Lazio, Lopez: «Senza stop biancocelesti da scudetto. Inzaghi e Tare eccezionali»
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Lazio, Lopez: «Senza stop biancocelesti da scudetto. Inzaghi e Tare eccezionali»

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Lazio, l’ex centrocampista, Antonio Lopez, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per parlare della ripresa di Serie A, ma non solo

Antonio Lopez, centrocampista in forza alla Lazio dal 1975 al 1980, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per esprimersi sulla ripresa del campionato e sulla Lazio. Ecco le sue parole:

«Il calcio è una macchina da guerra sotto l’aspetto economico. Coinvolge tutti, se si ferma il calcio è una grande «mazzata». E poi mi metto anche nei panni dei giocatori, che sono bloccati a casa e scalpitano per ripartire. Sono decisioni che deve prendere la commissione sportiva, non so fino a che punto si spingeranno perché, con tutte le precauzioni, è loro la responsabilità. Tutte le società tendono a ripartire, però non so le misure di sicurezza sono sufficienti. Bisogna fare controlli su controlli, le società hanno questa forza ma si sta sempre sul chi va là».

PORTE CHIUSE – «Suona male anche l’affrontare le partite senza spettatori, è una situazione paradossale. Spero che il comitato scientifico prenda la giusta decisione. Bisogna abituarsi a una vita diversa, proprio mentalmente. Fino a quando arriveranno situazioni migliori e il virus scomparirà. Tanti stanno soffrendo maledettamente per questo calcio che non inizia, il calcio a porte chiuse forse già andrebbe bene. A Formello gli spazi ci sono, possono riprendersi ad allenare tranquillamente. I giocatori devono lavorare, stare a casa un grosso guaio».

INZAGHI – «Inzaghi ha la capacità anche di anno in anno di cambiare sistema di gioco. Milinkovic lo fa adattare bene a centrocampo, dandogli la possibilità di inserirsi. Il tecnico è uno dei migliori in circolazione, lui e Gasperini per me sono i migliori. La cosa più bella che ha è che legge bene le partite, anche nei cambi. È straordinario. Oltre a Inzaghi abbiamo la fortuna di avere anche un ottimo ds. Sbaglia poco, quasi niente. Ci porta giocatori che la gente non conosce, ma che si rivelano buoni acquisti. A Correa manca qualcosa in fase di realizzazione. Se migliora lì non diventa un campione, ma un campionissimo. La Lazio, se non ci fosse stato lo stop, avrebbe lottato fino alla fine per lo Scudetto e, secondo me, l’avrebbe anche vinto».

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