Lettere dal 1900: rassegna del nuovo che avanza, da Biglia a Perea. Keita, sta' attento - Lazio News 24
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2013

Lettere dal 1900: rassegna del nuovo che avanza, da Biglia a Perea. Keita, sta’ attento

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Nuova pausa del campionato, nuova occasione per tracciare un punto. E siamo sempre là: i discorsi sulla Lazio non variano da inizio stagione. Si parlava di tempo necessario a metabolizzare, si parla di tempo necessario a metabolizzare. Le altre squadre viaggiano, la Lazio deve ingranare. Forse ci si aspetta un 2014 alla maniera del Milan della stagione scorsa. Milan che però comprò un certo Mario Balotelli a gennaio.

Per carità, il mercato di gennaio è storicamente foriero di buoni prodotti a Roma: pensiamo a Radu, o a Candreva. Ma ancora oggi aspettiamo gli acquisti estivi. Vediamoli caso per caso.

Etrit Berisha – Una partita, un gol subito evitabile, una parata fondamentale nel finale. Esprimere un giudizio non è possibile. E speriamo di dover aspettare a lungo prima di doverlo fare: significherebbe poter contare su un eccellente Marchetti.

Diego Novaretti – Considerato il male della disfatta contro la Juventus, sull’argentino pesa forse troppo l’etichetta di “potenziale acquisto del Manchester City” che gli fu affibbiata al momento dell’ufficialità. E’ evidente che le strutture mentali sul suo conto abbiano creato troppi pregiudizi per poterne parlare con obiettività. Rimandiamo a giugno

Josip Elez – Un bambino in Primavera. Aspettiamo, anche in questo caso.

Vinicius – E’ reduce da un’inattività millenaria. E non è Giuseppe Rossi. Alla guarigione e al rientro in campo bisognerà accostare i minuti necessari per scoprire che giocatore sia. Se ne riparlerà, per un giudizio completo, addirittura la prossima stagione. A meno che quest’anno non faccia qualcosa di clamoroso, in positivo o in negativo che sia.

Felipe Anderson – Non parliamo del talento. Deve capire che in Italia si corre per 90′. Anche in Brasile gli era difficilmente digeribile il concetto: nel Santos le sostituzioni erano un’abitudine. Tende a sparire, dipenderà tutto dal carattere. Top player o Meghni. 

Lucas Biglia – Un regista che non imposta e non osa, lamentano i detrattori. Un titolare dell’Argentina, sottolineano gli ottimisti. Vero è che i tifosi laziali erano esasperati dai cento lanci lunghi a partita di Ledesma, di cui novantanove oltre la linea di fondo. Serve una via di mezzo, se Biglia dovesse confermarsi l’altro estremo saremmo punto e a capo nella ricerca di un vero regista.

Brayan Perea – Il miglior acquisto sin qui. Tecnicamente all’altezza dei grandi campionati, fisicamente ben strutturato, caratterialmente mordace. Tra qualche chilo anche i suoi gol inizieranno a farsi pesanti.

Poi c’è Keita. Pressoché un nuovo innesto, come fu Onazi la stagione scorsa. Mi associo a Tare, che non la prese bene quando lo spagnolo, ancora mai sceso in campo, si fermò a firmare autografi presso i tifosi. Sui social network lo tempestano, forse gli fanno credere di essere un predestinato, un talento che verrà fuori da sé. Niente di più sbagliato: è proprio qui il bivio tra perdersi e imparare a giocare a calcio. Vogliamo altri gol, vogliamo soprattutto prestazioni. Vogliamo umiltà. Le tentazioni sono tante: ora starà a lui non ascoltare le sirene. O naufragherà sugli scogli.

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