Andrea Scanzi sul caso Guerini: «La natura umana non ha limiti al peggio»
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Andrea Scanzi sul caso Guerini: «La natura umana non ha limiti al peggio»

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Andrea Scanzi ha duramente criticato sui propri social il trafugamento della tomba del giovanissimo laziale

Andrea Scanzi, noto giornalista, ha dedicato un lungo post social alla vicenda del trafugamento dei cimeli dalla tomba del giovane Daniel Guerini:

«Ve lo ricordate Daniel Guerini? Ex giocatore Primavera della Lazio, è morto lo scorso 24 marzo a 19 anni un in incidente stradale a Roma. Una tragedia inaudita, anzitutto per i genitori, ma l’essere umano è il peggiore degli animali. E dunque aggiunge dolore al dolore. È fatto così.,

Ieri Michela, la madre di Daniel, ha raccontato su Instagram una cosa così orribile che quasi fatichi a crederci: “È stata svuotata la cappella di mio figlio Daniel. Sono state portate via sciarpe, foto, cimeli e tanti ricordi portati dagli amici di mio figlio. Faccio un appello perché tutto venga riconsegnato”.

È successo davvero: la tomba del ragazzo è stata saccheggiata.

Molti tra voi dicono che sono troppo buono con il mondo animale e troppo critico con gli umani. Non è cattiveria: è oggettività disillusa. La natura umana è da sempre portata all’ignoranza, alla cattiveria e al menefreghismo. Da sempre: lo dice la storia. Ma ogni giorno riusciamo persino a peggiorare.

Per un Gino Strada che muore, mille carogne che prosperano. La misantropia non è ormai che una forma contemporanea di realismo, e certi post diabetici col “lieto fine incorporato” sono arrivati a detestarli.

La madre di Daniel, a cui va tutto il mio abbraccio, ha chiesto misericordia a questi scarti umani travestiti da ladri. Spero anch’io che restituiscano quel che apparteneva a Daniel, ma certa gente che arriva a trafugar tombe è fatta unicamente di sterco morale e ferocia pavida. È rumenta senza cuore e senza morale. E purtroppo, ultimamente, ho come la sensazione che – in questi tempi sbandati e putrefatti – sia una feccia quasi di moda.

Che tristezza infinita».

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