore, ha vinto il titolo di capocannoniere per tre anni. Ma si può ricordare anche Nesta, un giocatore straordinario, un talento»

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