ESCLUSIVA - Corapi: «Alla Lazio uno dei momenti più belli. La mia missione è...»
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ESCLUSIVA – Corapi: «Alla Lazio uno dei momenti più belli. La mia missione è…»

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Sandro Corapi, mental coach, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per analizzare il momento che stiamo vivendo e ricordare il suo passato alla Lazio

Sandro Corapi, tra i massimi esperti di motivazione e gestione delle risorse umane, ci ha regalato – in esclusiva – un’intervista per analizzare il delicato momento che stiamo attraversando e ricordare il suo passato alla Lazio.

Al momento, qual è la paura più grande delle persone? Non sapere quando finirà, lottare contro un nemico invisibile o stare a casa?

«C’è una paura profonda non dichiarata dalla gente. Ci sono stati vari passaggi, il primo in Cina, quando pensavamo che fosse troppo lontana. Poi è arrivato, ma a Lodi e si credeva che qualcuno lo avrebbe bloccato, poi il contagio è cresciuto e così le restrizioni. Sono nate la paura per il lavoro e quella per la salute, la possibilità di contagiarsi o che qualche familiare si potesse ammalare. Sono questi i valori più importanti in assoluto. Ecco perchè si stanno accettando queste restrizioni, si sono innescate dinamiche che si ripercuoteranno nei prossimi mesi sia a livello psicologico che economico. Non è una situazione da prendere sotto gamba, dal punto di vista mentale c’è proprio una reazione di assoluta insoddisfazione per paura del virus e del presente economico».

Dal punto di vista sportivo in generale, avrà ripercussioni molto importanti sulla mente degli atleti?

«Allenarsi a casa non è la stessa cosa, anche se dipende da sport a sport. Ogni disciplina ha le sue specificità, per i professionisti diventa dura, perchè per loro la prestazione sportiva è un’ossessione. Un’abitudine mentale che sviluppa le sostanze del benessere. I professionisti hanno bisogno di sentire l’adrenalina nel corpo e senza competizione diventa un problema, perchè si sentono inermi, in down a livello emotivo. Serve una forte componente mentale. La figura del mental coach, ora come non mai, è fondamentale».

Un consiglio da dare agli atleti in difficoltà?

«Di fare tutto ciò che non hanno fatto prima. Per diventare un campione, per ottenere cose che non hai mai avuto, devi fare cose che non hai mai fatto. E quali sono? Se fino a ieri ci si allenava fortemente sia fisicamente che tecnicamente, è arrivato il momento di entrare nel mondo indispensabile dell’allenamento mentale. Capire come funziona e come utilizzare la mente per fare in modo che le prestazioni, quando si riprenderà, potranno essere migliori. Prima veniva il corpo, poi la tecnica e infine la testa, ma questa situazione sta colmando il gap».

Che ricordi ha del periodo passato accanto a Petkovic e alla Lazio? Parliamo comunque del 2013, l’anno della Coppa Italia vinta contro la Roma…

«Mi sembra ieri, è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Avere avuto l’opportunità di aiutare campioni come Klose, Hernanes, Candreva e tutti gli altri, lavorare e incidere anche nel lavoro del mister. Un’esperienza semplicemente fantastica, mi ha lasciato emozioni straordinarie, partita dopo partita. Ero diventato uno di loro, un clima semplicemente straordinario. Lì è stato merito di tutti, perchè la figura del mental coach deve essere comunque accettata».

Lei crede che ci sia ancora reticenza sulla sua figura, soprattutto nel mondo del calcio?

«Si è capita l’importanza, ma c’è ancora resistenza a dichiarare di avvalersene. Perchè non è ancora chiaro ciò che fa. Basta vedere nel tennis, dove a bordo campo ogni atleta si porta il suo coach che può essere anche quello della mente: è un discorso di cultura. Per migliorare le prestazioni è una figura ideale che lavora sul raggiungimento degli obiettivi».

È in uscita un suo libro, come è nata l’idea?

«Questo libro è molto autobiografico, si parla delle tecniche che io ho utilizzato per uscire fuori da una crisi professionale e personale notevole, fino a diventare uno dei migliori. Ho raccolto tutto il materiale, sarà il primo libro per calciatori ed allenatori per trasmettere al mondo del calcio tutto ciò che ho imparato sull’ottimizzazione delle performance. Ma gli argomenti trattati non saranno solo per loro, perchè servono per far capire anche alle altre persone proprio come ragiona un campione».

Ci parli della sua iniziativa…

«Si chiama ‘Missione rinascita’, voglio davvero che la gente capisca che questo periodo può servire per una rinascita mentale, interiore, per puntare ad obiettivi importanti. È ciò che io sto portando avanti tutti i giorni, anche con le dirette sui miei canali social, su Instagram ‘Sandrocorapi_Official’, c’è anche il mio sito ‘SandroCorapi.com’. Sento che siamo tutti sulla buona strada».

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