Acerbi: «La chemio cambia la testa, al Milan mi ero seduto. L'anno prossimo sposo Claudia» - Lazio News 24
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Acerbi: «La chemio cambia la testa, al Milan mi ero seduto. L’anno prossimo sposo Claudia»

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Francesco Acerbi si racconta ai microfoni di Lazio Style Channel a tuttotondo: la prima parte dell’intervista è relativa a malattia, famiglia e alla compagna e futura sposa Claudia

Il difensore della Lazio Francesco Acerbi ha avuto modo di toccare le più disparate tematiche ai microfoni di Lazio Style Channel, in un’intervista rilasciata al club di appartenenza che ha esplorato il mondo del numero 33 biancoceleste.

LA MALATTIA – «La scoprii durante le visite mediche di routine prima del ritiro, ero un po’ scioccato, ho fatto subito un giro in bici, La preoccupazione maggiore era per la famiglia, mia madre soprattutto era un po’ ansiosa, Infatti gliel’ho detto dopo che mi sono operato. Nel gennaio 2014 iniziai la chemio. Dopo l’operazione al testicolo non sentivo nulla, 3 settimane ed ero già in campo, come fosse stato uno stiramento. Era stata un’operazione “semplice”. Mi dissero che sarei cambiato dopo la chemio… È stato così, piano piano dentro di me stava nascendo un nuovo Francesco, avevo voglia di giocare, nuovi obiettivi, voglia di mettermi in gioco. Non bevevo più, ho tolto l’alcool, sono cambiate cose nella mia testa. È venuto tutto da sé. Credo in Dio, stop, ad altro non credo. Credo che qualcuno mi abbia fatto capire delle cose, poi se è Dio o mio padre morto che mi vuole bene da lassù, non lo so. Prego per Dio e per chi non c’è più, o per chi mi vuole bene. Devo e voglio credere che ci sia lassù qualcuno che ci protegge».

LA FAMIGLIA – «La mia mamma Silvia è troppo importante per la mia vita, anche se non ci vediamo quasi mai; però ci sentiamo tutti i giorni; lei è molto più forte di me, ne ha passate tante tra mio padre e le mie storie, eravamo tre figli, ha sempre avuto forza e sorrisi, è il mio esempio, una donna dolce e forte. Il mio soprannome? Il “Leone” è stato anche un gran pirla (ride, ndr). La famiglia conta tanto, è il legame più forte, ci credo molto: in pochi entrano a casa mia, sono quelli che ritengo opportuno e che lo meritano. La famiglia viene prima di tutto, mi sono sempre stati vicini, non so come ringraziarli, non ci sono premi o regali. Quando è morto mio padre avevo 24 anni, ho passato una buona infanzia, non ottima. Con mio padre avevo un ottimo rapporto all’inizio, poi non bellissimo, direi normale. Quando è scomparso avevo fatto poche partite in Serie A, da lì ho avuto la motivazione forte per andare al Milan, dove voleva lui. Con l’arrivo in rossonero per me era finito il mondo, mio padre mi aveva messo sempre il pepe…Scomparendo non avevo più il pepe e mi sono seduto. Da una parte mi ha aiutato ad arrivare, dall’altra non è stato proprio quello che volevo. Non voglio prendere alcune cose sue, credo che il genitore debba essere anche un amico, lui non è stato totalmente così. Non sono mai riuscito a dirgli certe cose, pensavo al pallone e basta, poi quando cresci poi trovi il coraggio di dire queste cose, comunque è stato un ottimo padre».

SU CLAUDIA – «Ci siamo conosciuti al mare, poi siamo sempre stati insieme. L’anno prossimo ci sposiamo, sento che lei mi ha dato una serenità e una felicità importanti, è la donna della mia vita e lo sarà per sempre, con lei ho riscoperto l’amore totale. Le ho detto che lei è l’unica da qui alla fine, non mi innamorerò o starò più con un’altra che non sarà lei. Stiamo bene, anche lei ha un bel carattere, però la amo molto».

 

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