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Tifosi polacchi liberi dopo i disordini di Bologna, a Varsavia i laziali erano in carcere…

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Tensioni a Bologna prima e dopo il match tra Italia e Polonia. Tifosi polacchi protagonisti di cortei non autorizzati e risse

Italia-Polonia è il match andato in scena allo stadio Dall’Ara di Bologna: 1.366 supporters polacchi sono arrivati per sostenere la propria nazionale, nella gara di Nations League contro gli Azzurri. Il loro tifo, però, non si è fermato all’interno dello stadio: sono numerosi gli episodi che hanno richiesto un costante monitoraggio da parte della sicurezza. Si sono resi protagonisti con risse poi sedate, cortei non autorizzati (come quello partito da piazza Maggiore, poi interrotto) e striscioni vietati per scritte discriminatorie. Contrasti anche nella zona della stazione ferroviaria dove qualche tifoso ha cercato di prendere il treno senza biglietto. Insomma, un bel da fare per le forze dell’ordine. Nonostante le tensioni, però, nessun provvedimento è stato preso al riguardo.

Impossibile quindi non rimandare la mente a quel – non troppo lontano – 2013, quando 149 laziali furono messi in stato di fermo nella fredda Varsavia, durante la trasferta per la gara contro il Legia. Manette, perquisizioni ed arresti che ancora oggi non hanno giustificazione. Gli addetti alla sicurezza locale giustificarono l’operazione incolpando 4/5 sostenitori per aver lanciato delle bottigliette ai blindati della polizia. Qualcuno riuscì a tornare a casa propria dopo aver pagato la cauzione, qualcun altro invece passò il Natale nelle carceri di Bialoleka.
Una disparità di trattamento che induce a più di qualche momento di riflessione.

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