Marcos Antonio, tecnica al potere. Ma cosa può dare alla Lazio?
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Marcos Antonio, tecnica al potere. Ma cosa può dare alla Lazio?

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Marcos Antonio è il primo colpo della Lazio in questo calciomercato. Ma quali sono le caratteristiche del giocatore brasiliano?

Il primo colpo è arrivato. Anche se, di certo, non può essere dimenticato l’annuncio del rinnovo di Maurizio Sarri. Guardando però al mercato, sembra tutto fatto per Marcos Antonio, con tanto di scambi di documenti con lo Shakhtar Donetsk. E attorno al brasiliano, pilastro degli schemi di De Zerbi, c’è davvero grandissima curiosità.

DIVERSO DA LEIVA – Nelle idee della società biancoceleste, il 21enne dovrebbe sostituire Leiva, ma le caratteristiche sono ben diverse. L’ex Liverpool, pur facendosi valere in fase di costruzione, è in quella di interdizione che ha sempre fatto la differenza. Tamponare e ripartire: sono sempre state queste le parole d’ordine del buon Lucas. Con Marcos Antonio, vista la giovane età, si perde sicuramente in esperienza e personalità. Ma basterebbe guardare soltanto qualche partita dello Shakhtar per rendersi conto delle sue doti tecniche. Ed è per questo che sembra prediligere il gioco offensivo, grazie anche al suo dinamismo e alle sue capacità di inserimento. D’altronde, essendo anche discretamente veloce, molto spesso ama partire in progressione palla al piede. Insomma, un centrocampista completo e moderno.

INSERIMENTO – Ovviamente diventa più che lecito chiedersi come possa inserirsi nella Lazio di Sarri. Il tecnico dovrà lavorare molto sulle sue capacità in fase difensiva e sul suo adattamento al ruolo da regista nel suo 4-3-3. Le basi, la visione calcistica e l’intelligenza calcistica senza alcun dubbio ci sono. Non a caso il brasiliano è stato utilizzato da De Zerbi davanti alla difesa nel 4-2-3-1. Certo, il sistema di gioco è ben differente, ma, in una squadra che ama costruire dal basso, chi ha capacità balistiche e dà del tu al pallone, può sicuramente trovarsi a proprio agio. La sua fisicità non eccessiva, visti gli appena 166 cm, e le sue difficoltà nel gioco aereo potrebbero rappresentare un limite nei primissimi mesi, ma il quasi neo biancoceleste è un diamante grezzo su cui lavorare. Ad Auronzo per lui ci sarà tanto da fare, da capire e da imparare. La qualità, la voglia e la fame di certo non gli mancano.

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