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2015

Matri, numeri da vero bomber per una Lazio senza attaccanti…

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Una carriera da “sottovalutato”, passata in giro per l’Italia. Dopo tanti prestiti e continui cambi di maglia, a 31 anni Alessandro Matri potrebbe aver trovato la sua dimensione nella Capitale. 

I NUMERI – Il suo cammino verso il grande calcio iniziò nel lontano 2003, quando Carlo Ancelotti, lo fece esordire in Vicenza-Milan. Da lì in poi nessuna apparizione fino al 2004, dove iniziò ad assaporare il calcio dei grandi andando in prestito a Prato in Serie C1 per poi finire l’anno successo al Lumezzane sempre nella stessa categoria. Il borsino totale sarà di 64 partite e 18 gol. Nella stagione 2006-07 approda a Rimini in Serie B, dove riesce a mettere a segno 4 reti in 28 partite. La sua carriera prende un’impennata definitiva a Cagliari: 125 presenze e 36 gol in tre anni il suo borsino finale. Su di lui si accendono i riflettori delle big europee e tra queste c’è la Juventus che necessità di un bomber. Viene acquistato dalla società bianconera in prestito oneroso di 2,5 milioni con un diritto di riscatto fissato a 15. Con il club di Torino, Matri vincerà tre scudetti da protagonista segnando la bellezza di 31 reti in 92 match, risultando nell’anno del primo tricolore il goleador della squadra. Il suo ciclo con la squadra di Conte finisce nel 2013, allora si riparte dal Milan, ma l’esperienza non è fortunata e a gennaio, di nuovo via per andare a Firenze. Nel club gigliato torna a perforare le difese avversarie mettendo a segno cinque marcature. La tappa che lo riconsegna definitivamente al grande calcio è Genova, sponda rossoblu. I 7 gol messi a segno in 5 mesi gli valgono la chiamata di Allegri, suo scopritore ai tempi del Cagliari, che lo rivuole alla Juventus. Il “Mitra” concluderà la stagione con 9 apparizioni, ma con due gol pesantissimi in Coppa Italia: il primo contro la Fiorentina in semifinale e il secondo in finale contro la Lazio. Grazie al gol del centravanti il trofeo torna a Torino dopo 20 anni. Pochi mesi dopo sulla panchina del Milan (ancora proprietaria del suo cartellino) arriva Mihajlovic, ma il serbo non lo prende mai in considerazione quindi ancora una volta Matri passa un’estate con le valigie in mano.

AMORE BIANCOCELESTE – Il 30 agosto la Lazio perde malamente 4-0 contro il Chievo e dopo l’eliminazione dalla Champions il presidente Lotito capisce che manca qualcosa. Ventiquattro ore più tardi Matri passa al club biancoceleste in prestito annuale con la promessa tra le due società di rivedersi a giugno per discutere di un eventuale riscatto. Il bomber non tradisce e alla sua prima presenza firma due reti. Da quel momento in poi alti e bassi, per colpa anche degli infortuni. Ad oggi è comunque l’unico calciatore della rosa ad essere andato in gol in tutte e tre le competizioni e complice le polveri bagnate di Klose e i problemi fisici di Djordevic, si è preso la maglia da titolare. Nello scacchiere biancoceleste è diventato ormai un punto fermo. In sei giorni è andato a segno due volte e si è reso protagonista di una grande prestazione a Milano contro l’Inter. La Lazio dopo tanti anni potrebbe aver trovato il centravanti dai gol “sporchi”, in grado di risolvere le partite bloccate, ma lo stesso calciatore dopo tanto tempo potrebbe essersi calato nella realtà giusta. L’attaccante ha spesso dichiarato di voler restare più a lungo possibile a Roma, città natale della fidanzata Federica Nargi. A giugno Lotito e Galliani si vedranno per fare il punto della situazione. A Milano non hanno più fiducia in lui e il suo contratto con il club rossonero scadrà nel 2017. Dopo tanto girovagare, il centravanti ha trovato la realtà perfetta per lui. Sei mesi ancora per convincere il club biancoceleste a trattenerlo. La risalita in campionato passerà anche per i suoi gol, anche perché senza quelli, dove si troverebbe la Lazio oggi? 

Luca Palmieri – Lazionews24.com 

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